domenica 29 dicembre 2019

EPIFANIA DELLA TERRA 2020

Anche quest'anno il CoVePA ha organizzato l'incontro per l'Epifania della Terra ai cantieri della Pedemontana Veneta. Ci riuniremo lunedì 6 gennaio 2020 ore 14.00 in Loc. Vallugana/S. Tomio v. Tirondolo, 11 Malo (VI) qui il link dell'area https://goo.gl/maps/SJaCnryPEnj2Vjne7 e le coord. GPS 45.628672, 11.407146, per celebrare l’Epifania di nostra Madre Terra ai cantieri di Vallugana a San Tomio di Malo(Vicenza), saremo ospiti del Comitato Residenti Vallugana, che con una storica sentenza hanno ottenuto il rispetto della legge per i lavori nel tunnel Malo-Castelgomberto della SPV. Celebreremo l’Epifania in una terra violentata nelle sue viscere, saremo accolti da una comunità forte, ma colpita da una strada che calpesta la vita degli uomini, delle donne e dei loro figli.
 
Non è inutile ricordare i molteplici significati di quest'opera fallimentare e i recenti sfracelli rispetto al continuo e ripetuto mancato rispetto della terra che la Pedemontana Veneta attraversa. In questa parte del territorio continua l’orrenda partita sulla pelle dei cittadini che abitano il Veneto. Ma in questo luogo una comunità sapiente che non dimentica gli scartati e che si unisce praticando la solidarietà, sa lottare e ottenere risultati, è questa pratica e questa paziente operosità che vogliamo praticare.

domenica 22 dicembre 2019

BRUTTO NATALE IN PEDEVENETA, NUOVA VORAGINE MINACCIA LE CASE DELLA C.DA CRACCHI AL TUNNEL MALO CASTELGOMBERTO


Dopo il crollo del 2017 della galleria Malo-Castelgomberto della Pedemontana Veneta al torrente Poscola del 2017[1], stiamo assistendo dal novembre 2019 al crollo in località Cracchi nello stesso tunnel. “Sarà un nuovo Vietnam per la SPV, una Vallugana bis, ancora più devastante perché una nuova voragine sta minacciando le case e le famiglie della contrada!”, con queste parole oggi Massimo Follesa portavoce del Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa per l’ovest vicentino, ha commentato presentazione di un esposto ai Carabinieri Forestali della Valle dell’Agno. “Nell’esposto è stato segnalato quanto è emerso durante il sopralluogo nelle vicinanze del cantiere della Superstrada pedemontana veneta sito nel Comune di Cornedo in località Cracchi. Ho verificato la situazione della frana, di cui nel mese di novembre hanno parlato i media locali [2] sta decisamente peggiorando, il crollo è aumentato e sotto gli occhi dei presenti continua a precipitare terra e acqua nel tunnel sottostante come testimonia il video che abbiamo montato [3]ha dichiarato Follesa.

giovedì 7 novembre 2019

PER CAPIRE COME GLI INTERESSI SI SCONTRANO SUL TERRITORIO E QUALI SONO I SUOI MECCANISMI, 2° INCONTRO L'8 NOVEMBRE AD ALTE CECCATO

Incontro pubblico aperto a tutti ad Alte Ceccato, in sala civica via P. Ceccato 88/90, 20:30 venerdì 8 novembre 2019. Confronto aperto a tutti gli interessati, gli attori economici, politici e residenti sui meccanismi del territorio per capire come gli interessi si scontrano, lo usano e lo consumano. Avremo modo di aggiornare in modo dell'ovest vicentino tra A4, Pedemontana Veneta, TAV, insediamenti, inquinamenti e quello che resta degli elementi naturali. Grazie alla collaborazione con la lista civica di Montecchio Maggiore “insieme per Montecchio, larchitetto Massimo Follesa portavoce dell’ormai noto coordinamento di cittadini sul tema della Pedemontana Veneta guiderà un confronto con l’architetto Roberta Maddalena e il giornalista Marco Milioni.
Ass.Co.Ve.P.A. - Coordinamento Veneto Pedemontana Altenativa 

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domenica 20 ottobre 2019

LA STPEFACENTE STORIA DELLE POLVERI, DELLE CENERI E DELLA LEGNA INQUINANTE DI VALLUGANA

Ormai Luca Zaia, la Regione Veneto, l'Arpav, e la "stupefacente 🍄" unità di progetto della Pedemontana Veneta sono diventati degli ectoplasmi inesistenti sulla Galleria di Malo e sul cantiere della SIS. Possono fare qualunque cosa i salernitano-piemontesi tanto chi è in regione e a Malo nega anche le evidenze.
Spv, i malori accusati dai residenti vicini al cantiere di Vallugana«sono reali»: „È durissima la reazione del comitato del comprensorio maladense che controreplica a muso duro alla Regione: quest'ultima sostiene che non ci sia correlazione tra il malessere patito e le attività di scavo“. Per il comune di Malo e il sindaco della Lega Lain i problemi sono la cenere e la combustione di legna e pellets, che ha proibito con una ordinanza da pernacchie alla Totò, cacchio cacchio tomotomo. Ma il comune di Malo vieta qualunque cosa basta che non riguardi le attività di SIS e della Pedemontana Veneta?

Potrebbe interessarti:
https://www.altovicentinonline.it/altri-comuni/malo-stop-inquinamento-il-comune-vieta-motori-accesi-e-stufe-a-pellet/
 http://www.vicenzatoday.it/attualita/polveri-vallugana-spv-replica-20-ottobre-2018.html

venerdì 18 ottobre 2019

ZAIA, PFACCIO SINDACO DI TRISSINO, LA LEGA E LE LORO MAESTA' MARZOTTO

Apprendiamo in queste ore di una lettera del governatore veneto (il leghista Luca Zaia) indirizzata al capo del governo Giuseppe Conte. In questa missiva il presidente della giunta regionale sostiene che la sua amministrazione, stante la norma vigente, non sia in grado di procedere con la bonifica del sito della Miteni di Trissino, sito colpito da uno dei più gravi casi di contaminazione da Pfas che ha afflitto peraltro tutto il Veneto centrale.

Abbiamo capito perfettamente come Zaia punti ad ottenere che lo Stato (che solitamente è il bersaglio della libido autonomista del governatore e che invece in questo caso viene visto come mamma caritatevole) si accolli del problema dichiarando l'area come Sin ovvero «Sito di interesse nazionale» per ragioni ambientali. Ci sono ragioni (alcune sostanziate molte altre invece assai poco nobili e strumentali) di natura prevalentemente economica per cui il governatore sta puntando in questa direzione. Ovviamente sul piano giuridico l'assunto di Zaia è una fesseria sesquipedale ma tant'
é questa è la condizione in cui si è ridotto il Veneto.

mercoledì 9 ottobre 2019

RITARDANO LE OPERE COMPLEMETARI DI TRISSINO(VI)

Le opere complementari si complicano per il sindaco al cemento armato Davide Faccio, portano ritardo nel fantastico cantiere di Pedemontana Veneta: il comune di Trissino dopo l'inaugurazione da operetta del sottopasso ciclabile del nuovo ponte fatta ad agosto 2019, rinvia l'inaugurazione prevista per sabato 12 p.v., del nuovo ponte a data da destinarsi!
«Si comunica che l'inaugurazione e relativa apertura al traffico del nuovo ponte "S.Rocco" prevista per Sabato 12 Ottobre 2019 è rinviata a data da destinarsi per permettere il completamento delle operazioni di collaudo in capo alla SIS esecutrice delle opere».

venerdì 20 settembre 2019

BUONA GIORNAtA MONDIALE PER IL GLOBAL CLIMATE STRIKE 20-27 SET 2019

Siamo costretti a precisare il senso del nostro commento su Facebook, che molti hanno utilizzato per guardare il dito e non cosa indicavamo. Su FB abbiamo accompagnato la nota di VicenzaToday sostenendo che è: «La vendetta del passerotto....😤 Se non gli metti le sagome e gli stermini i parenti, prima o poi si incazzano🤔 ». Il post rilanciava la notizia di un ulteriore incidente nel cantiere della Pedemontana Veneta: dove a Mason Vicentino, un operaio è rimasto ferito alla gamba mentre stava montando una delle barriere in cristallo fonoassorbente lungo il tracciato. Un infortunio grave, visto che è giunto all’osppedale di Santorso in codice giallo. Lo sconforto per come continuano a mettere a rischio la vita in Pedemontana Veneta è grandissimo e questo è un incidente che conferma le nostre preoccupazioni evidenziate solo 10 giorni fa per il mancato incidente di Trevignano. Ma lo sconforto e la preoccupazione va per tutta la vita, tutta, quella umana e animale, è sempre presente in noi il fatto che la Pedemontana mette a rischio tutta la vita, nessuno può sottovolature il fatto che per primi abbiamo sempre denunciato le nefandezze di chi gestisce quest'opera e il sistema che e sotteso ad essa. Quindi massima solidarietà alle maestranze e all'infortunato sempre e comunque.

domenica 15 settembre 2019

Caso Spv-Trevignano, le polemiche non si placano

https://taepile.blogspot.com/2019/09/caso-spv-trevignano-le-polemiche-non-si.html 
(m.m.) In una breve video-intervista rilasciata a Taepile.net Massimo Follesa, portavoce del Covepa, un coordinamento che da anni si batte contro la realizzazione della Superstrada pedemontana veneta, meglio nota come Spv, parla del recente cedimento che ha interessato una sponda del cantiere della stessa Spv, cedimento che è avvenuto tra Trevignano e Montebelluna in provincia di Treviso. Tra le critiche che il Covepa solleva ce n'è una in particolare, quella per cui la Regione Veneto, che è poi il concedente dell'opera assuma da tempo una posizione ancillare nei confronti del privato concessionario ossia la italo-spagnola Sis.

GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA

martedì 10 settembre 2019

PEDEVENETA A TREVIGNANO: TRE VASCHE DI LAMINAZIONE E SCARICO MAL PROGETTATE E MAI REALIZZATE. ECCO PERCHE' CONTINUA A FRANARE LA TRINCEA! Come si fa a progettare tre vasche di raccolta, laminazione e scarico a monte di una trincea profonda oltre 10 metri? Qual’è il direttore dei lavori che, di fronte ad una questione del genere, non realizzi per prime le tre vasche di raccolta, laminazione e scarico, prima dell’apertura delle trincee?


La Regione veneto si è trasformata nella struttura di comunicazione della SIS concessionario della Pedemontana Veneta? È questo quello quello che ci domandiamo dopo l’ennesimo comunicato della Struttura di Progetto, quella di Pellegrini, che minimizza i fatti avvenuti in questo mese nel cantiere gestito dalla SIS. Si tratta dei crolli delle scarpate della trincea della superstrada, al confine tra Trevignano e Montebelluna.
Ormai l’ingegnere è prigioniera di una Pedemontana Veneta che va, va… va giù che è un piacere! Insieme a Corsini, non riesce più a parare le figuracce che stanno travolgendo l’allegra macchina da guerra, non riesce più a proteggere il povero Zaia da quel cantiere così mal gestito. La dichiarazione del 9 settembre certifica le falle di una direzione dei lavori indagata, anche se prova ad assolverla dichiarando che «nel periodo ferragostano, gli eventi piovosi hanno portato al crollo di una canaletta in calcestruzzo, e non ad un ponte canale...».

Ancora polemiche dopo l'incidente al cantiere Spv „ Ancora polemiche dopo l'incidente al cantiere Spv «Lo sfondamento da parte dell'acqua» di una sponda della trincea nel Montebellunese scatena le critiche da parte dei comitati “

Ancora polemiche dopo l'incidente al cantiere Spv

Il cedimento avvenuto domenica 8 settembre di una delle sponde della trincea del cantiere della Superstrada pedemontana veneta tra Trevignano e Montebelluna nel Trevigiano continua a far discutere e rinfocola le polemiche dopo un incidente simile accaduto tra il 15 ed il 16 di agosto. Tra i primi a far sentire la propria voce è stato Osvaldo Piccolotto. Trevigiano doc di Altivole, volto storico della protesta contro la Pedemontana, nota anche come Spv, Piccolotto ieri sera ha diramato una nota al vetriolo: «Dopo il crollo di metà mese - spiega l'attivista - mi ero accorto di altri punti di criticità nel terreno».Crollo cantiere Spv nel Trevigiano20190908_170539

domenica 8 settembre 2019

L'IDROSCALO PEDEMONTANO VENETO DI TREVIGNANO (TV)


Durante un sopralluogo ai lavori in Pedemontana Veneta per il precedente crollo del ponte canale di Trevignano, oggi 8 settembre 2019 alle 12, abbiamo verificato un ulteriore cedimento della trincea 100 metri a est del precedente crollo. Siamo sempre al km 73 della SPV, al confine tra i comuni di Montebelluna e Trevignano sul lato nord del tracciato. Le immagini non possono essere smentite, il nuovo evento è stato provocato dai temporali che stamani hanno colpito Montebelluna. Le opere di riparazione sono quasi al termine e la roggia che attraversa il ponte crollato è stata deviata.  Le opere del cantiere hanno previsto un sistema di troppo pieno con sversamento delle piene del canale che porta le acque da Montebelluna a Padernello, proprio nella trincea. La piena di oggi a mezzogiorno, ha travolto il tubo scaricando altre decine di migliaia di mc di ghiaia nel fondo della trincea, dove entro settembre 2020 passeranno gli automezzi. Le acque hanno realizzato una voragine sul fianco nord della trincea larga 4 metri e profonda circa 6.
È evidente che questa gestione del cantiere è deficitaria e non riesce a gestire le acque del territorio pedemontano. Più che una SuperPedeveneta, Zaia e Pellegrini apriranno l'idroscalo veneto. Ma c'è poco da ridere, perché i fatti di oggi dimostrano la sufficienza con cui affrontano il rischio di incidente in cantiere. La vita degli operai poteva essere messa a rischio per l'ennesima volta. L'infortunio o la morte di un'altro operaio è stata evitata perché è domenica e non lavorava nessuno. Figuriamoci cosa poteva accadere ai cittadini, se questo fatto si verificasse tra un anno, con la viabilità aperta tra Spresiano e Montecchio, in una qualsiasi delle centinaia di rogge che attraversano l'arteria che è costruita sotto al piano di campagna, per quasi 70 km dei suoi complessivi 95 .

sabato 7 settembre 2019

L'ORA DEL COGLIONE ARRIVA PER TUTTI E CONFERMA CHE NO, NON ABBIAMO GOVERNI AMICI

Ministra con Trasporto
di MARCO TRAVAGLIO
Uno non fa in tempo a rallegrarsi perché la neoministra dell’Interno LucianaL non sta suF Facebook Twitter e
Instagram, e già gli tocca leggere le prime sparate di alcuni suoi colleghi.
Ancora non sanno dov’è il loro ufficio, ma già annunciano o minacciano leggi, decreti, grandio e financo dimissioni. Nel primo Consiglio dei ministri, il premier Giuseppi li aveva pregati di “evitare sgrammaticature istituzionali”, che è il suo modo per dire “niente cazzate”. Poi quelli, appena usciti, han subito dato aria alla bocca. Si temeva che l’incontinenza verbale giocasse brutti scherzi a DiMaio&C., quelli della ola sul balcone e dell’abolizione della povertà. Invece la prima a sbracareè stata Paola De Micheli, reduceda un’imbarazzante esperienzadi commissario alla ricostruzione del Centro-Italia, come se aquella povera gente non fosse bastato il terremoto. La neoministra dei Trasporti, che pare sempre in procinto di impugnare il mattarello e tirare la pasta dei tortellini, appena assisa sulla poltrona di Toninelli ne è stata subito contagiata e ha espettorato un’intervista a La Stampa tutta asfalto e cemento. Al confronto Lunardi, “ministro con Trasporto”, era un dilettante.

giovedì 5 settembre 2019

LA SUPERPEDEVENTA CON BUSO

www.vicenzatoday.it
Due articoli oggi mettono il luce due spetti che riguardano la concessione di A4 e in correlazione a questa la vicenda del casello della SPV nell’innesto con la A4-TAV a Montecchio Maggiore. Il Tempo di oggi e VicenzaToday chiariscono che “la Procura della Corte dei conti del Lazio ha chiuso le indagini sull’illegittima proroga della concessione delle autostrade A4 (da Brescia a Padova) e A31 Valdastico (da Rovigo a Piavene Rocchette), partite dall’esposto di settembre 2015 presentato dal senatore di Forza Italia Lucio Malan”.
In particolare Marco Milioni sottolinea che „La Corte dei conti di Roma chiede un risarcimento colossale agli ex vertici di Anas pari a 600 milioni di euro per avere inopinatamente rinnovato la concessione alla Società autostradale Brescia Padova senza che il privato si impegnasse, come prevedevano gli accordi con Anas e governo, a realizzare la continuazione della Valdastico nord nel tratto tra la provincia di Vicenza e quella di Trento. L’indiscrezione era circolata ieri al Ministero dei trasporti mentre oggi è la testata Il Tempo a darla per certa tanto da meritare la prima pagina.“
A noi del CoVePA sorge una domanda un po’ retorica, che riguarda la Pedemontana Veneta: se saltasse la concessione A4-A31 chi paga, chi progetta e chi realizza il casello e la connessione A4-SPV di Montecchio Maggiore?

sabato 24 agosto 2019

ATTESO UN NUOVO GIUDIZIO DEL RIESAME SUL SEQUESTRO DEL TUNNEL DI 7 KM

Relegato a pagina 28 nel Giornale di Vicenza, il comunicato del CoVePA viene ripreso integralmente per la prima volta dal quotidiano berico, e questa è già una notizia. Ma alla fine del resoconto ve n'è un'altra: secondo il GdiVi in cronaca di Malo è ancora atteso un secondo procedimento di riesame. Entro la prima decade di settembre è stato richiesto un nuovo giudizio che riveda le parti ancora sequestrate del cantiere e nelle quali sarebbe indispensabile la certificazione dei materiali.

venerdì 23 agosto 2019

ANSCHLUSS DELLA PROVINCIA DI VICENZA IN QUELLA DI ANCONA

www.ansa.it
Nelle scorse ore con un articolo su Il Giornale di Vicenza il 22agosto 2019 a pagina 21 è stata data notizia delle motivazioni del Giudice Miazzi con cui ha dissequestrato il cantiere della Pedemontana Veneta. Si tratta di un documento che in 23 pagine spiega le ragioni del dissequestroe che sarà oggetto di una attenta valutazione nel merito. Emerge così nel breve che sono state assunte tutte le ragioni contenute nella perizia del Prof. Simonini, Professore Ordinario di Geotecnica, Analisi e Valutazione del Rischio Geotecnico del Dipartimentodi Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (ICEA) presso l’Università di Padova, da cui il dott. Miazzi ha preso decine di pagine a sostegno delle sue decisioni. Si tratta del classico caso da STAR WARS dove conta chi ha il perito più lungo e fa lo sforzo più grosso.
Su questo piano non possiamo non sottolineare l’immobilismo della magistratura vicentina, che a più di tre anni dal decesso di un operaio, ha prodotto una schermaglia di perizie. Queste sembrano affermare che possiamo costruire un tunnel con il burro, che può ammazzare un operaio. Tutto questo senza alcun rinvio a giudizio. Per questo auspichiamo l’Anschluss della Provincia di Vicenza in quella di Ancona, dal momento che in relazione al drammatico crollo che interessò un ponte sulla A14 la procura anconetana in due anni è riuscita a chiudere la partita.

lunedì 19 agosto 2019

CHI SONO I GONZI CHE CREDONO ALLA DIREZIONE LAVORI DI SPV E ALLE RISIBILI RISPOSTE DELLA REGIONE VENETO SUI CROLLI?

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Sono apparse nell’etere le risibili risposte della Regione Veneto e dei due Feltrin di Trevignano, che hanno il valore delle chiacchiere da ombrellone tra vecchie signore incartapecorite. Ci pare di vedere i due massimi esponenti della struttura regionale veneta della SuperPedemontanaVeneta, Corsini e Pellegrini, uno nella sua Isola d’Elba, e l’altra in una qualsiasi spa, telefonarsi con un mojito salviniano e conferire minimizzando il senso del mancato incidente mortale della Pedemontana Veneta a Trevignano.
I punti da stigmatizzare sono almeno tre e su questi chiediamo risposte precise a Zaia e a chi è in grado di darle al posto suo.
In primo luogo egli quando è apparso in Consiglio Regionale il 16 luglio scorso, ha dichiarato (cfr.minuto 6,50 della registrazione) che il cantiere ha ormai speso 1,4 mliardi di €. Vale a dire il 62% dell’intera somma prevista per i lavori. Per questa ragione non è possibile considerare i lavori del ponte canale di Trevignano come provvisori. Inoltre non si può dare ad intendere che siano normalmente possibili cedimenti di quel genere: sarebbe come se una casa in costruzione fosse al grezzo avanzato, con parti già finite e abitabili(i fantomatici 7 km della barriera di A31 a Breganze), e dopo aver speso oltre il 60% del budget, collassasse in più punti sotto un temporale d’agosto, che come è noto rinfresca il bosco e i gonzi.
Zaia, Bramezza, Corsini, Pellegrini e tutti quelli che vogliono la SPV, ci dicano quali sono le opere strutturali del ponte canale che, qualora realizzate o completate, ne avrebbero impedito il crollo? Siano precisi però e la smettano con chiacchiere e fandonie in modo che sia possibile confrontarsi su argomenti fondati e la piantino di discutere sulle impressioni, ne va della sicurezza degli operai e dei cittadini tutti. 

Le dichiarazioni della Regionne Veneto sul crollo di Trevignano sono chiacchiere da ombrellone


Al blog Taepile Massimo Follesa portavoce del CoVePA ha rilasciato alcune dichiarazioni circa le giustificazioni addotte dalla Regione Veneto nella recentissima vicenda del parziale crollo che ha interessato un ponte canale lungo il cantiere della Superstrada pedemontana veneta, nota come Spv, in provincia di Treviso, non convincono i comitati ambientalisti. A sostenere questa tesi è Massimo Follesa, portavoce del Covepa, un coordinamento che da anni si batte contro l'opera.  Il quale alle telecamere di Taepile.net parla di un evento che avrebbe potuto causare vittime, in primis tar gli operai. Il portavoce poi aggiunge: «È sbagliato sostenere che poiché l'opera è ancora in fase di realizzazione possano accadere episodi come quello accaduto a Trevignano dove un pezzo del ponte canale è venuto giù come un pezzo di stracchino». Poi il comitato aggiunge un'altra considerazione sull'incidente (nel riquadro l'immagine del ponte collassato): «È come se la mia casa fosse quasi finita e un giorno di punto in bianco se ne venisse giù un muro. Evidentemente nel progetto o nella sua realizzazione c'è qualche cosa che non funziona».