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Sono
apparse nell’etere le
risibili risposte della Regione Veneto e
dei due Feltrin di Trevignano, che
hanno il valore delle chiacchiere da ombrellone tra vecchie signore
incartapecorite. Ci pare di vedere i due massimi esponenti della
struttura regionale veneta della SuperPedemontanaVeneta, Corsini e
Pellegrini, uno nella sua Isola d’Elba, e l’altra in una
qualsiasi spa, telefonarsi con un mojito salviniano e conferire
minimizzando il senso del mancato
incidente mortale della Pedemontana Veneta a Trevignano.
I
punti da stigmatizzare sono almeno tre e su questi chiediamo risposte
precise a Zaia e a chi è in grado di darle al posto suo.
In
primo luogo egli quando è apparso in Consiglio Regionale il 16 luglio scorso, ha
dichiarato (cfr.minuto 6,50 della registrazione) che il cantiere ha
ormai speso 1,4 mliardi di €. Vale
a dire il 62% dell’intera somma prevista per i lavori. Per
questa ragione non è possibile considerare i lavori del ponte canale di Trevignano come provvisori. Inoltre non si può dare ad intendere che siano normalmente possibili cedimenti di quel genere: sarebbe
come se una
casa in costruzione fosse al grezzo avanzato, con parti già finite e
abitabili(i fantomatici 7 km della barriera di A31 a Breganze), e dopo aver speso oltre il 60% del budget, collassasse in più punti sotto
un temporale d’agosto, che come è noto rinfresca il bosco e i
gonzi.
Zaia,
Bramezza, Corsini, Pellegrini e tutti quelli
che vogliono la SPV, ci
dicano quali
sono
le opere strutturali del ponte canale che, qualora realizzate o
completate, ne avrebbero impedito il crollo? Siano precisi però
e la smettano con chiacchiere e fandonie in
modo che sia possibile confrontarsi su argomenti fondati e
la piantino di discutere
sulle
impressioni,
ne va della sicurezza degli operai e dei cittadini tutti.
Le sciocchezze
della struttura di progetto le
respingiamo
punto per punto e
siamo pronti a fornire i dati tecnici dell’esecutivo che dimostrano
che quel ponte avrebbe dovuto reggere ad un terremoto figuriamo ad
una pioggia ferragostana. Infatti
basta controllare la cronologia di GoogleEarth e verificare che quel
ponte canale era in opera da almeno un anno, quindi tutt’altro che
provvisorio. È la legge sulle opere antisismiche che
impone la resistenza di questi manufatti, una volta posati, sebbene il
fondo stradale sia ancora in costruzione. Analizzando bene le immagini, si può identificare che quel canale risulta ancora
versare acqua nella trincea,
e
che la portata era pari alla metà della sua altezza, dimostrando che
il cedimento è grave e potrebbe
riguardare altri punti in tutti
e 95 i chilometri dell’opera....
Se ci fossero stati operai al lavoro ne sarebbe stata messa in
pericolo la loro incolumità!
In
secondo luogo va
messo sotto la lente di ingrandimento la figura del direttore
dei lavori,
l’ing.
Adriano Turso, che risulta
essere indagato
per i fatti della galleria Malo-Castelgomberto,
insieme ad altri quattro. Se
tanto mi da tanto, visto che nel
2015 con
solerzia rimossero l’ing. Perotti, allora direttore dei lavori,
arrestato nell’inchiesta fiorentina su Ercole Incalza
e le trame del Ministero delle Infrastrutture, per quale motivo
Corsini
non agisce in
qualità di
Autorità Vigilante e Avvocato dello Stato,
perché sia rimosso a maggior ragione il
sostituto di Perotti, proprio
il Turso, che è indagato per motivi connessi alla realizzazione
dell'opera? Quali segreti inconfessabili ci sono sotto? Quali
equilibri ci sono che non si possono turbare? Paura che Turso, dica
qualcosa?
Noi
ribadiamo con tutta la forza che abbiamo che va messo sotto la lente
di ingrandimento pubblicamente la figura del dd.ll., il quale nel
2015, quando è stato nominato dopo l'arresto del precedente, non
aveva le competenze sufficienti per dirigere un'opera da 3mld lordi.
Per queste ragioni sottolineiamo
i
documenti prodotti
nel 2017
e la
una
nota di risposta alla dichiarazione dell’avvocato Corsini del
novembre
2018
rivolte
alle
autorità inquirenti sulla figura dell’attuale direttore dei lavori
di Pedemontana Veneta.
Infine
da ultimo ma non per importanza, se
basta una "piova
de agosto"
a fare crollare un'opera, perché
il commissario Silvano Vernizzi ha autorizzato l’aumento di
458mln€ in più rispetto alla gara aggiudicata nel 2009? Perché
ha concesso quell’aumento, oltre che per la realizzazione delle
opere chiesta dai comuni, proprio
per garantire gli adeguamenti antisismici su opere e strutture della
Pedemontana Veneta
alle nuove norme antisismiche
e di sicurezza delle gallerie? C'è da stare freschi e dormire preoccupati per
le ipotesi di truffa e di danno erariale.
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