sabato 30 dicembre 2023

"EPIFANIA DELLA TERRA" 6 GENNAIO 2024 14-17 & "EVITA LA SPV" NOI NON PAGHIAMO LA STRADA campagna di boicottaggio

EPIFANIA DELLA TERRA IL 6 gennaio 2024 ore 14-17 CHIEDIAMO GIUSTIZIA PER IL POPOLO E LA TERRA INQUINATA - Tribunale di Vicenza Via Ettore Gallo, 24, 36100 Vicenza VI

EVITA LA SPV campagna di boicottaggio come metodo per non cedere al ricatto di una strada che ruba a molti per dare a pochi.

Il 29 dicembre 2023 ci siamo riuniti in Vallugana in assemblea pubblica insieme a PfasLand, erano presenti delegazioni da Montecchio Maggiore dei Cittadine e Cittadine contro la Pedemontana Veneta, da Valdagno e Vicenza di Europa Verde e di Valle Agno attiva giovane verde (la neonata lista civica valdagnese). Da Castelgomberto rappresentanti della lista civica con il Consigliere e Capogruppo Claudio Cisotto e della associazione ambientalista guidata da Giorgio Cisotto. Da Trissino era presente il dott. Claudio Lupo di ISDE e PfasLand. Da Vicenza e Montecchio erano presenti delegati dei comitati cittadini contro la TAV, mentre da Breganze ha aderito il CDDT. Da Marostica e Altivole i rappresentanti locali del CoVePA, come pure da Loria. Non mancavano i menbri del comitato locale dei cittadini di Vallugana rappresentati da Andrea Viero e Stefano Crestanello, erano presenti anche cittadini di Malo e di Isola Vicentina.

La riunione è stata introdotta dal Alberto Peruffo che, a nome di PfasLand, ha presentato il documento di Arpav, reso pubblico alla giornata della trasparenza svoltasi Vicenza il 20 settembre 2023. Ha spiegato la natura e le circostanze in cui quel documento è stato consegnato. In esso appaiono tutte le analisi che interessano il sito della galleria della SPV di Malo-Castelgomberto e del cantiere condotto da SIS. Ha denunciato la situazione dei PFAS catena cortissima emersi a valle del sito FIS di Alte Ceccato. Sono analisi articolate tra il 2019 a Castelgomberto fino al 2023, nelle aree tra San Tomio di Malo e Isola Vicentina. Da questi dati con livelli altissimi di PFAS, emergono PFBA e C6O4, tipici dell’impiego di cementi speciali con il jet-grouting che hanno distrutto il SIC natura 2000 delle Poscole.

Massimo Follesa ha introdotto i diversi esposti querela relativi agli inquinamenti del cantiere SPV nell’area delle risorgive delle Poscole tra Castelgomberto e Cornedo Vicentino. A questo proposito sono intervenuti i cittadini di Castelgomeberto puntualizzando i dati. Oltre ad aver denunciato dal 2017 le mancanze del progetto della SPV, per l’assenza delle verifiche ambientali strategiche e per i numerosi punti oscuri nella gestione dell’opera di SIS, gli esposti sono stati rivolti alla Guardia di Finanza di Mestre, ai Carabinieri Forestali e del Nucleo Operativo Ecologico competenti tra il 2017 e il 2023. Sappiamo che in procura langue il fascicolo n. 6317/2017 di cui si sono perse le tracce e a tutt’oggi non pare vi siano alcuna specificazione dell’ipotesi di reato, di indagati, ne tanto meno, al nostro avvocato è stata comunicata l’archiviazione o la richiesta di estensione delle indagini.

mercoledì 27 dicembre 2023

ZAIA NASCONDE IL FESTON BUEO DI SPV DIETRO ALLA BARA DI VANESSA BALLAN, EVITA IL CONFRONTO DEL 29 DICEMBRE IN VALLUGANA E SCAPPA. NOI CON COERENZA MANTENIAMO L'EVENTO STABILITO

Oggi 27 dicembre quale vicepresidente del Covepa ho presentato due diversi esposti. Il primo è stato presentato al comando dei carabinieri forestali di Recoaro Valdagno ed è una integrazione della denuncia giá inviata il 14 ottobre 2021 ai Carabinieri del nucleo ecologico di Treviso.

In quella sede si denunciavano tutta una serie di criticità ambientali relative alla costruenda Superstrada pedemontana veneta, al sito Safond Martini di Montecchio Precalcino, alla presenza di Pfas a scavalco tra la valle dell'Agno e la zona del Leogra. Si tratta di fatti che in parte risalgono al 2017 rispetto ai quali non ci è nota alcuna azione da parte della magistratura vicentina degna di questo nome. Per sollecitare chi di dovere in tal senso anche in relazione ad alcune situazioni sospette rilevate dallo scrivente proprio in relazione all'immissione di Pfas nell'ambiente ho deciso di depositare una integrazione di due pagine in modo che siano compiuti tutti i passi necessari nel minor tempo possibile.

Sempre oggi ho inviato ai Comuni coinvolti, Vicenza in primis, nel caso di contaminazione da Pfas che ha coinvolto pure la Spv. A fronte delle notizie uscite in questi mesi è singolare che i sindaci non abbiano preso posizione in tal senso.

Questi ed altri aspetti saranno oggetto di un approfondimento durante il sit-in organizzato dal Covepa, da Pfas.Land e piú in generale dalla rete ambientalista veneta, dopodomani 29 dicembre in zona Vallugana a Malo. Oggi come oggi sono troppi i coni d'ombra che si stagliano sui soggetti istituzionali deputati al controllo e alla repressione di eventuali illeciti penali: a partire dalla procura berica. Noi non intendiamo rimanere in silenzio.

Apprendiamo che oggi alle 12,45 la presidenza della regione ha anticipato l’iniziativa sulla inaugurazione della SPV nel Tunnel in Vallugaba a domani 28 dicembre, dimostrando un cinismo sconsiderato. Zaia evidentemente ha dei collaboratori a cui piace prendere buche a ripetizione e non disdegnano figuracce e trucchetti per consentire al loro capo di poter tenere il suo feston bueo sulla SPV, sugli espropriati, sugli inquinati.

Avevamo chiesto al Questore di Vicenza di poter essere ammessi alla cerimonia per aver un confronto sull’inquinamento da sostanze cancerogene di tipo 1, trasferito secondo ARPAV dal tunnel della SPV e dal cantiere della SIS, dalla Valle dell’Agno a quella di Malo e Isola Vicentina. Invece Zaia è scappato per l’ennesima volta.

Per salvare la faccia alla Spv Luca Zaia si è nascosto dietro la bara di Vanessa Ballan. A questo è arrivato Luca Zaia temendo la contestazione organizzata dalla rete ambientalista in zona Vallugana il giorno della inaugurazione di Zaia. Al quale questo vernissage fatto di Pfas e altre facezie andrá di traverso. È solo questione di tempo.

Noi con PfasLand abbiamo deciso di mantenere con coerenza il punto, ricorderemo questo femminicidio e tutti gli altri insieme a tutti i reati contro le donne, gli uomini e l’ambiente in cui vivono. Ci troveremo in via Vallugana a Malo (viaTirondoBasso-Via Covolo) dalle 9,30 alle 11,30 per un'assemblea aperta a tutti coloro che hanno a cuore le questioni dell’inquinamento da Pfas e delle opere come TAV e SPV. Parleremo di giustizia negta e terremo una conferenza stampa a partire dalle ore 12 in cui presenteremo gli esposti, le informazioni che abbiamo sul fascicolo 6317/2017 sugli inquinanti e i pfas in SPV, e gli sviluppi dei danni alla salute e all’ambiente dei PFAS che i cantieri in provincia di Vicenza moltiplicheranno

Massimo Follesa

domenica 24 dicembre 2023

29 dicembre 2023 #ZAIA #PFAS #SPV #NOMAFIA

ASSEMBLEA PUBBLICA - PRESIDIO - CONFERENZA STAMPA 

ORE 9-12 APERTA A TUTTI I CITTADINI E CITTADINE, AI COMITATI, ALLE ASSOCIAZIONI, PER LA GIUSTIZIA CONTRO I REATI DA PFAS

Zaia vuole fare un feston bueo per inaugurare il penultimo tratto della SPV? Non vuole il confronto e scappa anticipando al 28.12? E chi se ne impipa, vieni al sit-in del 29.12.23.

Si nasconde dietro alla bara di Vanessa Ballan, evita da anni un confronto sulla salute e sulle opere, noi invece manteniamo coerentemente il punto conservando una iniziativa nella quale la violenza degli uomini contro chi è debole sarà al centro della nostro confronto.

I Pfas sono passati dalla Valle dell'Agno a quella del bacino dell'Astico tra Malo e Isola Vicentina attraverso il tunnel della SPV e il cantiere della SIS.
 

CONCENTRAMENTO A PARTIRE DALLA ORE 9.00 PRESSO L'AREA DI VIA VALLUGANA-VIATIRONDOLOBASSO-VIA COVOLO A VALLUGANA DI MALO  https://maps.app.goo.gl/Umngve26Rq45FEFi7. Suggeiramo questo percorso https://maps.app.goo.gl/FXsvbg5g5HH5RuGw8 a quello ufficiale  .

ORE 9:30 ASSEMBLEA PRESIDIO

ORE 11:30 CONFERENZA STAMPA

la fine della conferenza stampa è prevista per le ore 12-12.30

Contro l'immobilismo della giustizia e le inaugurazioni elettorali vogliamo giustizia per chi vienie inquinato e provvedimenti seri e adeguati contro l'espansione dell'inquinamento dei PFAS nei nostri territori. Contro il mercato degli avvocaticchi che sfruttano le disgrazie dei cittadini con parcelle da capogiro.

Vogliamo chiarezza sul fascicolo 6317/2017 che langue in procura da sei anni

Vogliamo sapere chi sono i responsabili di queste sottovalutazioni e di questi comportamenti mafiosi da parte di una categoria di persone che tende a conseguire interessi privati, anche a danno di quelli pubblici, specialmente attraverso la corruzione. In altri termini persone che, pur non facendo parte di un'organizzazione di tipo mafioso e o non essendo accusate di concorso nello stesso reato, assumono certi comportamenti, frutto di una mentalità che rientra a tutti gli effetti in quella che tanto tempo fa il cardinale di Palermo Salvatore Pappalardo, definiva cultura mafiosa. Più che a strade morte siamo di fronte a opere di morte: TAV, SPV, inquinamento delle acque potabili con i PFAS ne somo la dimostrazione.

L'inaugurazione di Zaia della SPV nel tunnel Malo Castelgomberto a Vallugana  di Malo il 29 dicembre 2023 alle 11.30, prorpio in quello che appare essere il terzo sito di inquinamento da PFAS, più che un'inuaugurazione sembra essere un macabro ballo sulla pelle degli inquinati.
Qui trovate la relazione ARPAV sul passaggio dei pfas dalla Valle dell'Agno alle falde di Malo e Isola Vicentina attraverso il tunnel Castelgomberto-Malo e il cantiere SIS della Pedemontana  Veneta.

Sono tutti ai blocchi partenza dell'inaugurazione, invece gli esposti giacciono sepolti con il fascicolo sui tavoli della Procura di Vicenza oppure vengono archiviati o intralciati. Infinite sono le domande da fare su questa inaugurazione dentro a un tunnel di pfas ma, più che altro c'è da chiedersi come hanno fatto a non imporre alla SIS una variante al progetto vietando lo scarico sul torrente Orolo a Malo e obbligando a pomparle nel bacino già inquinato del Poscola tra il camtiere Sis di Castelgomberto e il sito Miteni-Rimar di Trissino ?

E poi, com'è possibile non avere ancora individuato le cause della presenza di queste sostanze nelle acque di scarico drenaggio della galleria?

https://pfasland.files.wordpress.com/2023/10/6_pfas-spv_20-09-23_fin.pdf

https://pfas.land/2023/10/18/18-ottobre-2023-poscole-passato-e-presente-testimonianze-di-una-violenza-ambientale-senza-precedenti-tra-speculazione-e-pfba-i-nuovi-dati-arpav/  

PER ADERIRE SCRIVI A

MASSIMO FOLLESA wwwcovepa@gmail.com 

ALBERTO PERUFFO  https://pfas.land/contatti/

CoVePA PfasLand



sabato 25 novembre 2023

MACISMO FASCISTA CON POENTA E OSEI

Sono oramai oltre 10 anni che in Valle dell’Agno si ripetono dei rituali che vanno chiamati con il loro nome, si tratta di atti di intimidazione mafiosa nei confronti di un importante tutore della legge e dell’ordine nell’ambito del territorio montano e della protezione della fauna e dell’ambiente.
Ci riferiamo alle recenti scritte, apparse tra Valdagno e Recoaro Terme che decretano la condanna a morte del Maresciallo Capo Davide Simeoni. Nell’applicazione della legge non si è mai tirato indietro, dimostrando una competenza e una integrità che a molti da anni da fastidio. A lui e ai suoi colleghi della stazione dei carabinieri forestali di Recoaro Terme va la nostra piena e più totale solidarietà e il nostro concreto sostegno. Il nostro non è un semplice atto formale ma una precisa chiamata in causa di un sistema politico e amministrativo che da anni copre chi continua a minacciare con veri e propri messaggi mafiosi chi fa rispettare la legge negli ambiti dove si pratica la caccia sulle colline e sulle montagne a ovest di Vicenza, nella Lessinia vicentina, nelle valli che dall’alto corso dell’Illasi vanno fino a quella dell’Agno, al confine tra le province di Vicenza, Verona e Trento.
«Era il 2012 quando nel Consiglio Comunale di Trissino si presentarono 50 cacciatori guidati dall’allora assessore ai lavori pubblici e altri 50 mi aspettavano fuori nella piazza per intimidire me e chi mi aveva sostenuto nella campagna che avevamo lanciato per chiedere alla amministrazione leghista del Sindaco Rancan, la completa rimozione delle altane cadute, fatiscenti e abbandonate nei monti di Selva di Trissino. Evidentemente qualcuno allora si sentì toccato particolarmente e personalmente. In quell’occasione non mancarono le minacce al sottoscritto, ma soprattutto ricordo il sostegno di Andrea Zanoni da parlamentare europeo e i proiettili recapitati al comandante delle guardie forestali competente per territorio, Davide Simeoni. Dopo quei fatti, altre minacce si ripeterono, come quelle recapitate nei suoi confronti, all’allora sindaco di Recoaro. Tutti questi atti portarono sempre ad una discussione in prefettura che verteva sul trasferimento o sulla rimozione di Davide Simeoni. Evidentemente a qualcuno non va giù quello che fa e soprattutto vuole che come minimo si provveda ad allontanarlo, come se il problema fosse l’applicazione di sanzioni e i sequestri di armi che ha compiuto».
Questo ha dichiarato il nostro vicepresidente Massimo Follesa, che ha rincarato la dose segnalando che Simeoni non solo si è occupato di inchieste nel mondo della caccia, ma anche di scottanti inchieste e episodi tra cui alcuni riconducibili a particolari atti, alcuni anche incendiari, che hanno costellato questo territorio.
 
 Quello che emerge con sgomento e in modo sbalorditivo è come in tutti questi anni, si possa minacciare di morte un importante investigatore e tutore della legge, senza venirne mai a capo. Sembra che nell’ambito del rispetto della legge si possa concedere un tempo e un ambito di impunibilità. Non possiamo non ricordare le carenze nell’inchiesta per l’omicidio di Pretto avvenuto nei Colli Berici, e il legame con il mondo del bracconaggio. É preoccupante che ci sia una brigata dotata di armi lunghe che frequenta e gira nell’alta Valle dell’Agno e del Chiampo. In quei territori esiste un sottobosco di redditi e scambi economici illegali e fuori controllo, che è costituito dalla gestione degli appostamenti per la caccia di frodo sia ai migratori che ai grossi mammiferi. Sono postazioni in grado dare un reddito a chi li gestisse. Esistono una ridda di strade forestali, che non sono giustificabili tutte con la gestione del patrimonio boschivo e che spesso sono al servizio di una rete di appostamenti nell’alta valle dell’Agno costruiti con tanto di murature tra le guglie rocciose di certe parti. Ricordiamo che nel curioso consorzio dei Vigili Urbani di alcuni anni, fa a cui aderirono i sei comuni della Valle dell’Agno, ma ormai defunto, le competenze sugli interventi per gli abusi edilizi nel territorio di Recoaro Terme restarono, per convenzione, tutte agli ufficiali della polizia locale del centro termale.
 
É uno scenario legato a un mondo patriarcale fatto “de omeni con la sciopa”, che ha profonde radici con la politica poiché è un fortissimo bacino elettorale per sindaci e consiglieri regionali. Il territorio montano in questo scenario è roba loro, proprio come lo è la roba descritta nelle pagine di Verga. Sono roba loro i boschi, le colline, i prati, sono roba loro le acque e i torrenti, sono proprio tutta roba loro anche gli animali che vi girano perché è roba da mettere a reddito con la caccia. Qualcuno pensa che siano roba loro anche le istituzioni e le persone che votano e che ci abitano. Qualcuno pensa che siano roba loro anche le donne, le ragazze, le sorelle, le madri e le figlie visto come certi campioni le trattano, tra cui spiccano per i loro comportamenti e loro dichiarazioni i consiglieri Formaggio e Valdegamberi. Queste sono le coperture politiche e morali ai vigliacchi che hanno scritto la condanna a morte di Davide Simeoni sulla strada di Castelvecchio e di Campogrosso,che sono figli sani di un patriarcato che tratta il territorio comune come se fosse roba loro, un macismo fascista ma con “poenta e osei.”

Covepa ovest vicentino


 

sabato 7 ottobre 2023

...e se vi dicessimo che la SPV è l'anello del potere dell'oscuro signore del Veneto?


Gli anelli del potere in questa nostra personale terra di mezzo sono molti, uno sembra fatto proprio per controllarci, soggiogarci e dominarci. 

Il 25 ottobre 2023 alle ore 20:45 presso la Sala Civica di Alte Ceccato in via Ceccato, 88 a Montecchio Maggiore incontriamo lo scrittore Paolo Nardi. La conferenza dal titolo "TOLKIEN E L'AMBIENTE" UNA QUESTIONE APERTA TRA CREATO SPIRITO E NATURA non solo vuole presentare l'ultimo lavoro di Paolo Nardi «Alla scoperta della Terra di mezzo. Mito, linguaggio e potere nell'opera di J.R.R. Tolkien»,

lunedì 18 settembre 2023

UNA VORAGINE NELLE CASSE DEL VENETO. Incontro pubblico ad Asolo

Mercoledì 20 settembre 2023 alle ore 20.45 presso la Sala Convegni de La Fornace in Via Strada Muson n. 2 ad Asolo (TV) incontro pubblico dal titolo SUPERSTRADA PEDEMONTANA  VENETA, UNA VORAGINE NELLE CASSE DEL VENETO organizzato dal Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa (Co.Ve.P.A.) con il patrocinio del Comune di Asolo.
Saranno illustrate le conseguenze derivanti dalla realizzazione di questa grande opera, che dopo aver divorato 900 ettari di terreno fertile e di biodiversità ora si appresta a divorare le casse regionali di noi Veneti.
La Regione, infatti, se da una parte incasserà i pedaggi, di gran lunga inferiori alle ottimistiche previsioni, dato il loro elevato prezzo, dall’altra dovrà corrispondere fino al 2059 un canone annuale medio di oltre 300 milioni di euro prestabilito alla società concessionaria, l’italo-spagnola SIS.
Questo imperdonabile errore sta creando un buco nelle casse regionali e non potrà che peggiorare.
Insieme all’architetto Massimo Follesa dibatterà il Consigliere Regionale Andrea Zanoni e modererà il dibattito il giornalista Davide Nordio per discutere di questa grave situazione che sta causando tagli alla sanità,sociale, trasporti, scuole, ecc., cioè a tutti i servizi fondamentali che si dovrebbero garantire ai cittadini.
Vi aspettiamo.
Per informazioni 333 493 8916 (dott. Elvio Gatto portavoce Co.Ve.P.A.Treviso).

 

giovedì 31 agosto 2023

BINGO BOYS & GIRLS. Dalla Romea bis alla Spv, dalla Valdastico nord alla Nogara mare l'assessore veneto ai trasporti Elisa De berti se la prende con i comitati che nel tempo hanno avversato le più controverse opere viarie del Nordest. Ne parla Il Gazzetino di oggi in pagina 1, 2 e 3…

Il Gazzettino del 31.08.23
Apprendiamo dai media del Nordest [1]che l'assessore veneto ai trasporti Elisa De Berti ha deciso di non riferire alla opinione pubblica i dati sugli incassi da pedaggio e sui flussi di traffico relativi alla Superstrada Pedemontana Veneta, di cui avrebbe l’obbligo di legge. Così ha omesso di chiarire quanto sostenuto dalla presidente della seconda commissione consiliare Rizzotto [2] in un suo comunicato del 4 agosto scorso, sul debito atteso da SPV per i prossimi 9 anni. Allo stesso tempo De Berti insiste sulla necessità di proseguire con la progettazione della Valdastico nord da Piovene Rocchette al Trentino nonostante una clamorosa e arcinota bocciatura da parte del Consiglio di Stato prima e dalla Suprema corte di cassazione poi.

Tralasciamo in questo momento ogni considerazione sul domino infrastrutturale che ha interessato e che interessa il Triveneto perché la nostra associazione ne ha parlato in lungo e in largo. Però di fronte a chi usa gli insulti quale apertura del suo ragionamento e dichiarazione di metodo come virgolettato nel testo firmato da Angela Pederiva: «Però costituire già i “comitati del no” vuol dire acconsentire ad avere ancora morti...», intendo sottolineare che, sia noi che gli amici di Opzione Zero, ci occupiamo di mobilità alternativa da decenni e darci dei beccamorti credo sia una calunnia perché si articola una falsità a mezzo stampa di cui chiediamo il ritiro, e le scuse. A questo segue l’ennesima ode della De Berti nei confronti di qualsiasi cosa faccia rima con asfalto, ultimo il nuovo affondo a supporto della Orte Mestre, ci rendiamo conto come il passato riaffiori senza che nessuno batta ciglio.

giovedì 20 luglio 2023

SCANDALO SAFOND: PER GIUDICI E REGIONE VENETO NON E' UN DISASTRO AMBIENTALE.

Si tratterebbe solo di un'area inquinata e non di un disastro ambientale come ha scritto oggi 20 luglio2023 il Giornale di _Vicenza a pagina 27. Ricordiamo che l'area a ovest della stazione ferroviaria di Montecchio Precalcino è un sito dove si riciclano da anni le sabbie delle fonderie vicentine. E' al centro di un sistema che consente alla mini Ilva di Vicenza di prosperare. Al di sotto del sito vi è un disastro ambientale per le falde e la linea delle risorgive, dato che in profondità sono stati ritrovati quantità di metalli pesanti fuori controllo. Va aggiunto che in quest'area si addensano una serie di ex cave come lo stesso sito in questione dove si riciclano materiali per l'impiego in infrastrutture. Nota è la vicenda del sito satellite a est della medesima ferrovia dove si producono premiscelati cementizi, anch'esso risultato pesantemente inquinato in un documento di autodenuncia presentato alla Regione nel 2018.

GHIACCOLO AL TAMARINDO

La cronaca di Malo sul Giornale di Vicenza del 20 luglio 2023 a pagina 25 non ci dice se l'inviato stesse assaporando un ghiacciolo al tamarindo. A noi però, piace pensarlo intento a cercarlo. Alla fine riesce a scovarlo ed è così preso dall'assaporalo, per lenire l'arsura della Vallugana, che nel suo articolo omette ogni dettaglio sulla vera compensazione di SIS scpa per il cantiere del tunnel della Pedemontana Veneta a Vallugana, per i residenti, per il Comune di Malo e per chi vuole specualre. 

La questione gli rovinerebbe il colore, perchè spunterebbero due altarini: il primo riguarda come si costruisce il consumo di suolo e la trasformazione di un'area vincolata, che fa gola agli appetiti speculativi; il secondo altarino è quello di come si ottiene il consenso solleticando chi solo 17 anni fa aveva chiesto e ottenuto la tutela della Vallugna dalle bestialità della Pedemontna Veneta.  Il cronista tesse così una storiella da ghiacciolo al tamarindo al bar dell'oratorio, ma lo sa dove potrebbe finirgli il tamarindo vero?

martedì 18 luglio 2023

FARE IMPRESA E FARE AFFARI SONO DUE COSE DIVERSE: UNA RISPOSTA A BORDIGNON DI CONFINDUSTRIA BASSANO.

Di recente la stampa locale [1] ha dato molto spazio ad un intervento dei vertici della Confindustria vicentina. Un intervento in cui Alessandro Bordignon, presidente del raggruppamento bassenese di Confindustria Vicenza appunto, ha espresso le sue rimostranze per come alcuni progetti di cementificazione spinta della città del ponte, piano San Lazzaro in primis, siano stati osteggiati da una parte rilevante della società civile per poi arenarsi definitivamente. Quando arriva a dichiarare che «...un progetto eccezionale che si prendeva cura dell’ambiente, oltre che dell’occupazione, è stato bloccato grazie al tradizionale contributo distruttivo dei comitati “no-tutto” e alla burocrazia che intasa questo Paese...», omette che a San Lazzaro eravamo difronte a una violazione della legge bella e buona. Spero che Bordignon non voglia veramente lo stravolgimento della norma con cui ogni giorno imprenditori responsabili affrontano le pratiche di sportello unico, le quali servono a sviluppare le aziende e non ad attuare operazioni speculative, sotto l’egida di un fallimento gestito a Vicenza. Bordignon omette che “quelli delle hub intermodali”, mal consigliati, avevano avviato «...tre istanze che si legano tra di loro e sono svianti della procedura prevista straordinaria dello strumento della legge 55/2012...», secondo le parole dell’architetto Fiore [2].

Bordignon, c'era da aspettarselo [3] è stato duramente criticato per la sua uscita: anzitutto perché si è arrogato, in modo tanto saccente quanto goffo, il diritto di imporre ad un intero comprensorio una sua visione. Che viene ammantata di modernità e di ecologismo quando invece si tratta di becera speculazione in pieno stile anni '80.

martedì 27 giugno 2023

SILENZI E DIMENTICANZE TRA DIGHE E SUPERSTRADE

Ci sono un paio di fatti recenti che debbono farci riflettere sul futuro delle grandi opere pubbliche nel Nordest. In primis c'è stato un recentissimo pronunciamento della Corte dei conti che ha espresso un giudizio sprezzante sul futuro della Superstrada pedemontana veneta: in primis sul riflesso che quest'ultima avrà sulle casse della Regione Veneto. E ancora, di recente si sono moltiplicate le polemiche per quanto riguarda un'altra opera pensata per chissà quali effetti benefici sul territorio, in questo caso si parla di mitigazione e regolazione del regime idraulico: il caso specifico è quello della diga sul torrente Vanoi, opera che veine realizzata in gran parte in terra trentina ma il cui progetto viene de facto deciso dalla Regione Veneto e dal Consorzio Brenta.

Ebbene, in entrambi i casi la politica del Nordest, tranne alcune eccezioni è rimasta in silenzio.

martedì 20 giugno 2023

NELLA SPV, PER LA CORTE DEI CONTI, NESSUNA DELLE CRITICITA' SOLLEVATE RISULTA SUPERATA DEFINITIVAMENTE

Con la delibera 178/2023 la Corte dei Conti del Veneto dell’ 8 giugno scorso, in 10 punti torna a sottolineare il grave stato di crisi riguardante la situazione della SPV, capace di riverberarsi in modo catastrofico sulla Regione Veneto e sui suoi conti e sul suo bilancio. I Giudici della Corte nella Relazione allegata alla Delibera n. 178/2023/GEST hanno scritto valutszioni assai gravi. Sebbene i loro scritti mantengano forme istituzionali, ma nella Relazione della Corte si comprende la sentita preoccupazione di chi capisce di bilanci, e l’allarme per questo fuoco che cova sotto la cenere.

La Corte afferma con chiarezza che nessuna criticità sollevata con il referto 2020, risulta definitivamente superata”. Si viene così a determinare un imbarazzante caso per cui l’amministrazione della Regione Veneto e la guida politica nei vari mandati svolti dal Presidente Luca Zaia non ha mai risolto le ripetute questioni poste nel 2015, nel 2016, nel 2018 e nel 2020. Ma soprattutto in questo momento non è applicato il Terzo Atto Convenzionale che prevede penali per 25 mila euro per ogni mese di ritardo dall’apertuta, prevista nel settembre 2020. Zaia omette di richiedere e di riscuotere quasi un milione di euro alla società concessionaria SIS e ai Dogliani che la guidano con la loro INC spa, della quale varrebbe la pena di approfondire la storia prossimamente. 

In primo luogo i tempi di realizzazione dell’opera sono continuamente spostati. Dall’annunciata fine di settembre 2020 fatta con la terza convenzione di Zaia, ora si vocifera che forse si avrà l’opera completata per novembre 2023. In secondo luogo del Terzo Atto Convenzionale viene fornito un saldo positivo che non tiene conto dei contributi dello Stato, per la Corte sostiene che tra 39 anni vi sarà una perdita di 479 mln di €. In riguardo a ciò manca l’anno in cui i pedaggi saranno in grado di pareggiare il costo del canone di disponibilità: non c’è il Break Event Point. Viene trascurata l’incoerente apertura delle connessioni autostradali con A27, A31 e A4, che dannenggia la viabilità e l’equilibrio dei ricavi. Le perdite già stimate si attestano al 13%. Lo scenario da infarto è il blocco delle cosiddette opere complementari. Mancano così i collegamenti alla rete della viabilità veneta sia libera che a pedaggio. Fallisce anche la cosiddetta condizione migliorativa della viabilità a nord di Treviso e Vicenza. Questo consolida la mancata validità dello studio del piano del traffico del 2017, che viene usato come un alibi. Da anni ormai non si riesce a realizzare la modifica del limite di velocità della SPV da 110 a 130 km/h. La corte ha sottolineato che il consessionario è l’agente della riscossione dei pedaggi, secondo la delega affidatagli dalla Regione Veneto. Fino ad ora SIS non ha ottemperato a tutti gli obblighi contabili nel suo ruolo pubblico, con il deposito di tutti gli atti dovuti e i giudici lamentano che non si sia provveduto a sollecitare gli interessati. Infine la Corte aveva sottolineato che SIS deve restituire i 20.4 mln di€ di IVA che ha indebitamente ricevuto dall’amministrazione regionale.

domenica 30 aprile 2023

SILOS E AISCAT SMASCHERANO LE STORIELLE DI ZAIA SULLO STATO DI SPV

Con un video terribile nei suoi profili ufficiali, Zaia torna a raccontare la sua versione sulla Pedemontana Veneta che fa seguito alle sue dichiarazioni all'apertura della barriera sull'A27. Le imprecisioni e le falsità non si contano, tanto nessun giornalista è disposto a contestarle figuriamoci le opposizioni e i sindaci. Per questi ultimi serve una nuova categoria aristotelica, quella del sindaco di Spresiano: il sindac ch’el purtava i scarp del tenis secondo il pensiero di Jannacci.

Quello che emerge dal video che abbiamo visto su instagram, è la politica degli sconti di Zaia a Zaia. Farsi lo sconto di due anni è l'ennesima bugia di questo politico che mente sapendo di mentire. I fatti sono altri, sono quelli che la scheda del SILOS della camera dei deputati riporta in base ad Anac e su dati forniti dal RUP di SPV: non sono stati due anni, ma sono stati solo 48 giorni di sospensione per il COVID-19,. Riportiamo l'estratto testuale della scheda 676 per l'anno 2020: "Dalla rilevazione dell’ANAC sullo stato di attuazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie, che si basa sui dati comunicati dal RUP al 31 dicembre 2020, risultano in corso i lavori con un avanzamento rallentato dall’emergenza sanitaria da COVID-19 (48 giorni di sospensione)."

Vale la pena anche di ricordare che non è affatto vero che tutto finirà con il 2023, ammesso che Luca la imbrocchi stavolta. Il presidente dovrebbe ricordare le sue stesse recenti dichiarazioni sul fatto che i km di SPV sono 162. Considerando questo fatto, entro il 2023 non si chiude un bel niente, mancano 40 km di opere complementari oltre al casello di montecchio, e al tunnel di Malo mancano cioè circa 450 milioni di € per finire tutta la SPV. 

mercoledì 5 aprile 2023

GLI INGEGNERI DI SPV: quelli che per una parcella succhierebbero il moccio dell’ex commissario Vernizzi dalla tomba in cui è sepolto.

Grazie ad AltoVicentinoonline.it abbiamo appreso di essere tornati al 1993, perché il presidente della Federazione degli Ordini degli ingegneri del Veneto P. Gasparetto ha buttato giù due idee vecchie, sostenendo che «L’area pedemontana veneta, da Vicenza fino all’Alto Trevigiano, risulta costituita da una rete di centri di medie e piccole dimensioni... In tale contesto, la presenza di sole infrastrutture per la viabilità locale, ..., ha rappresentato da sempre un elemento critico per lo sviluppo del territorio. La Superstrada Pedemontana Veneta potrà essere dunque un’arteria fondamentale per la mobilità della nostra regione e una grande opportunità per l’economia del territorio”».

Nello stesso articolo si riporta un altro concetto sempre di 30 anni fa, il concetto del buco con il Veneto intorno: «“Con l’attivazione di questo segmento della superstrada Pedemontana, unito all’A27, all’A4 e all’A31- aggiunge Alessandro Turchetto, segretario e referente per l’area metropolitana della Federazione degli Ordini degli ingegneri del Veneto- si crea di fatto il ‘raccordo anulare’ della vasta area metropolitana centro-veneta, con importanti ricadute sulla messa a sistema della viabilità esistente, sull’accessibilità ai servizi a scala metropolitana e più in generale sullo sviluppo della regione”». Chi abbia ispirato come esempio del ruolo di SPV, il Grande Raccordo Anulare Romano, fiore all’occhiello di un ceto politico veneto e autonomista, probabilmente la dice lunga sul fatto che non capisca nulla di comunicazione e che gli stessi concetti espressi dai rappresentanti degli ingegneri veneti abbiano dei limiti in partenza.

Siamo all’ennesima riprova che gli ingegneri della SPV sono una categoria antropologica specifica e che sono molti di più di quelli che abbiamo conosciuto finora: sono quelli che per una parcella succhierebbero il moccio dell’ex commissario di SPV Vernizzi dalla tomba in cui è sepolto.

venerdì 3 febbraio 2023

BAGATELLE E 5 PUNTI DI RIFLESSIONE SUI PFAS.


Si è riaccesa di recente l’attenzione sulla situazione della Miteni e  dell’inquinamento da Pfas, ci hanno raccontato di vasche e sopralluoghi, ma nulla cambia. La cosa più esilarante, se non fosse tragica, è stato il peritarsi della provincia berica di denunciare, ora, la presenza di vasche interrate sotto all’impianto in fase di dismissione alla Colombara di Trissino: si vede che non hanno mai partecipato agli open day della Miteni negli anni novanta. Allora ti dicevamo orgogliosi che raccoglievano in vasche le perdite dell’impianto, ed erano anche orgogliosi del sistema che filtrava i residui, mostrandoti alla fine le trote nuotare in una vasca di acqua limpida. Memoria di queste vasche si trovava pure nelle perizie del processo per l’inquinamento da benzotrifluoruri(BTF) degli anni settanta, da cui gli allora dirigenti Rimar, si salvarono nel 1979 per una amnistia. 
A parte queste bagatelle altre recenti rivelazioni dei media sul caso Miteni ci dicono alcune cose importanti. 

sabato 14 gennaio 2023

LE UOVA DEL SERPENTE SPV E I REGALI A MARIO PUTIN

Apprendiamo con sconcerto quanto riporta il Corriere del Veneto di ieri 13 gennaio 2023 a pagina 30 in merito al rinvio a giudizio di Mario Putin e dei suoi, oltre che del dominus veneto Mantoan per l’annoso sistema corruttivo veneto. Alla luce dei recenti sviluppi della vicenda PFAS c’è da chiedersi perchè pagare 90 euro per le analisi elargite paternalisticamente da Bottacin, quando a Mario Putin la sanità veneta ha fatto sconti d'oro?

La nostra delusione è enorme rispetto al fatto che molti volti della galassia NOPFAS si beano del risultato di avere ottenuto le analisi per i residenti delle cosiddette zone arancioni dell’inquinamento da PFAS della Miteni.