lunedì 21 marzo 2016

LA SPV E' UN TAVOLO A TRE GAMBE.

CorVeneto 21.03.2016
Il comunicato del sen. M5S Enrico Cappelltti smentisce i toni trionfalistici dell'apertura del tunnel di Trissino e quelli ancora più altisonanti dell'annuncio del rigetto del ricorso di Villa Fanna al Consiglio di Stato a Roma.
Le parole di Cappelletti sono di una gravità inaudita e pongono in evidenza la concretezza dei fatti che incombono sulla Pedemontana Veneta. 
La cruda realtà dei fatti incombe su SPV: come è possibile che in soli due mesi e mezzo sia stato superato il 30% dei lavori eseguiti.
 Il Senatore pone l'accento sulle questioni finanziarie e sull'affidabilità internazionale di un'opera del genere. E' dunque lecito domandarsi qual'è il rating della Pedemontana Veneta?
Appaiono gravissimi i rischi in capo agli espropriati che hanno già perso le loro proprietà.
Zaia si appunta al petto l'apertura del primo lotto tra l'A31 e Breganze entro il 2016, ma questo fatto è capace di portare il finanziamento pubblico a oltre 1 mld di €.  

SPV: LIBRI IN TRIBUNALE? L'ALLARME DEL SENATORE M5S CAPPELLETTI

SU VICENZAPIU' ONLINE è APPARSO IL COMUNICATO DEL SENATORE CAPPELLETTI CHE LANCIA UN GRAVE ALLARME SULLO STATO ATTUALE DELLA SVP, AL DI LA' DEI TRIONFALISMI. DELINEA IL CONCRETO RISCHIO CHE SIANO DEPOSITATI IN TRIBUNALI I LIBRI DI SPV SE I TRE BUSSOLOTTI DEI FINAZIAMENTI PUBBLICI, PRIVATI E FINANZIARI RESTERANNO VUOTI.
Alcuni mesi addietro, il Commissario per la Pedemontana Veneta, in una intervista al TG3 regionale del Veneto, era addirittura arrivato a sostenere che avrebbe riscosso la garanzia nel caso in cui la SIS Società Consortile per Azioni non avesse saputo trovare i soldi per costruire la SPV entro marzo 2016. Aveva addirittura affermato in pratica la possibilità di rescindere il contratto di concessione con SIS SCpA, fatto che nasconderebbe il rischio di fallimento della società per l'attuazione del project-financing dell'infrastruttura così fortemente sostenuta da Galan, Chisso e Zaia.

martedì 15 marzo 2016

COSA SOSTENIAMO AL CONSIGLIO DI STATO CON LE ATTIVITA'SULLA SPV DI REGIONE VENETO, GOVERNO E COMMISSARIO. resoconto delle nostre osservazioni in dibattimento alla IV sez. contro spv

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Si possono nascondere i problemi di Pedemontana Veneta dietro a una bella esplosione e a una ancora più fantastica rimozione di un ricorso. Chi si aspetta che domani mattina SPV si fermi può stare fresco, non diciamo che ci dispiacerebbe, ma vorrebbe dire che sarebbe fallita l'opera, insieme a un po' di imprese a catena e un'intera classe politica. Noi siamo abituati a stare con i piedi per terra e a guardare bene in faccia la realtà perciò ritorniamo sui problemi quelli veri. 
L'assenza al Consiglio di Stato di SIS e Commissario la dice lunga su quello che potrebbe aspettarci alla luce dei colpi nella galleria di Sant'Urbano in Valle dell'Agno. Nonostante l'euforia di queste ore, il 10 marzo 2016 è stata una giornata importante si è discusso presso la IV sezione del Consiglio di Stato a Roma il ricorso promosso dagli esporiati aderenti al CoVePA contro la Regione Veneto, Il commissario e la SISscpa e contro la Pedemontana Veneta da questi gestita. La mattinata è iniziata in modo teso, poichè ci è stato impedito dalle forze dell'ordine di assistere alla prima parte dell'udienza. I nostri rappresentanti presenti erano trattenuti per accertamenti a causa di foto e striscione sgraditi ai carabinieri e poliziotti presenti. Tutto è stato traslato in avanti e il dibattimento si è svolto nel primo pomeriggio sulle questioni di merito dei ricorsi contro SPV. Il collegio giudicante presieduto dal giudice Patroni Griffi e composto dal relatore Russo e dai consiglieri Greco, Taormina e Spagnoletti ha dato la parola agli avvocati Ianna e Pizzato che rappresentavano i ricorrenti e l'ass. Parco delle Rogge di Bassano del Grappa in tre distinti ricorsi. Gli avvocati dello stato per il commissario di Pedemontana Veneta e della SIS, concessionaria di SPV, nonostante fossero presenti al mattino si sono inspiegabilmente assentati nel pomeriggio. L'avv. Biagini della Regione Veneto é rimasto sorprendentemente da solo a difendere quanto contestavamo ed è stato non poco in difficoltà nel replicare alle censure.

lunedì 7 marzo 2016

A BROGLIANO INCONTRO CON GLI AUTORI DI STRADE MORTE.MASSIMO FOLLESA E MARCO MILIONI DIALOGANO SUL NODO DELLA SPV E DEL SUO CASELLO NELLA VALLE DELL'AGNO CON IL CONSIGLIERE MARIO BARBIERI

A Brogliano l'11 marzo alle ore 20.30 presso la saletta del campo sportivo in via Gen. Tomba, dopo che a Roma la Corte dei Conti il 21.12.2015 ha reso pubblica la relazione della sezione centrale di controllo, parleremo dell'indagine sulla Pedemontana Veneta. I cittadini tramite i comitati presenti sono intervenuti in dissonanza dall'ammucchiata di sindaci che si sono qualificati come orpelli decorativi e corollari di Vernizzi, commissario di SPV e Dogliani, Presidente di SIS.
Con il consigliere di opposizione Mario Barbieri, gli autori di STRADE MORTE Marco Milioni e Massimo Follesa si confronteranno su:
- Il piagnisteo dei sindaci presenti, veri becchini del territorio, che ha chiesto la realizzazione delle opere complanari, mettendo in difficoltà l'ass. De Berti che ha dovuto ammettere che tali opere sono fuori dalle opere finanziate dal contratto di concessione. Mancano infatti nel complesso almeno 300 mln€ tra i quali oltre 100mln per i  21 km tra Mussolente e Castelfranco e i 6 km dello snodo di Breganze attorno alla Laverda e alla Diesel, come pure la dozzina di tratti di raccordo stradali attorno ai caselli che potrebbero ammontare come quello di Castelgomberto a 12 mln€. A questi si aggiungono i 164 mln€ che la Regione Veneto ha chiesto di inserire nella cosiddetta Legge Obiettivo con la DGRV n. 159 del 13 febbraio 2015 avente per oggetto: “Programma Infrastrutture Strategiche. XII° Allegato infrastrutture. Approvazione dell'elenco aggiornato delle opere infrastrutturali ritenute strategiche ed indifferibili per la Regione del Veneto. L. 21 dicembre 2001, n. 443”, pubblicato su BUR Veneto n. 21 del 3 marzo 2015. L’allegato 2 riguarda gli interventi da inserire nei quali spiccano i 164 mln€  per la viabilità di raccordo della SPV.

- La mancanza di fondi privati, che sarà coperta con un ardita operazione finanziaria internazionale. Dogliani ha dovuto argomentare il dettaglio dei costi delle capitalizzazioni con i ProjectBond, che è la condizione indispensabile per far proseguire la SPV.  Ma ha dimenticato di dire che prima dovrà ottenere le coperture richieste alla Commissione Europea dove la SPV è stata candidata a ricevere garanzie fina a 1.300 mlne tramite la BEI e il FEI. Operazione che non sarà facile ottenere, soprattutto entro il primo quadrimestre 2016. La tempistica è dunque allungata e siamo alle solite storielle, i fondi europei di garanzia sono fondi pubblici. È improrogabile la verifica del contratto che è evidente un contratto di concessione finanziato con fondi pubblici.