venerdì 20 settembre 2019

BUONA GIORNAtA MONDIALE PER IL GLOBAL CLIMATE STRIKE 20-27 SET 2019

Siamo costretti a precisare il senso del nostro commento su Facebook, che molti hanno utilizzato per guardare il dito e non cosa indicavamo. Su FB abbiamo accompagnato la nota di VicenzaToday sostenendo che è: «La vendetta del passerotto....😤 Se non gli metti le sagome e gli stermini i parenti, prima o poi si incazzano🤔 ». Il post rilanciava la notizia di un ulteriore incidente nel cantiere della Pedemontana Veneta: dove a Mason Vicentino, un operaio è rimasto ferito alla gamba mentre stava montando una delle barriere in cristallo fonoassorbente lungo il tracciato. Un infortunio grave, visto che è giunto all’osppedale di Santorso in codice giallo. Lo sconforto per come continuano a mettere a rischio la vita in Pedemontana Veneta è grandissimo e questo è un incidente che conferma le nostre preoccupazioni evidenziate solo 10 giorni fa per il mancato incidente di Trevignano. Ma lo sconforto e la preoccupazione va per tutta la vita, tutta, quella umana e animale, è sempre presente in noi il fatto che la Pedemontana mette a rischio tutta la vita, nessuno può sottovolature il fatto che per primi abbiamo sempre denunciato le nefandezze di chi gestisce quest'opera e il sistema che e sotteso ad essa. Quindi massima solidarietà alle maestranze e all'infortunato sempre e comunque.

domenica 15 settembre 2019

Caso Spv-Trevignano, le polemiche non si placano

https://taepile.blogspot.com/2019/09/caso-spv-trevignano-le-polemiche-non-si.html 
(m.m.) In una breve video-intervista rilasciata a Taepile.net Massimo Follesa, portavoce del Covepa, un coordinamento che da anni si batte contro la realizzazione della Superstrada pedemontana veneta, meglio nota come Spv, parla del recente cedimento che ha interessato una sponda del cantiere della stessa Spv, cedimento che è avvenuto tra Trevignano e Montebelluna in provincia di Treviso. Tra le critiche che il Covepa solleva ce n'è una in particolare, quella per cui la Regione Veneto, che è poi il concedente dell'opera assuma da tempo una posizione ancillare nei confronti del privato concessionario ossia la italo-spagnola Sis.

GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA

martedì 10 settembre 2019

PEDEVENETA A TREVIGNANO: TRE VASCHE DI LAMINAZIONE E SCARICO MAL PROGETTATE E MAI REALIZZATE. ECCO PERCHE' CONTINUA A FRANARE LA TRINCEA! Come si fa a progettare tre vasche di raccolta, laminazione e scarico a monte di una trincea profonda oltre 10 metri? Qual’è il direttore dei lavori che, di fronte ad una questione del genere, non realizzi per prime le tre vasche di raccolta, laminazione e scarico, prima dell’apertura delle trincee?


La Regione veneto si è trasformata nella struttura di comunicazione della SIS concessionario della Pedemontana Veneta? È questo quello quello che ci domandiamo dopo l’ennesimo comunicato della Struttura di Progetto, quella di Pellegrini, che minimizza i fatti avvenuti in questo mese nel cantiere gestito dalla SIS. Si tratta dei crolli delle scarpate della trincea della superstrada, al confine tra Trevignano e Montebelluna.
Ormai l’ingegnere è prigioniera di una Pedemontana Veneta che va, va… va giù che è un piacere! Insieme a Corsini, non riesce più a parare le figuracce che stanno travolgendo l’allegra macchina da guerra, non riesce più a proteggere il povero Zaia da quel cantiere così mal gestito. La dichiarazione del 9 settembre certifica le falle di una direzione dei lavori indagata, anche se prova ad assolverla dichiarando che «nel periodo ferragostano, gli eventi piovosi hanno portato al crollo di una canaletta in calcestruzzo, e non ad un ponte canale...».

Ancora polemiche dopo l'incidente al cantiere Spv „ Ancora polemiche dopo l'incidente al cantiere Spv «Lo sfondamento da parte dell'acqua» di una sponda della trincea nel Montebellunese scatena le critiche da parte dei comitati “

Ancora polemiche dopo l'incidente al cantiere Spv

Il cedimento avvenuto domenica 8 settembre di una delle sponde della trincea del cantiere della Superstrada pedemontana veneta tra Trevignano e Montebelluna nel Trevigiano continua a far discutere e rinfocola le polemiche dopo un incidente simile accaduto tra il 15 ed il 16 di agosto. Tra i primi a far sentire la propria voce è stato Osvaldo Piccolotto. Trevigiano doc di Altivole, volto storico della protesta contro la Pedemontana, nota anche come Spv, Piccolotto ieri sera ha diramato una nota al vetriolo: «Dopo il crollo di metà mese - spiega l'attivista - mi ero accorto di altri punti di criticità nel terreno».Crollo cantiere Spv nel Trevigiano20190908_170539

domenica 8 settembre 2019

L'IDROSCALO PEDEMONTANO VENETO DI TREVIGNANO (TV)


Durante un sopralluogo ai lavori in Pedemontana Veneta per il precedente crollo del ponte canale di Trevignano, oggi 8 settembre 2019 alle 12, abbiamo verificato un ulteriore cedimento della trincea 100 metri a est del precedente crollo. Siamo sempre al km 73 della SPV, al confine tra i comuni di Montebelluna e Trevignano sul lato nord del tracciato. Le immagini non possono essere smentite, il nuovo evento è stato provocato dai temporali che stamani hanno colpito Montebelluna. Le opere di riparazione sono quasi al termine e la roggia che attraversa il ponte crollato è stata deviata.  Le opere del cantiere hanno previsto un sistema di troppo pieno con sversamento delle piene del canale che porta le acque da Montebelluna a Padernello, proprio nella trincea. La piena di oggi a mezzogiorno, ha travolto il tubo scaricando altre decine di migliaia di mc di ghiaia nel fondo della trincea, dove entro settembre 2020 passeranno gli automezzi. Le acque hanno realizzato una voragine sul fianco nord della trincea larga 4 metri e profonda circa 6.
È evidente che questa gestione del cantiere è deficitaria e non riesce a gestire le acque del territorio pedemontano. Più che una SuperPedeveneta, Zaia e Pellegrini apriranno l'idroscalo veneto. Ma c'è poco da ridere, perché i fatti di oggi dimostrano la sufficienza con cui affrontano il rischio di incidente in cantiere. La vita degli operai poteva essere messa a rischio per l'ennesima volta. L'infortunio o la morte di un'altro operaio è stata evitata perché è domenica e non lavorava nessuno. Figuriamoci cosa poteva accadere ai cittadini, se questo fatto si verificasse tra un anno, con la viabilità aperta tra Spresiano e Montecchio, in una qualsiasi delle centinaia di rogge che attraversano l'arteria che è costruita sotto al piano di campagna, per quasi 70 km dei suoi complessivi 95 .

sabato 7 settembre 2019

L'ORA DEL COGLIONE ARRIVA PER TUTTI E CONFERMA CHE NO, NON ABBIAMO GOVERNI AMICI

Ministra con Trasporto
di MARCO TRAVAGLIO
Uno non fa in tempo a rallegrarsi perché la neoministra dell’Interno LucianaL non sta suF Facebook Twitter e
Instagram, e già gli tocca leggere le prime sparate di alcuni suoi colleghi.
Ancora non sanno dov’è il loro ufficio, ma già annunciano o minacciano leggi, decreti, grandio e financo dimissioni. Nel primo Consiglio dei ministri, il premier Giuseppi li aveva pregati di “evitare sgrammaticature istituzionali”, che è il suo modo per dire “niente cazzate”. Poi quelli, appena usciti, han subito dato aria alla bocca. Si temeva che l’incontinenza verbale giocasse brutti scherzi a DiMaio&C., quelli della ola sul balcone e dell’abolizione della povertà. Invece la prima a sbracareè stata Paola De Micheli, reduceda un’imbarazzante esperienzadi commissario alla ricostruzione del Centro-Italia, come se aquella povera gente non fosse bastato il terremoto. La neoministra dei Trasporti, che pare sempre in procinto di impugnare il mattarello e tirare la pasta dei tortellini, appena assisa sulla poltrona di Toninelli ne è stata subito contagiata e ha espettorato un’intervista a La Stampa tutta asfalto e cemento. Al confronto Lunardi, “ministro con Trasporto”, era un dilettante.

giovedì 5 settembre 2019

LA SUPERPEDEVENTA CON BUSO

www.vicenzatoday.it
Due articoli oggi mettono il luce due spetti che riguardano la concessione di A4 e in correlazione a questa la vicenda del casello della SPV nell’innesto con la A4-TAV a Montecchio Maggiore. Il Tempo di oggi e VicenzaToday chiariscono che “la Procura della Corte dei conti del Lazio ha chiuso le indagini sull’illegittima proroga della concessione delle autostrade A4 (da Brescia a Padova) e A31 Valdastico (da Rovigo a Piavene Rocchette), partite dall’esposto di settembre 2015 presentato dal senatore di Forza Italia Lucio Malan”.
In particolare Marco Milioni sottolinea che „La Corte dei conti di Roma chiede un risarcimento colossale agli ex vertici di Anas pari a 600 milioni di euro per avere inopinatamente rinnovato la concessione alla Società autostradale Brescia Padova senza che il privato si impegnasse, come prevedevano gli accordi con Anas e governo, a realizzare la continuazione della Valdastico nord nel tratto tra la provincia di Vicenza e quella di Trento. L’indiscrezione era circolata ieri al Ministero dei trasporti mentre oggi è la testata Il Tempo a darla per certa tanto da meritare la prima pagina.“
A noi del CoVePA sorge una domanda un po’ retorica, che riguarda la Pedemontana Veneta: se saltasse la concessione A4-A31 chi paga, chi progetta e chi realizza il casello e la connessione A4-SPV di Montecchio Maggiore?