martedì 31 dicembre 2013

PER UN 2014 PIU' LIETO E PRIVO DI IPOCRISIE ^_^


BUON 2014 E MERDA IN BOCCA ALLA RETORICA E A TUTTI QUELLI CHE LA USANO COME SONNIFERO O OPPIACEO ^_^
Coordinamento Veneto Pedemontana alternativa

Serenissima ok all'aumento con il "no" di Autovie Venete


TRATTO DA VENEZIEPOST di ANDREA PICCOLO 
La fumata bianca alla fine è arrivata. L'assemblea di Serenissima, ex concessionaria dell'autostrada Venezia – Padova, ha deliberato oggi, dopo che la settimana scorsa la prima convocazione era andata deserta per la mancanza del quorum necessario, l'aumento di capitale di 10 milioni di euro (passando da 21 a 31 milioni). Anche se la seduta odierna ha ulteriormente evidenziato la spaccatura in seno agli azionisti. A favore della ricapitalizzazione, infatti, ha votato circa il 49%, ovvero Mantovani che detiene il 25% delle quote e A4 Holding che possiede il 19,05%, e anche Apv Investimenti (che si era sempre astenuta), la società del Porto di Venezia, che possiede il 5,1 per cento delle azioni. Così com'era scontata la non adesione delle Camere di Commercio di Venezia e Padova, oggi non presenti, che per la spending review non potevano assumere impegni economici al riguardo, oltremodo scontato, seppur per motivi diversi, è stato il parere contrario di Autovie Venete che era con il 22,3% il secondo azionista. Dopo l'operazione odierna la concessionaria si diluisce nel capitale andando ben al di sotto del 20%.

Vernizzi ha deciso di lasciare le Infrastrutture e la Regione

Si lo vedete un po' sfocato, ingigantito dal falso piano, perchè secondo il GdiVI di oggi 31/12/13 se ne starebbe andando da alcune delle sue poltrone. Molla la direzione infrastrutture e la carega alla Regione, ma non la stanza dei bottoni a Veneto Strade. Forse deve spiegare qualcosina sul suo assetto finanziario. Rimane ovviamente commissario per SPV e vice della Serracchiani per l'A4Ve-Ts: nel primo dei casi stiamo lavorando perché lo sia ancora per poco. Il drago-superautostrada ha solo perso un braccio, è ferito e gli mancano parte dei suoi miliardi ma chi lo alimenta e lo sostiene è ancora in sella sulla sua groppa! (ndr)
Silvano Vernizzi non è più il deus ex machina del settore Infrastrutture di Palazzo Balbi. Il dirigente regionale, infatti, qualche giorno fa ha preso la decisione di lasciare l´incarico che ha rivestito per anni e diventare il direttore generale di Veneto Strade. Ma quello di Silvano Vernizzi è solo uno degli oltre 80 nomi che ieri, a vario titolo e in diversa misura, sono stati protagonisti del rimpasto amministrativo regionale varato dalla giunta-Zaia nel corso della sua ultima seduta del 2013. Oltre alle Infrastrutture altre due macro aree erano interessate alla conferma (o meno) dei dirigenti responsabili; si trattava della Sanità e del settore Bilancio. A dirigere il comparto sanitario veneto rimarrà Domenico Mantoan. Un´altra conferma è poi quella di Mauro Trapani che resta al timone dell´area Bilancio dell´assessore Roberto Ciambetti. La giunta ha poi approvato anche il nuovo step nel processo di razionalizzazione e dismissione delle quote di partecipazione diretta, operando sostanzialmente su tre piani: accorpamento per fusione, cessione, messa in liquidazione. Sono undici le società coinvolte dai provvedimenti. A cominciare da dalla spa Terme di Recoaro e dall´Immobiliare Marco Polo srl: entrambe sono destinate alla fusione in unico soggetto insieme alla Società Veneziana Edilizia Canalgrande.

domenica 29 dicembre 2013

Il project financing? In Italia è come le Pedemontane

www.pedemontana.com
Sembra quella veneta ma è quella lombarda, dove non esiste il commissario e la falsa emergenza e le carte sono pubbliche. Invece per i polentoni tutto "sconto" ma fino a quando? Leggiamo questa inchiesta per approfondire quello che su pedemontana veneta abbiamo solo sfiorato! (ndr)
I privati non arrivano, il pubblico aiuta su tre fronti. Così la finanza di progetto si è arenata
Prima il contributo pubblico salito dal 35 all’80 per cento, per realizzare la prima tratta in tempo per l’Expo 2015, e tentare di salvare la faccia. Poi la richiesta di defiscalizzazione per la durata della concessione (30 anni), con un aiuto pubblico che attualizzato vale tra i 400 e i 500 milioni. Va avanti così, tra una spinta e l’altra dal settore pubblico, quello che sta diventando il simbolo delle difficoltà del project financing italiano sulle grandi opere: la Pedemontana lombarda.

Concessione al privato


 
di Luciano Lorini Un autorevole incontro pubblico prova a scoperchiare la pentola del Project Financing 
Si chiama Project Financing. Di un nome così importante, in inglese, nessuno potrebbe dubitare. Specialmente se poi gli amministratori raccontano che è “gratis”, o “per il nostro bene”. Ricorda un po’ quando la mamma ci sculacciava: la buona intenzione era garantita; al di là del bruciore, un giorno avremmo capito…
Oggi, a distanza di qualche anno dall’avvio dei primi progetti in P.F. cominciamo effettivamente a capire, ma non è esattamente come avremmo immaginato, come ci sarebbe piaciuto e, soprattutto, come ce l’avevano raccontato. I recenti avvenimenti giudiziari sembrano confermare i sospetti.

sabato 28 dicembre 2013

IL TAR LAZIO BLOCCA I CANTIERI DELLA SPV. LA DESOLAZIONE DI UN CANTIERE-DRAGO SBAGLIATO E COSTRUITO PEGGIO

tratto dal profilo facebook di Ivano Piovesan:
il cantiere SPV della fondazione del ponte
sul Brenta  allagato dalla piena di Natale
LA SPV PUO' ESSERE UN DRAGO DISTRUTTIVO PER IL TERRITORIO CHE ATTRAVERSA. UN DRAGO CHE LASCIA DESOLAZIONE ALLE SUE SPALLE, questo dicono le ordinanze di blocco lavori che non sono un regalo di Babbo Natale ma frutto di una battaglia che è iniziata nel 2010.
Il 23 dicembre 2013 il TAR Lazio ha depositato due istanze cautelari, una promossa dall'Onlus Parco delle Rogge di Bassano del Grappa e l'altra da 39 cittadini con l'intervento del comune di Fontaniva che sospendono i lavori nei cantieri aperti della SPV. Almeno in quelli aperti dove vi sono le proprietà dei 41 ricorrenti contro la falsa emergenza e il commissario dimezzato Vernizzi. 
Il merito della questione verrà dibattuto nella camera di consiglio del 15 gennaio.  Essa riguarda il fatto che "l’area del Parco può subire una trasformazione tendenzialmente irreversibile, per effetto dei lavori relativi alla superstrada “Pedemontana Veneta”...per cui va ordinato alle Amministrazioni resistenti ed ai soggetti controinteressati, nonché all’impresa che esegue i lavori, di non effettuare, sino all’udienza camerale indicata, all’interno dell’area di pertinenza della ricorrente, interessata all’opera, ulteriori interventi di costruzione e comunque di trasformazione non facilmente reversibili". Qualora i lavori si estendessero a ripetizione in tutte le altre aree dei ricorrenti affermeremo lo stesso principio di sospensione dei lavori a partire dal cantiere del tunnel di Castelgomberto-Malo per finire con quelli nel trevigiano.

venerdì 27 dicembre 2013

Un modello di sottosviluppo. L'esempio del "terzo valico"

www.giornalettismo.it
tratto da Il Fatto Quotidiano del 18 dicembre 2013.
Se qualcuno vuol capire perché il capitalismo italiano sia ridotto ai minimi termini deve per forza di cose guardare alla politica delle "grandi opere infrastrutturali". E' diventato questo, infatti, il business preferito delle grandi imprese (sempre meno) presenti territorio nazionale. Soldi sicuri, anzi garanzia di poter far levitare i costi e i profitti potendo contare su una classe politico-amministrativa corrotta da un cinquantennio almeno; nessun rischio; nessuna innovazione tecnologica rilevante (zero ricerca, zero sviluppo, zero spese societarie); ampio spazio per i compromessi tra economia "legale" e illegale; zero impatto sull'occupazione (la maggior parte del lavoro spetta alle "talpe" o agli autisti delle macchine di movimentazione dei detriti).

mercoledì 11 dicembre 2013

Il commissario di SPV: chiuso il piano economico finanziario a 2258 mln€.


Apprendiamo che il commissario di SPV avrebbe chiuso il piano economico finanziario  di pedemontana veneta a 2258 mln€. Il CoVePA replica che i suoi atti devono superare il vaglio della Corte Costituzionale, dal 17.12 () essa vaglierà la legittimità della sua proroga dei suoi atti e potrebbe sospendere l'efficacia dei suoi provvedimenti perché travalicherebbero la costituzione, questo almeno fino alla sentenza prevista per il 2014. Il CoVePa, a nome dei ricorrenti contro la falsa emergenza e a nome di tutti i cittadini della pedemontana veneta, continua a chiedere che il contratto e tutti i suoi atti siano resi pubblici.
SPV sará gratis solo per pensionati e studenti: Zaia ha dovuto ingoiare il pedaggio per tutte le categorie produttive e per tutti i veneti che la pagheranno cara. CoVePA aveva anticipato queste contraddizioni, già mesi fa negli esposti alla corte dei conti.

giovedì 5 dicembre 2013

i Veneti "Alternativi" voltano pagina 2 video di Massimo Marco Rossi

VENETO CEMENTO SPA

La recente manifestazione veneziana dei comitati «no grandi opere» ha rimesso in discussione il sistema delle super commesse finanziate anche dallo Stato. [ l'approfondimento di Marco Milioni TRATTO DA www.globalist.it]
di Marco Milioni

Quando a metà settimana il deputato padovano Alessandro Zan (Sel) ha scodellato un piatto farcito da un durissimo j'accuse sulle maxi commesse nel Veneto, la politica regionale, già in ambasce per la manifestazione di sabato scorso a Venezia contro le grandi opere, è entrata in fibrillazione.

Zan infatti attacca ad alzo zero Silvano Vernizzi il super-dirigente che tra i mille incarichi regionali ne conta anche uno governativo. È infatti il commissario straordinario alla realizzazione della Pedemontana Veneta, un'opera da poco «cantierata» che dovrebbe connettere Montecchio Maggiore nel Vicentino a Spresiano nel Trevigiano, e che dovrebbe costare 2,3 miliardi per un tracciato di 90 kilometri. L'arteria è contestata non soltanto da un punto di vista ambientale ma anche da quello economico. Poiché a fronte di uno «sbandierato investimento» pressoché a carico dei privati (il consorzio italo spagnolo Sacyr-Dogliani), «non è ancora dato sapere quale sarà l'impegno a carico di enti locali e governo». Zan, che come alcuni parlamentari del M5S, aveva chiesto copia del contratto che regola la convenzione pubblico-privato, si è visto dire no da Vernizzi.

Scibona (M5S) : “Virano, presidente osservatorio TAV, indagato per omissione atti d’ufficio”

L'antipasto per l'ineffabile commissario di SPV Ing. Silvano Vernizzi.
Apprendiamo dal Corriere della Sera del 4 u.s. che il Presidente dell’Ossevatorio sulla Torino Lione, Arch. Mario Virano, è indagato dalla Procura della Repubblica di Roma per omissione di atti d’ufficio.

.Si legge nell’articolo che Virano avrebbe indebitamente inottemperato ad un preciso ordine del Tribunale Amministrativo del Piemonte di consegnare documenti “ambientali” ad alcuni esponenti del Movimento No Tav.

Al di là del grave fatto specifico afferente al ruolo istituzionale del “torinese dell’anno” dedito al “confronto” e “all’ascolto”, riteniamo che il provvedimento della Procura della Repubblica di Roma apra uno squarcio su quell’opacità e strumentalità che ha sempre caratterizzato l’operato dell’Osservatorio, opacità che anche il M5S ha sempre denunciato unitamente al movimento NoTav.

mercoledì 4 dicembre 2013

GAZZETTA UFFICIALE: PUBBLICATI GLI ATTI DI RINVIO ALLA CORTE COSTITUZIONALE CONTRO IL COMMISSARIO SPV

Il 27 novembre 2013 la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato i tre atti di messa a ruolo per le ordinanze del Tar Lazio che rinviano alla Corte Costituzionale gli atti compiuti dal Governo Italiano. Questi hanno inteso salvare il Commissario Vernizzi incaricato di risolvere la falsa emergenza attuando i provvedimenti necessari alla SPV. Infatti ha goduto di una proroga al di fuori della legge di riforma della protezione civile di ben due anni. Oltre a ciò i governi Monti e soprattutto quello Letta-Alfano-Zanonato-Lupi si sono spesi per garantirne la capacità finanziaria e la copertura politica dei suoi atti  nella linea d'ombra delle pratiche tra lecito e illecito. Tra questi vi sono quelli di approvazione del nuovo Progetto Esecutivo, del nuovo Piano Economico Finanziario nonché di tutte le variazioni conseguenti della Convenzione e del Contratto. 

Alleghiamo di seguito i link dei tre provvedimenti:
N. 257 ORDINANZA (Atto di promovimento) 21 giugno 2013
N. 258 ORDINANZA (Atto di promovimento) 21 giugno 2013     
N. 251 ORDINANZA (Atto di promovimento) 21 giugno 2013

Pedemontana Veneta, arriva la diffida di Sel al Commissario Delegato Vernizzi

Tratto da vicenzapiu.com Alessandro Zan, deputato veneto di SEL - Perché il Commissario Delegato per l'emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nel territorio delle Province di Treviso e Vicenza non mi consente in quanto parlamentare di accedere agli atti del contratto di concessione per la realizzazione della Pedemontana Veneta?

Dopo averne fatta richiesta a maggio il Commissario Silvano Vernizzi me l'ha negata. Quindi ho deciso di inviare una diffida alla quale se non ci sarà risposta positiva seguirà un mio esposto alla Procura di Venezia. La Pedemontana rientra tra le opere stategiche che direttamente o indirettamente beneficiano di contributi statali, alcuni dei quali al vaglio delle Camere. Trasparenza vorrebbe che quel contratto che regola i rapporti tra concedente pubblico e concessionario privato venga reso noto. A meno che non è fondata l'opinione di molti che la Pedemontana sia un'opera a chiacchiere pagata dal privato e nel concreto caricata sulla spesa pubblica.

martedì 3 dicembre 2013

Piano casa e grandi opere: un doping alla veneta


TRATTO DAL BLOG Circolo l'Esagono di E. RosaOggi (2 dicembre 2013 ndr) Il Corriere della Sera pubblica una lunga analisi di Gian Antonio Stella che trova posto in prima pagina e che poi prosegue a pagina 21. Questo articolo, che accende i riflettori sul piano casa bis recentemente discusso dal consiglio regionale del Veneto è in qualche maniera l'epitaffio che accompagnerà la fine del paesaggio nella nostra regione, già martoriata da uno sviluppo che in questi anni mostra tutta la sua natura primigenia.

Se alle considerazioni di Stella aggiungiamo l'ennesima denuncia, pressoché inascoltata dalle istituzioni, che sabato è giunta da associazioni, comitati e semplici cittadini, durante la manifestazione «no grandi opere» tenuta a battesimo da Don Albino Bizzotto, ben si comprende che del Veneto che incantò Goethe rimarrà ben poco.

Ora, senza dubbio all'interno della pastoia che è diventato il tavolo politico delle grandi opere, spesso realizzate con la sciagurata finanza di progetto, allignano interessi opachi e poco rispettosi delle leggi. Le recenti inchieste sul sistema Venezia ne sono l'ennesima conferma. Allo stesso tempo non va dimenticato che condotte omicide nei confronti del territorio sono anche il risultato di un portato normativo che favorisce un andazzo in cui le decisioni che contano sono prese sempre, o quasi sempre, fuori dalle istituzioni.

lunedì 2 dicembre 2013

Cronaca assai dilettantesca di una manifestazione ( 30 novembre 2013-Venezia)


Parcheggio,compro due biglietti in stazione a Mestre ed arrivo a Santa Lucia. E’ già quasi piena, ci sono tutti, comprese le star politiche piu’ attuali  (che non nomino).
No Tav, No Grandi Navi, No Dal Molin, gli studenti medi, No Mose,  la polizia….
Mi colpisce lo striscione di quelli della Pedemontana .

domenica 1 dicembre 2013

Fusioni e nuove strade, a Nordest schizofrenie infrastrutturali

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TRATTO DA nordesteuropa.it DI SIMONE FILIPPETTI

Tutte le (auto)strade portano a Roma. E molte passano per il Nordest. Ma nel Veneto dell’ex miracolo economico sembra che, quando si tratta di opere pubbliche, la destra non sappia cosa fa la sinistra. Eppure le braccia appartengono allo stesso corpo. Schizofrenie di un paese in recessione e da decenni senza una vera politica industriale. Con una mano il Governo (per opera del ministro Maurizio Lupi) spinge per celebrare il matrimonio tra la Serenissima (che ora però si chiama A4 Holding) e la Autobrennero (A22). Lupi segue una logica semplice che dice: in Italia ci sono ormai troppe concessionarie e la crisi morde, occorre razionalizzarle. Con l’altra mano, il Cipe (che sempre Governo è) annuncia, con sommo compiacimento della Regione ed enti locali, la costruzione di un’autostrada nuova di zecca: la Nogara-Mare, 107 km da Verona verso l’Adriatico. Le due cose sono peraltro legate perché la nuova arteria a pagamento si innesterà proprio sulla A22. E perché tra i gestori dei futuri caselli c’è la stessa Serenissima (uno dei soci del consorzio vincitore). Una situazione in aperta contraddizione: o c’è la crisi e dunque non servono nuove strade o la crisi non c’è e allora non servono le fusioni tra concessionarie.

#3011 Manifestazione regionale per l'ambiente veneto

Il CoVePA ha partecipato costituendo una frazione importante del corteo, eravamo presenti insieme a vicentini e trevigiani tra cui "le cittadine e i cittadini di Montecchio Maggiore contrari alla Pedemontana", il "CDSTValle Agno2010", l'Associazione Ambiente Volpago", il "Comitato Tutela Territorio Breganze" e i "Comitati Viabilità Sostenibile" del trevigiano e l'Associazione "Veneto Sostenibile" di Bassano del Grappa. Eravamo almeno 2000 manifestanti, forse 2500, c'era anche qualche facinoroso che ha cercato lo scontro con le forze dell'ordine, ma ha capito che non era una manifestazione veneziana, era una manifestazione veneta, dell'intero veneto, e cosi è stata.
Il CoVePA ha sfilato anche in rappresentanza degli espropriati e dei ricorrenti che stanno agendo contro il progetto SVP. Proprio in questi giorni gli atti del commissario straordinario, e della Giunta Regionale sono giunti davanti alla Corte Costituzionale perché decida sulla loro legittimità. Il primo atto sarà chiederne la sospensione immediata affinché la Consulta possa decidere senza che atti concreti alterino l'ordinamento in modo irreparabile e forzino i principi di diritto e democrazia come sta facendo lo straordinario commissario e la giunta Zaia.
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PIANO CASA TRE VENETO APPROVATO IN CONSIGLIO REGIONALE A TARDA NOTTE CON UNA MAGGIORANZA RISICATA

(Alcune riflessioni , anche se in tempi strettissimi , che  andrebbero approfondite).
La possibilità che le regioni regolamentino diversamente le distanze fra i confini e i distacchi fra fabbricati , rispetto al D.M. 1444/1968 - dopo che in più occasioni la Corte Costituzionale ha cassato leggi regionali in difformità da esso , Veneto compreso, annullando anche i PRG  che prevedevano deroghe,  vedasi Variante PRG Mestre - è stata introdotta di soppiatto , senza particolare opposizione, nel recente Decreto del "Fare" , di quello che sta divenendo giorno per giorno il peggior governo in materia di governo del territorio e di incentivo/via libera alla cementificazione (pubblica e privata, vedi TAV, nuove autostrade, grandi operazioni immobiliari legate agli stadi, ecc.), com'era per altro ampiamente prevedibile dalla convergenza di personaggi come lo stesso Letta e Zanonato da una parte e di Lupi ed Alfano dall'altra.
E' da notare che  i settori del centrodestra piu legati ai comitati d'affari, anche in Veneto,  sembrano in netta prevalenza aderire alla nuova formazione di Alfano, ovvero arruolarsi fra i sostenitori del "governo del fare"  , all'ombra del quale evidentemente possono meglio prosperare affari e clientele bypartisan.

Canali Contorta e dei Petroli : SCAVI PAZZESCHI - FUORI LEGGE