domenica 30 aprile 2017

IL COVEPA E I CIRCOLI DI LEGAMBIENTE VENETO INSIEME SULLA PEDEMONTANA VENETA


Ieri 30 aprile 2017 il CoVePA ha partecipato alla assemblea regionale dei circoli di Legambiente a Padova presso il circolo ARCI Nadir dove, insieme a quelli della Valle dell'Agno e di Treviso, ha presentato la proposta per una Pedemontana Alternativa depositata in Regione insieme a Legambiente Veneto. Abbiamo inoltre presentato uno schema delle relazioni possibili e future tra superstrada e ferrovie esistente nell'area della Pedemontana Veneta a cui piegare e riconvertire la... SPV (CFR SLIDE ALLEGATA). Si è aperta una utile collobarozione per monitorare e studiare uno dei principali contenziosi ambientali e territoriali della nostra regione. Abbiamo conosciuto una realtà fattiva e molteplice da cui ricevere nuove energie e dare il contributo della nostra esperienza sul tema della mobilità e delle opere pubbliche.

Ecco il programma della giornata a cui abbiamo dato il nostro contributo. Obiettivo associativo è condividere, partendo da chiare e fruibili informazioni per i circoli veneti circa la vostra importante azione/campagna/progetto: come nasce, come è strutturata e supportata, quali obiettivi e quali risultati. Vi chiediamo di prendere in considerazione anche gli aspetti economici (come si regge l'iniziativa, l'azione, la campagna, il progetto?) oltre a quelli associativi e politici, sia positivi che negativi.

sabato 29 aprile 2017

Lo stravolgimento della nuova direttiva sulla valutazione di impatto ambientale (VIA)

Erasmo Venosi approfondisce su Forexinfo lo stato della Valutazione di Impatto Ambientale alla luce dell'assurdo recepimento della nuova direttiva UE in zona cesarini.
"Il recepimento della nuova direttiva sulla valutazione di impatto ambientale VIA segna un ritorno alle valutazioni su un livello di elaborazione progettuale ancor più carente rispetto al progetto preliminare abrogato dal codice appalti.
Impermeabili Governo, Ministero dell’Ambiente e Commissione Ambiente alle sentenze della Corte di Giustizia Europea relativamente al livello di elaborazione progettuale su cui effettuare la valutazione ambientale. Il Governo del fare «de noantri» subordina l’ambiente, la partecipazione e la tutela della salute a improbabili incrementi di decimali di PIL."
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martedì 25 aprile 2017

Il 25 Aprile e il buio nella Valle dell’Agno. Uno sguardo alla pedemontana del Veneto nel giorno della liberazione dal nazi fascismo.

Oggi Maurizio Dal Lago su Vvox.it firma un approfondimento interessante sul tema della resistenza. Il commento va letto con attenzione perché spiega alcuni passaggi salienti dai quali si evince che molto sul piano storico rimane ancora da approfondire circa le responsabilità di quello che accadde tra le forze della resistenza che operava contro i nazifascisti ed il fronte avverso.

A Dal Lago però vanno mossi un paio di appunti non sul piano storico bensì politico. Non spiega con sufficiente chiarezza se quei coni d’ombra siano il semplice effetto di una ricerca storica ancora pigra oppure ancora impossibilitata ad accedere alle carte più importanti. Oppure se dietro tali coni d’ombra si celi addirittura la volontà di non riaprire certe ferite.

giovedì 20 aprile 2017

LA PEDEMONTANA VENETA DEVASTA VITE E TERRITORIO

RICORDIAMO SEBASTIANO LAGANGA UCCISO NEL CANTIERE DI LAVORO DELLA PEDEMONTANA VENETA CON LE PAROLE DI GERMANO RANIERO DI USB VICENZA.
Un anno fa il 19 aprile nella galleria che si stava scavando a S. Tomio di Malo avvenne un omicidio sul lavoro; una massa si staccò dalla volta della galleria e investì l'operaio della SIS Salvatore la Ganga che rimase ucciso.
Uno dei tanti morti sul lavoro che dobbiamo piangere e provare rabbia perché in nome del risparmio sulla sicurezza si sacrificano le vite di chi va a lavorare per mantenere se stesso e la propria famiglia. Siamo alla strage nei posti di lavoro basta vedere questo inizio 2017 con un aumento del 37% dei morti sul lavoro. Insopportabile.
Tornando ad un anno fa e alla morte di Salvatore. Dolore, inchieste, sequestro della galleria. L'inchiesta è stata lunga e tra pochi giorni verrà depositata e si aprirà la fase processuale per stabilire le responsabilità. E' stata una inchiesta tormentata che finita aveva portato al dissequestro del cantiere, tranne venire risequestrata perché secondo il CTU non erano state osservate fino in fondo le prescrizioni. Il tutto si basa sulla "chiodatura" delle pareti. Il CTU prescrive una lunghezza di 6 metri e che questi chiodi devono essere marchiati : la SIS risponde che bastano chiodi di 4,50 m e non serve la marchiatura. Non essendo stato possibile ricomporre la cosa si è passati ad un nuovo sequestro temporaneo della galleria.
Quella della chiodatura delle pareti non è un dettaglio. Le rocce della galleria hanno calcari compatti che costituiscono la volta e i calcari molto più friabili che costituiscono, nel punto dell’incidente, la spalla del tunnel. L’orientamento degli strati ha una elevata pendenza. Lo strato calcareo superiore, quantunque di compattezza e resistenza buona, è attraversato da fessurazioni; tali fessurazioni ad esempio nel corso dei lavori avevano fatto filtrare acqua soprattutto dopo le piogge.
La chiodatura deve essere fatta uno a uno e rappresenta uno shock per la roccia con il rischio che se la chiodatura non è profonda si stacchino pezzi di parete. Del resto la zona è poco più a sud del famoso "Buso della Rana" questo a dimostrazione del tipo di rocce, di fessurazioni, gallerie presenti nel sottosuolo. Dunque il fatto che si staccassero dei pezzi di parete rocciosa non era remoto.

lunedì 17 aprile 2017

A UN ANNO DAL DECESSO DI UN OPERAIO NEL TUNNEL DELLA PEDEMONTANA VENETA MESSA IN SUFFRAGIO DI LA GANGA 19/04/2017.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO SU RICHIESTA DI UN COMPONENTE DEL COLLEGIO DIFENSIVO DELLA FAMIGLIA LA GANGA.
«A un anno dalla morte  la vedova e gli orfani devono ancora essere liquidati.

Mercoledì 19 Aprile 2017, nel primo anniversario della morte sul lavoro di Salvatore La Ganga  - morto nel tunnel della Pedemontana Veneta -, presso la Pieve di San Martino a Brogliano, alle ore 19.30 verrà celebrata una messa a ricordo.

Alla fine della funzione verrà dato un importante annuncio. Siete tutti invitati»
vedi la mappa completa

sabato 8 aprile 2017

Sequestrate le gallerie tra Malo e Castelgomberto di SPV.

Calotte e piedritti di una centina tipo non impiegata in SPV
Saremmo di fronte al paradosso per cui le principali gallerie sarebbero insicure per il Tribunale di Vicenza, mentre Vernizzi sosteneva che la riprogettazione antisismica dei cls e l'adeguamento della sicurezza delle gallerie di SPV sono costati 140 mln di € dei 458 mln in più rispetto al preliminare (1,8mld €).

Centine e bulloni inadeguati, non rispondenti ai dettami di legge oltre alla malagestione del cantiere potrebbero essere alla base della morte di Sebastiano La Ganga.
Dalla stampa si apprende che, a quasi un anno dal tragico 19 aprile 2016, quando per primi avevamo lanciato la notizia del gravissimo incidente nella galleria Castelgomberto Malo, il tunnel da 500 mln di € è stato di nuovo posto sotto sequestro dall'autorità giudiziaria di Vicenza.
Impiego delle centine sulla volta del tunnel di Trissino
La notizia sarebbe degna delle pagine nazionali ma il Giornale di Vicenza la relega nella cronaca locale a pagina 35. E' un regalino a Zaia che pensava di aver chiuso la partita economica, invece si ritrova con un'altra aperta e gravissima grana: sarebbe inacettabbile e irresponsabile pagare il mutuo ai salernitano-piemontesi di SIS e garantirgli un ritorno di quasi 6 mld di €, se stessero realizzando opere inadeguate alle norme di sicurezza.

sabato 1 aprile 2017

SPV: a Nove smantellate le incredili cifre di Zaia. 27.000 persone per 31,5€ per tutti i giorni di ogni anno dei 39 anni di concessione.

Ieri sera 31 marzo 2017 in sala Fabris a Nove oltre cento persone hanno condiviso l'approfondimento sulla proposta alternativa all'IRPEF per salvare Pedemontana Veneta lanciata dal CoVePA. Organizzata dall'Associazione Laboratorio Natura, la serata è stata guidata da Maurizio Dalla Gassa e ha visto molte assenze(con poche giustificazioni) tra i consiglieri regionali e i sindaci invitati. Vale la pena di ricordare la presenza di Cristina Guarda che ha ricordato l'andamento ottuso del dibattito in consiglio.