lunedì 20 luglio 2015

LA PEDEMONTANA VENETA A La7 nel L'aria d'estate.

RICEVIAMO DAGLI AMICI DI BREGANZE E INOLTRIAMO LA TRASMISSIONE DI LA7 CHE HA PARLATO DI SPV CON INTERVENTI DI CIOFFI, MATTEOLI E PONTI. VALE LA PENA DI ASCOLTARE IL PROF. MARCO PONTI SUL SENSO CHE HANNO OPERE COME LA SPV RISPETTO ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI DI MOBILITA' E DI RILANCIO ECONOMICO CON EFFETTI ANTICICLICI: DI FATTO SPROPORZIONATE E INEFFICACI. 
La Pedemontana veneta scatena proteste e disagi. Il servizio di Carlo Inghilleri che trovate in integrale dal minuto 65 a questo link http://www.la7.it/lariadestate/rivedila7/laria-destate-puntata-17072015-17-07-2015-159302

mercoledì 15 luglio 2015

Rete Veneta TG Bassano14/07/15: Bond per Pedemontana Veneta Verinzzi costretto ad ammettere

Rete Veneta TG Bassano servizio di apertura del tg del 14/07/15 sui bond per Pedemontana Veneta Vernzzi costretto ad ammettere: ottimismo da stracciaculi.

PEDEMONTANA VENETA. ZANONI (PD): “GIUNTA INTERVENGA SU MANCATI INDENNIZZI PER ESPROPRIO. SITUAZIONE GRAVE, ATTIVITA’ AGRICOLE A RISCHIO CHIUSURA”. INTERROGAZIONE ALLA GIUNTA

Andrea Zanoni ha aperto, nel Consiglio regionale del Veneto appena insediato nel Gruppo del Partito Democratico, un primo fronte di lavoro concreto dando voce agli espropriati non pagati della SPV e mantenedo fede all'impegno che si era preso con noi il 4 luglio scorso. Ha presentato una serie di punti tramite una dettagliata interrogazione che riportiamo di seguito. 
Il COMUNICATO STAMPA riprende le ragioni di chi si lamenta della scarsità delle capacità economiche e della solvibilità bancaria del contraente generale e della società di progetto per la costruzione della Pedemontana Veneta.
Richiama alle sue responsabilità la nuova giunta e il presidente Zaia. Infatti non sono semplici i nodi che pone Andrea Zanoni, a cui si sono affiancati Stefano Fracasso e Cristina Guarda (ndr).

“La situazione è allarmante ed è necessario trovare un’immediata soluzione: sono infatti centinaia, tra cittadini e titolari di azienda, le persone espropriate dai terreni sui quali verrà realizzata la Pedemontana Veneta e che reclamano ancora gli indennizzi. Su questi mancati risarcimenti è necessario fare chiarezza, perché l’impasse rischia di mettere economicamente in ginocchio tante famiglie ed imprese”.

Il duro richiamo viene dal consigliere regionale del PD, Andrea Zanoni, che ha presentato oggi un’interrogazione a risposta scritta sulla vicenda, sottoscritta da Stefano Fracasso (PD) e Cristina Guarda (Gruppo Alessandra Moretti Presidente).
di seguito trovi il comunicato e il testo della interrogazione

martedì 14 luglio 2015

OTTIMISMO DA STRACCIACULI - Cerantola presidente Coldiretti Vicenza, con le dichiarazioni del 2014, smentisce l'ottimismo dei dati di Vernizzi.

In questo intervento recuperiamo un dato della Coldiretti Vicenza risalente al 28 luglio del 2014 tratto da veneto.coldiretti.it. In quell'articolo ripreso dalla stampa regionale e che fece molto scalpore soprattutto a Venezia, si sottolinea che i pagamenti degli espropri del solo lotto 2a tra Montecchio Precalcino e Sarcedo (VI) ammontavano a circa 13.500.000€.
Facendo i conti complessivi dei dati che citava allora il presidente Martino Cerantola della Coldiretti Vicenza,  sosteniamo che gli espropi saldati ad autunno 2014, principalmente a favore di iscritti rappresentati da Coldiretti ammontavano a circa 17.500.000. Se oggi li  paragoniamo  ai 25mln di € saldati agli espropriati, secondo i dati del commissario Vernizzi contenuti nelle dichiarazioni rese a Renzo mazzaro nel Mattino di Padova del luglio 2015, capiano che in un anno hanno pagato solo 7.5 milioni di €.
Ci sembra un buco finanziario bello e servito. La sproporzione è ancora maggiore tenendo conto che nel quadro economico del progetto esecutivo della SPV si parla di 334 mln di € per gli espropri. Siamo di fronte all'ennesima bufala o pacco della SPV coperta dal commissario Vernizzi che vanta ottimismo da stracciaculi. C'è proprio da piangere e prepararsi al peggio anche per i sottoscrittori dei project bond.

IL MIO NOME è BOND MA ANCHE ZIU TANO - Comunicato Stampa 12/07/2015

bari.ilquotidianoitaliano.it
Massimo Follesa portavoce del CoVePA per l'ovest vicentino durante una intervista a Marco Milioni parla della vicenda espropri relativi alla Pedemontana Veneta. Ma soprattutto commenta le indiscrezioni giornalistiche che parlano di obbligazioni che starebbero per essere emesse con la consulenza di Jp Morgan per supportare finanziariamente un progetto che sembra avere poco brio in corpo. Mette in luce che con i bond per SPV si apre la porta ai finanziamenti della malavia organizzata nascosti nelle finanziarie anonime straniere e italiane, in accordo che le tesi più avanzate della direzione investigativa antimafia.
Abbiamo trovato conferma alle illazioni delle ultime ore nella dichiarazione sintetica della agenzia americana Project Finance International - Thomson Reuters - EMEA News. Secondo quanto abbiamo tradotto questo è quanto sostengono nel lancio di agenzia del 17 giugno 2015: JP Morgan sta  lanciando un finanziamento in project bond da 1.5 mld di € con la Sacyr - sponsor capo della strada a pedaggio in PPP (PartnernariatoPubblicoPrivato) Pedemontana Veneta nell'Italia settentrionale, che secondo nomerose fonti sta per raggiungere l'obiettivo. Si è inteso che la banca stia cercando di offrire una struttura di garanzia (bond) scoperta e impegnativa, la quale porta con se il rischio traffico benchè sia mitigato comparato con le altre strade a pedaggio italiane.
Risulta evidente che si sta considerando il rischio traffico come un fattore penalizzante rispetto alla operazione anche se se ne ridimensiona la portata, che secondo noi è premessa per annullare nei fatti tuute le richieste iniziali della viabilità non a pagamento. Questo rischio grave dato dai mancati pedaggi intacca la viabilità libera, e soprattutto ricade sul finasnziamento pubblico unica garanzia residuaper chi investe nei bond. Questa è una responsabilità politica della Giunta del Veneto, del suo assessore De Berti e di Luca Zaia a cui chiediamo un incontro e uno stop per verificare la effettiva finanziabilità dell'opera, è una questione di ragionevolezza, buon senso e buona amministrazione

domenica 12 luglio 2015

US bank pushes Pedemontana Veneta bond

www.pfie.com
EMEA News | 17 June 2015

JP Morgan is pitching for a €1.5bn project bond financing with the Sacyr-led sponsors of the €2bn-plus Pedemontana Veneta toll road PPP in northern Italy, according to several sources close to the deal. The bank is understood to be looking to offer a challenging unwrapped bond structure for the greenfield project, which carries traffic risk even though it is mitigated compared with other Italian toll roads.
JP Morgan sta  lanciando un finanziamento in project bond da 1.5 mld di € con la Sacyr - sponsor capo della strada a pedaggio in PPP (PartnernariatoPubblicoPrivato) Pedemontana Veneta nell'Italia settentrionale, che secondo nomerose fonti sta per raggiungere l'obiettivo. Si è inteso che la banca stia cercando di offrire una struttura di garanzia (bond) scoperta e impegnativa PER UN PROGETTO IN TERRITORIO VERGINE (!!! senza considerare le precedenti priorità), la quale porta con se il rischio traffico benchè sia mitigato comparato con le altre strade a pedaggio italiane.

Superstrada pedemontana: a Spresiano il casello sopra una discarica, ma si va avanti

tratto da lavitadelpopolo.it 10/07/2015 di Bruno Desidera
Non sarà in discesa, il percorso della Superstrada pedemontana. Ed anzi ulteriori contrattempi rischiano di arrivare proprio alla fine, a Spresiano, dove l’arteria si congiungerà con l’A27. Era stato proprio il commissario Silvano Vernizzi, lo scorso 9 gennaio, in un’intervista al giornale di Vicenza, a porre il problema: “Mancano ancora da cantierare gli ultimi 15 chilometri in attesa di una soluzione che riguarda il nodo dell’ex discarica di Spresiano”. Già, perché il tratto compreso tra la Pontebbana e l’A27, al confine tra Spresiano e Villorba, è caratterizzato dalla presenza di due discariche ormai esaurite. Soprattutto sopra una di queste - dove è stato stoccato del pulper, il resto delle lavorazioni della carta - in quella che oggi è una terra di nessuno nei pressi di via Ferraressa e via Isonzo, sorgerà il casello di Spresiano. Il tema non è nuovo, visto che ancora nel 2013 Legambiente di Treviso aveva criticato “la scelta di posizionare all’interno di una zona comprendente una cava e due discariche esaurite”, con la conseguenza “di dover esporre la popolazione alle polveri e quant’altro verrà liberato dalle operazioni di scavo”. La questione è riemersa la scorsa settimana a Spresiano quando, sempre su iniziativa di LegaAmbiente, è stato presentato il libro “Strade morte”, in parte dedicato anche alla Spv, alla presenza di due degli autori, il giornalista Marco Milioni e l’arch. Massimo Follesa, portavoce dei comitati coordinati nel Covepa. Durante la serata si è parlato anche dei punti interrogativi sulla sostenibilità economica del progetto e delle pesanti incognite sulla formula del project financing.
Dal canto suo, pur senza entrare nei particolari, il commissario Silvano Vernizzi assicura, pur senza fornire particolari: “Su Spresiano i problemi sono risolti il progetto va avanti”. Vernizzi parla anche di intesa con i Comuni della zona, riguardo alle opere complementari, per le quali non ci sono più i soldi: “Si andrà avanti con il progetto preliminare, in attesa dei finanziamenti”.
Ma per i comuni si tratta in buona misura di una beffa, che sta suscitando non pochi mal di pancia. Rischiano infatti di saltare la tangenziale di Spresiano e quella di Povegliano. Tra l’altro la questione evidenzia una contraddizione evidente nell’andamento dei lavori: si è iniziato dal tratto palesemente meno necessario, più impattante e costoso (quello vicentino), per lasciare “in coda” il tratto trevigiano.
Infine, da Vernizzi, arrivano rassicurazione sugli espropri: “Finora abbiamo avuto 2.830 immissioni di possesso, gli accordi bonari hanno riguardato il 40-45% dei casi. Gli acconti da versare corrispondono a 96 milioni di euro: di questi 26 sono stati liquidati e altri 56 sono in arrivo entro settembre”.

PEDEMONTANA VENETA E I PROJECTBOND DI JP MORGAN SECONDO IL NOSTRO PORTAVOCE MASSIMO FOLLESA

tratto da TAEPILE(m.m.) Massimo Follesa durante una intervista che ho realizzato questo pomeriggio a Trissino parla della vicenda espropri relativi alla Pedemontana Veneta. Ma soprattutto commenta le indiscrezioni giornalistiche che parlano di obbligazioni che starebbero per essere emesse con la consulenza di Jp Morgan per supportare finanziariamente un progetto che sembra avere poco brio in corpo.

mercoledì 8 luglio 2015

Corte dei Conti, faro sugli espropri

https://drive.google.com/file/d/0B79_g8yAOzcBWnVpNldOZnRHeEk/view

TRATTO DA VVOX DI M.MILIONI
A Palazzo Balbi si parla di Jp Morgan e Goldman Sachs per dare ossigeno al privato

Fin dai tempi dei suoi esordi, quando sembrava che la commessa per la Pedemontana Veneta (o Spv che dir si voglia), sarebbe finita in mano al dinamico duo Impregilo-Mantovani, il progetto dovette patire sofferenze e ritardi a più non posso. Poi, ai primi degli anni Duemila, dopo un tormentato contenzioso davanti ai giudici amministrativi, la concessione passò in mano al consorzio italo-spagnolo Sis-Spv. Ma le rogne, sebbene i lavori siano ormai cominciati in diversi tratti della Montecchio-Spresiano, non sono finite.

SPV: GdiVI le balle spaziali della velina confindustriale di Vicenza.

Caro direttore del Giornale di Vicenza Aria Gervasutti perchè il giornale che dirigi deve distorcere le realtà delle parole sulla SPV? 

Questa domanda trae spunto dal titolo del quotidiano di proprietà degli industriali di Vicenza relativo all'intervista alla neo assessore alle infratrutture del Veneto De Berti. Il titolo è infedele rispetto al corpo delle dichiarazioni e anzi ne omette una parte consistente: l'aria nuova che si apre dalle sue parole sugli allegri progetti di finanza del dinamico trio GalanChissoSartori.

Crisina Giacomuzzo a pagina 9 nel quotidiano berico del 7 luglio 2015 riporta con una certa chiarezza il pensiero della De Berti, che nulla dice sulla SPV. Solo all'inizio fa un accenno al fatto che Zaia intende una priorità Valdastico Nord e SPV. Almeno la priorità sarebbe sdoppiata, ma questo basta alla redazione per titolare con PRIORITA' ALLA PEDEMONTANA, denotando una coda di paglia da record. 

Nascondono male ciò che sta a loro più a cuore, non tanto gli espropri ma i mancati pagamenti alle aziende di riferimento del GdiVI. Le parole dell'avvocato De Berti a Marco Bonet del Corriere del Veneto hanno chiarito più volte che sono gli espropri la sua priorità, mentre il titolo denuncia il traballare di careghe e caregoti a Vicenza per i mancati pagamenti delle imprese vicentine in subappalto nei cantieri di SPV. Altra cosa che salta all'occhio è il nervosismo sulla SPV di quella che è sempre stata la velina dei profetfinansing alla veneta, ora che c'è aria nuova al ministero di Del Rio e nell'assessorato della De Berti. Oltretutto il nervosismo affiora anche per il ventilato incontro tra comitati e assessore richiesto a voce alta sabato scorso e veicolato tramite i consiglieri regionali presenti Zanoni e Berti e per l'interessamento sugli espropri del procuratore Mezzera della Corte dei Conti il 2 luglio scorso.

domenica 5 luglio 2015

PEDEMONTANA VENETA ... come il MOSE ?

Progettata e gestita da "Fuori di testa" o da "Fuorilegge" ? I Movimenti ambientalisti Veneti constatano ciò che accade. E pongono precise domande alla nuova Giunta Regionale di Luca Zaia e all'intero Consiglio Regionale. Chiedono collaborazione a tutti gli operatori dell'informazione per la più completa e tempestiva TRASPARENZA ..

giovedì 2 luglio 2015

NO SCHEI? NO CAMPI!!!

SIAMO DI FRONTE A UN CONTRATTO DI APPALTO MASCHERATO DA CONCESSIONE!FERMATE RUSPE E LAVORI: PRIMA SI FANNO GLI ACCORDI, POI SI PAGANO I TERRENI E DOPO SI AVVIANO I CANTIERI SE SONO CAPACI DI FINANZIARLI! MA NON SI USANO I SOLDI DEGLI ESPROPRI PER I LAVORI! 
Il CoVePA registra da un anno e mezzo mancanze nel campo delle trattative degli espropri e nei saldi dei conti per il pagamento delle aree occupate dalla Pedemontana Veneta. E' una pratica che mette in luce le gravi lacune del finanziamento privato di SPV, che a 6 anni dall'affidamento non ha ancora chiuso gli accordi con le banche. ù
Gli organi specializzati del mercato internazionale hanno risposto male alla richiesta alzando irrimediabilmente il costo degli interessi sul prestito ottenuto.  Questa pratica, che riconosce l'alto rischio di SPV, è talmente grave da mettere in pericolo il piano finanziario dell'opera. Stanno annaspando e pensano di farla pagare agli espropriati. La mancanza del capitale sugli espropri sta diventando una realtà pericolosa, che ne nasconde un'altra: SPV è un gigante dai piedi di argilla poggiati sulla sabbia e sulla ghiaia dei campi della pedemontana veneta.

Il CoVePA ha  promosso una manifestazione sit-in per il 4 luglio 2015 dalle ore 9,30 alle ore 13,30, a San Zeno di Cassola presso l'Ufficio Espropri di SPVsrl–SISscpa in via m.te Verena 58-60,   a sostegno di tutti gli espropriati. La manifestazione è promossa dai comitati vicentini e trevigiani che aderiscono o si riconoscono nel CoVePA, si rivolge in primo luogo a tutti gli espropriati, ma proprio tutti: a partire da quelli che non hanno accettato la cessione bonaria dei propri terreni per la costruzione della Pedemontana Vaneta, da quelli che hanno presentato ricorsi e azioni legali, passando per quelli che pur avendo firmato attendono da mesi l'avvio di una trattativa e finendo con quelli che hanno firmato gli accordi, ma attendono da mesi gli anticipi e i saldi o hanno ricevuto lettere di spostamento delle date previste. 
La partecipazione è aperta a tutti, cittadini, militanti,  associazioni, rappresentanti eletti e no delle organizzazioni politiche ma senza bandiere di partito.  

Vogliamo mettere in chiaro che stanno costruendo la SPV senza soldi  e stanno portando avanti i cantieri con i soldi degli espropri. Per questo <<la festa>> della SPV va interrotta: NOSCHEI? NO CAMPI!!! 
E' un  fatto gravissimo, l'avanzamento dei lavori serve a remunerare con pochi milioni qualche espropriato, mentre l'obbligo del concessionario è quello di pagare tutti gli espropri con i suoi capitali. Se ha il coraggio li dichiari tutti resistenti e depositi i quattro euro delle notifiche commissariali!
Invece Commissario e SIS la tirano lunga per gli espropri. A questo punto è lecito pensare che non abbiano i 370 mln di € previsti per gli espropri nelle somme del quadro economico dell'opera e che devono essere a completo carico del contraente generale nonché concessionario di SPV. SIS procede con stati d'avanzamento dei lavori appropriandosi dei campi senza pagarli, questo sta avvenendo su tutto il tracciato dietro alla spinta di certi politici veneti quelli, che hanno voluto il commissario dimezzato e indagato, la falsa emergenza e le norme sugli espropri che coprono la mancanza di capitali privati per costruire SPV.
Siamo di fronte a due questioni entrambi gravi: o usano i soldi degli espropri per l'avanzamento lavori, e per questo  continuano solo a promettere di pagare, oppure incamerano qualche contributo pubblico dall'avanzamento lavori e lo ripartiscono tra ditte subappaltatrici e espropriati, ma la torta ha fette sempre più piccole! SIS ha invece l'obbligo di legge di pagare gli espropri con fondi propri e non utilizzare altri  soldi magari pubblici: forse il concessionario viola gli obblighi di legge? 
Se così fosse siamo di fronte alla ulteriore prova che il contratto di concessione di SPV è un contratto di appalto mascherato, cosa aspetta la magistratura ad intervenire sequestrare i cantieri e fare chiarezza sulle responsabilità penali evidenti dietro a questo giochetto?


Matilde Cortese portavoce CoVePA Bassano d.G.
Elvio Gatto portavoce CoVePA Treviso
Massimo Follesa portavoce CoVePA Vicenza 
Promuove la manifestazione  Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa
INFO per adesioni e partecipare: wwwcovepa@gmail.com  blog: wwwcovepa.blogspot.it 

Gli espropri della Pedemontana Veneta: Si parte da lì, è un fascicolo in cima alla pila del neoassessore alle infrastrutture. Sarà un nuovo autostrabista? Saprà chiedere conto del mancato rispetto della concessione che mascherà un contratto d'appalto, o sarà una nuova Chisso?

vivereveneto.com

Leggete con molta attenzione l'intervista di Bonet al neo assessore veneto alle infrastrutture. Leggete come descrive la questione Pedemontana...ndr