venerdì 30 dicembre 2016

La Pedemontana Veneta si rifà a Roma alla vaccinara! TG Treviso - Rete Veneta 3012/16



Un Luca Zaia senza contraddittorio parla dei flussi di traffico alla sua maniera, cazzara, quando sa bene che i veneti la pagheranno cara e tripla questa sua superautostrada pedemontana veneta.

L'emergenza di Pedemontana Veneta? Creata dal Commissario. Lo sostiene il CoVePA nella conferenza stampa di oggi.




Pedemontana Veneta, Covepa: «I privati la vogliono? Mettano 2 miliardi di €»

LA PEDEMONTANA VENETA NON E' PIU' UNA SUPERAUTOSTRADA MA E' UN BUCO DI SOLDI E DI TERRITORIO.

Abbiamo tenuto una conferenza stampa a Bassano del Grappa partecipata e con numerosi espropriati. Vogliamo mettere in chiaro che il governo ha avuto il coraggio di risolvere un illecito che durava da 7 anni: la falsa emergenza per i territori della Pedemontana Veneta e la nomina di un commissario inefficace che ha rallentato e complicato il processo di soluzione e costruzione di una reale mobilità alternativa per i territori tra Vicenza e Treviso.

Sono passati 15 anni a tentare di costruire una super-autostrada e invece abbiamo una disastro ambientale costruito proprio dal commissario. Ha fatto il velo alle responsabilità politiche che ricadono per primo su Luca Zaia. Dal 2001 voleva un'autostrada ed ora ha un buco per i suoi amici della ghiaia, un buco nel territorio per i suoi amici dei comuni, un buco finanziario per i suoi amici delle banche e un buco economico per il suo bilancio. Va ricordato tutto il dimenarsi di una intera classe politica, che fino a ieri chiedeva il commissario come un bimbo chiede di non fare ciò di cui ha paura: assumersi le proprie responsabilità. Quei politici volevano un'autostrada: un pranzo di gala per le loro cordate e hanno un fallimento.
Ricordiamo bene le questioni per punti:

giovedì 29 dicembre 2016

Pedemontana Veneta: la superstrada che scotta passa di mano

TG BASSANO (giovedì 29 dicembre 2016) - Pedemontana: la superstrada che scotta passa di mano. Una ferita aperta lunga 95 chilometri, perché i cantieri per proseguire il loro lavoro hanno bisogno di un iniezione da un miliardo e mezzo di euro. Oggi si consuma la svolta: il Ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, annuncia che il Governo non rinnova lo Stato di Emergenza, e questo fa decadere dal primo gennaio il commissario straordinario, Silvano Vernizzi, che la prende così. No, il rinnovo non è arrivato, eppure è un colpo di scena annunciato: Silvano

SPV: Il governo taglia il commissario e l'emergenza - Rai TG Veneto Edizione delle 19.30



Pedemontana Veneta via emergenza e commissario: il Governo Gentiloni e il Ministro Del Rio mantengono la parola. L'iniziativa lanciata dall'allora sottosegretario De Vincenti della presidenza del Consiglio dei Ministiri di Renzi, oggi ministro, è stata messa a segno.

venerdì 23 dicembre 2016

Pedemontana Veneta: gli ultimi regalini da un commissario scadente

Dopo un certo silenzio ritorniamo per i doverosi auguri di un lieto e felice Natale, e dandovi appuntamento alla prossima Epifania della Terra che terremo in provincia di Treviso il prossimo 6 gennaio 2017.
Siamo agli ultimi regalini di Gesù Bambino Vernizzi commissario uscente di Pedemontana Veneta, a sentire ciò che si dice di lui nei piani alti veneti e nei piani bassi dei cantieri di SIS. Sono due decreti commissariali da 18.000 € in totale, rilevanti per capire lo stato di SPV per l'imminente Natale. Stessa anche per falsa emergenza e contratto di concessione che non stà affatto bene. Definitivamente morto il Piano Economico e Finanziario, per il quale si aspettano la fine delle feste per clebrarne il funerale.
Questi ultimi giorni evidentemente l'ing. Vernizzi li ha passati a fare il commissario dei Dogliani, si, perchè ormai si tratta di salvare una famiglia che evidentemente non può andare a ramengo con il project di Pedemontana Veneta. 
In allegato il decreto 215 di Vernizzi per il superesperto del CIPE dott. Marasco, quale revisore e rilettore del contratto di concessione de 2009, dell'atto aggiuntivo e del PEF del 2013 come sembra ordinato da ANAC e Corti dei Conti. Attivutà che svolgerà per soli, si fa per er dire, 14.000€ attività da chiudere entro il 31/12/2016: gli ultimi giri di valzer sul Titanic della Pedemontana Veneta.
Il secondo usato per farsi assistere dall'avv. Biagini all'ANAC che ha convocato il commissario. Anche noi ci siamo stati ma non avevamo bisogno dell'avvocato. Pubblichiamo l'estratto del decreto 203 della nominare del già avvocato di Regione Veneto per farsi assistere davanti ad ANAC il 23.11.2016 pe la modica cifra di 4.000€.
Leggere i decreti integrali ai link:
https://drive.google.com/open?id=0B4jsmlFuiwuxZGZWRXRmZ3FfTWM
https://drive.google.com/open?id=0B4jsmlFuiwuxLWphWVJkRnZYWWc

lunedì 12 dicembre 2016

Assemble il 13/12/16 a Falzè TV

Il CoVePA aderisce all'iniziativa del 13/12/16 al Teatro di Falzé (TV) ore 20.30. Modera Elvio Gatto portavoce trevigiano CoVePA. Avremo occasione per aggiornare lo stato fallimentare della Pedemontana Veneta. Approfondiremo i tentativi di rianimarla, poiché come il suo commissario, ha subito un grave arresto del muscolo cardiaco, in questo momento deve ancora essere stbilzzata. Piú che salvare l'opera i ben informati ci dicono che stanno cercando di salvare SIS, i Dogliani e la rete che li circonda. A questo vale lo scodinzolio di nani con ballerina e acrobata vicentini in quel di villa Cordellina a Montecchio Maggiore previsto il 16/12/16. Ancorche quel circo, valga 3 crediti professionali per gli eunuchi ingegneri, questi dimostrano che hanno accettato il taglio volontario dei genitali.

mercoledì 7 dicembre 2016

La Pedemontana Veneta secondo Armani Presidente ANAS


In commissione infrastrutture al Senato ieri 6 dicembre 2016, dopo il precedente rinvio, è tornato in scena il Presidente di Anas Armani che nel lungo intervento di un'ora e mezza ha trovato due minuti per liquidare la Pedemontana Veneta. Ha sostanzialmente dichiarato un possibile intervento su SPV poiché la risoluzione contrattuale, è verificata ma impraticabile. Ha confermato un interesse della Società, ma segregando gli interventi nel mercato delle concessioni da quelli istituzionali sulla viabilità orinaria e principale. Questo è il core-business.

sabato 26 novembre 2016

«SignorNO... ha senso la riforma costituzionale caldeggiata dal governo?».

http://www.voxeurop.eu/it/content/cartoon/2289231-signor-no
Mercoledì 30 novembre 2016 alle ore 20:30 il CoVePA organizza all'Hotel Aries di Vicenza un incontro aperto al pubblico dal titolo «SignorNO... ha senso la riforma costituzionale caldeggiata dal governo?».
La serata, che sarà introdotta da Massimo Follesa, portavoce ovest vicentino del Covepa, vedrà come relatore unico il professor Renato Ellero, già docente all'Università di Padova. A partire dagli assunti dei sostenitori del sì alla riforma saranno approfondite le ragioni che invece fanno propendere per una bocciatura del quesito referendario costituzionale. Sarà dato molto spazio alle domande dei presenti.
Il Sì spinge verso decisioni centralistiche? Siamo disarmati nel discernere il Sì?  No! La Costituzione è pur sempre un insieme di parole, profonde,belle, chiare scritte con il sangue,con cui far prevalere i fatti, il positivo contro il negativo.
Regionalismo contro centralismo? Se la mettiamo così non se ne esce.Il Veneto costruisce disastri  a partire dal Mose per finire alle infrastrutture, dal sistema bancario alla speculazione immobiliare, dagli inquinamenti all'ambiente e non solo e bisogna dirlo.
Questa riforma della Costituzione e la legge elettorale, fanno parte di un progetto autoritario per cui le grandi "strategie" saranno decise da "padroni e prenditori"  senza soldi con il contributo pubblico, per poi investire lucrosamente gli enormi profitti fatti ma con l'aiuto del denaro pubblico e sottratto alla tassazione. Questo progetto autoritario va a colpire sopratutto il lavoro, i diritti, la sovranità e la democrazia come l'abbiamo conosciuta finora.


dettagli e riferimenti

Mercoledì 30-11-2016
Hotel Aries - sala La Rotonda
viale Leonardo Da Vinci 28
36100 Vicenza

INFO
telefono della reception: 0444-239239

N.B.
L'hotel si trova vicino al casello autostradale di Vicenza Est

venerdì 11 novembre 2016

SPV, SFIDA PER GLI INDUSTRIALI VENETI: SCOMMETTETIE I VOSTRI SOLDI!

Marco Milioni su VVox pone la SPV tra i tre nodi principali che mettono Del Rio in un angolo, sia dentro al ministero che fuori.
Il nodo della Pedemontana veneta è dunque centrale a livello nazionale. 
Emergono chiari i contorni chiaramente dei minimi termini con cui ragionano gli arsenalotti e i proti di questo Veneto, povero de schei, ma anche di reali capacità imprenditoriali e amministrative.


«Giorgio Meletti è il giornalista economico che sul Fatto Quotidiano del 23 luglio ha svelato alcune cifre da sballo correlate al rischio di default per la Regione Veneto se, per effetto della convenzione che regola i rapporti tra il privato concessionario, la Sis e il concedente (la Regione Veneto per il tramite del commissario delegato Silvano Vernizzi), quest’ultima dovesse  essere chiamata a risarcire il privato, qualora l’opera non vada a regime o non produca utili ben 366 milioni all’anno. «Da quel giorno di luglio – rimarca Meletti – dai politici e dagli amministratori che dovrebbero dare risposte in tal senso non ci sono state che chiacchiere mentre il problema si incancrenisce perché mi si deve spiegare quale imprenditore o quale banca si dovrebbe sobbarcare un onere del genere ben sapendo che l’affare rischia di essere un buco nell’acqua gigantesco». Da quest’estate le cifre descritte in quel servizio firmato anche da da Davide Vecchi «non sono mai state smentite». Ora, poiché la Spv è realizzata con la finanza di progetto con cui privato si autofinanzia con i pedaggi, perché gli industriali veneti non raccolgono la sfida scommettendo i loro quattrini? Al momento è l’unica via d’uscita per cui l’affaire Spv pesi un po’ meno sulle coscienze come uno scandalo ampiamente annunciato».

PEDEMONTANA VENETA CENSURATA ANCORA DALLA CORTE DEI CONTI: NUOVE MANCANZE E LE VECCHIE NON VENGONO CORRETTE!

La Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato presso la Corte dei Conti, oggi 11 novembre 2016, ha reso pubblica la relazione sullo stato di avanzamento della Pedemontana Veneta. Il nuovo documento segue l'adunanza del II Collegio del 6 ottobre 2016 e quello del 30 dicembre 2015. La delibera che accompagna la relazione consente di respingere i rilievi della Corte entro 30 giorni, in caso contrario entro sei mesi si dovranno adottare i provvedimenti per adeguarsi alle richieste. Emergono 2 fatti di una certa rilevanza: la mancanza di ogni relazione alla Ragioneria centrale dello Stato, sulle somme autorizzate per pagare gli stati di avanzamento lavori e della verifica di ottemperanza ambientale tra il progetto preliminare e quello esecutivo, cosa che renderebbe l'opera abusiva.
Il relatore Antonio Mezzera in otto punti rincara dose. Innanzi tutto entra nelle mancanze di Commissario e Regione Veneto. Dal dicembre 2015, questi non vi hanno posto rimedio, applicando la deliberazione della Sezione di controllo n. 18/2015/G. La relazione poi prende in esame l’incertezza sulla prosecuzione del commissariamento, l’incerta sostenibilità finanziaria dell’opera, il rispetto dell’adempimento contrattuale, le problematiche sulle opere sospese e sulla viabilità di raccordo, la modesta attività di controllo e di monitoraggio dell’opera, il ritardo nei pagamenti degli indennizzi per gli espropri.
Alla fine conclude con precise valutazioni e raccomandazioni per la Regione e i ministeri competenti delle infrastrutture e dei trasporti, della economia e finanze, oltre a quello dell'ambiente e la Presidenza stessa del Consiglio dei Ministri, non da ultimi la corte richiama ai loro compiti i sindaci. Infatti l'auspicio della Corte è per un ritorno alla gestione ordinaria, poiché appare chiaramente esaurita la capacità del commissario di gestire l'emergenza che dopo sette anni deve essere considerata conclusa.

giovedì 10 novembre 2016

PedeVeneta Terremotata: Zaia spera ... signora se arriva il terremoto casca le case!

PedeVeneta con le mutande calate. Zaia si lava le mani.

CorVenetoVI 10.11.165 p5
ANAS NON RISPONDE NEMMENO 
LUCA ZAIA CHE SEMBRA IL PROCONSOLE DI PALESTINA PILATO CHE IL GOVERNATORE DEL VENETO. DURE RIMOSTRANZE DEGLI ESPROPRIATI DI SPV.
Il presidente di Anas Gianni Armani, in «audizione informale» ieri in commissione Lavori pubblici al Senato, ha preso diligentemente appunti e lasciato capire d’essere parecchio interessato alla vicenda. Ma non ha risposto. Quando infatti sarebbe stato il suo momento, il presidente della commissione, Altero Matteoli, ha avvertito tutti: «Non c’è più tempo, mi spiace». Per saperne di più ci si riaggiorna la prossima settimana. 
Inoltre il 9 novembre mattina a Caldogno, all'inaugurazione del nuovo bacino antialluvioni di Vicenza, c'è stato un duro confronto tra gli espropriati e Zaia: quello che sa dialogare bene con la gggente, cosí lo incensa TVA. Però l'impomatato ci apostrofa "voialtri sa vi besisimo coale che a xe la situasion...", e con un un sorrisetto che sembra un ghigno non sa dare risposte. Per ora le prove di dialogo sono finite.  Il faccia a faccia fra il presidente della Regione e gli espropriati della Superstrada Pedemontana Veneta (vedi il video), a Caldogno per l’inaugurazione del bacino di laminazione sul Timonchio, come riferisce ecovicentino.it, è stato condotto da alcuni residenti del Bassanese proprietari di terreni espropriati dal Consorzio Sis, non pagati tra cui Matilde Cortese la portavoce del CoVePA.

martedì 8 novembre 2016

Pedemontana la strada infinita TG Veneto Rai3 08/11/16 ore 19.30


L'edizione delle 19.30 del TG Veneto di Rai3, da conto degli interventi di Jacopo Berti e di Alessandra Moretti sulla notizia di oggi 8.11.16 pubblicata dalla Tribuna di TV pp1-2-3: Finiti i soldi della Pedemontana Veneta, prossimo lo stop dei cantieri, Veneto Strade ceduta ad Anas insieme alle strade venete. Fallimento della politica di Zaia e pessima eredità di Galan e Chisso.

domenica 23 ottobre 2016

MITI CONSIGLI PER GLI IMPRIGIONATI NELLA SPV

media.vanityfair.com
La tutela erariale è ormai alle porte e incombe sul Veneto.  Il Commissario della SPV sembra uno degli intrappolati sopra agli incendi delle TwinTowers, non gli resta che lo schianto sul marciapiede, con i giudici a registrare il tipo di danno che può aver provocato.

Oggi i quotidiani veneti del gruppo Espresso(cfr.all. Mattino di PD p2 e p3 - Tribuna TV 23/10/16)pubblicano un articolo di Renzo Mazzaro che tira il filo giusto per provare a sbrogliare una matassa ingarbugliata e così ben annodata, da Galan, da Chisso e dai loro sodali, che strapparla, per il Veneto, può voler dire pagare miliardi di €uro. La questione è utile per comprendere anche la situazione della Pedemontana Veneta: se si taglia il nodo gordiano dei 3.100 milioni di € del “più grande cantiere italiano in corso di esecuzione” ci sarebbero penali miliardarie basate su ricavi da traffico che per Cassa Depositi & Prestiti e Banca Europea degli Investimenti sarebbe almeno inverosimile, se non peggio, ma tale da rendere impossibile l'attivazione dei loro interventi.
Al contrario se invece si facesse correre la concessione di SPV, l'esercizio finanziario porterebbe a perdite sempre miliardarie. Queste per l'effetto del contratto sarebbero a carico della Regione Veneto guidata da Zaia, le cui responsabilità sono aggravate dalla revisione del contratto nel 2013. Questo è stato confermato nell'incontro del 6 ottobre 2016 in Corte dei Conti a Roma, anche se ogni giornale veneto si è occupato solo di riportare le parole di certi sindaci, bene ammaestrati nella riunione di martedì 27.09.16 a VenetoStrade con l'ing. Vernizzi.

ASSEMBLEA PUBBLICA A BREGANZE SULLA SPV

Di seguito riportiamo le parole del consigliere Antonio Mezzera sulla relazione presentata il 6 ottobre u.s. a  Roma. Egli ha riferito su una serie articolata di punti, in particolare nello specifico ha parlato delle lagnanze di alcuni comuni che non si sono uniti al coro greco  dei "sindaci della SPV". Ormai sindaco della SPV è un epiteto che non vogliamo usare per i primi cittadini di Breganze e Povegliano, sono una donna e un uomo, e non dei "sindaci della SPV". In Particolare Piera Campana ha avuto il coraggio di contraddire il commissario con i fatti e di chiedere la chiusura e il pagamento con date certe, degli espopri di Breganze, prima di ogni ulteriore atto con l'amministrazione comunale.
«Sul punto poi … sempre per le opere complementari…..ci sono le doglianze di alcuni comuni, perché il Comune di Breganze con una sua memoria ...afferma che per quanto concerne la viabilità complanare e le opere compensative, si da atto che sono intercorsi i colloqui con la SIS, nel corso dei quali sono stati individuati soluzioni progettuali condivise e ritenute ottimali, anche da parte del consorzio sotto il profilo del contenimento dei costi di realizzazione, colloqui ai quali tuttavia non è seguito alcun avvallo ufficiale da parte del commissario straordinario. Quindi a dimostrazione che c'è questo problema delle opere … complementari di raccordo che attengono alla funzionalità della strada, per cui alcuni comuni…..si lamentano che… non si è andato avanti.
Stessa lamentela da parte del Comune di Povegliano, che afferma ….. che c'è stato un protocollo d'intesa per alcune ... opere, per cui la sottoscrizione di tale protocollo non poteva non implicare il successivo finanziamento dell'opera, dal momento che la stessa veniva ritenuta da tutti gli (intervenuti) indispensabile, non è infatti ipotizzabile che gli enti coinvolti abbiano sottoscritto un simile protocollo d'intesa, nella consapevolezza…..che non ci sarebbero potute essere fonti di finanziamento. Si ribadisce ancora una volta l'assoluta necessità di dare corso agli accordi sottoscritti eccetera eccetera e quindi questo per alcuni comuni …. per il problema delle opere complementari».

SPV=MOSE! gli articoli che obbligano la Regione Veneto a pagare sempre

Riprendiamo un post che avevamo già pubblicato circa tre mesi fa. Esso verteva sugli gli articoli della concessione della Pedemontana Veneta, su cui si basa il buco da 20 mld di € della SPV. Su questo aspetto oggi è intervenuto Renzo Mazzaro, di fatto dando il giusto credito a quanto avevano trattato i giornalisti Giorgio Meletti e Davide Vecchi. Nel loro intervento avevano lanciato l'allarme dalle colonne de il Fatto Quotidiano con un articolo del luglio scorso. Avevano affondato la penna nel debito miliardario per il Veneto a causa degli obblighi generati dal contratto di concessione della Pedemontana Veneta.

Il default di Regione Veneto può essere un MOSE bis quello della Superautostrada Pedemontana Veneta, che di super avrebbe solo il buco miliardario per la Regione Veneto. Avevamo parlato di una cuccagna per la SISscpa. A dire il vero era stata costruita dagli stessi della banda CVN, Mantovani e soci, a cui Zaia e Chisso hanno dato continuità e che la lega-dorotea non ha il coraggio di fermare. 

Si legge nero su bianco in queste due parti che sarà la Regione a pagare l'equilibrio di bilancio di SPV fino al 2059. La prima parte è l'articolo 8 in vigore e tratto dalla convenzione originaria del 21/10/2009.

La seconda parte della documentazione allegata sotto tratta dell'articolo 8bis, ed è estratta dalla modifica del 18/12/2013, quella che ha come responsabile politico Luca Zaia, di fatto costituiscono un contratto in frode alla legge poiché ammettono benefici non previsti dalla norma, sembra mancare proprio la buona fede contrattuale delle parti.

TAEPILE: Project financing veneto, è l'ora degli spettri erariali

(m.m.) Secondo la Nuova Venezia, in edicola oggi, la Regione Veneto potrebbe rischiare una ecatombe finanziaria (con tutto ciò che ne consegue in termini di possibili danni erariali) in ragione dei project financing dell'era Galan che languono da mesi in una sorta di limbo indefinito, nell'ambito del quale non sarebbe mai giunta né una vera bocciatura né un reale via libera. Ma come mai? Secondo una analisi molto interessante che porta la firma del noto giornalista Renzo Mazzaro pubblicata alle pagine 12 e 13, i guai di Palazzo Balbi potrebbero arrivare a causa di una sentenza del Tar Molise che punisce quella amministrazione regionale in ragione della estrema lentezza con la quale sta vagliando un grande progetto autostradale. Si tratta di una prospettiva da vagliare con attenzione e che va ricollegata alla legge regionale varata dal consiglio nell'estate del 2015. I motivi per cui il governatore leghista Luca Zaia volle approvarla in fretta e furia ora, per chi all'epoca avesse avuto dei dubbi, si comprendono un po' meglio. Come si comprendono anche i timori che già si stanno moltiplicando tra i consiglieri che allora la votarono. Ansie che si sommano allo stato precomatoso che sta interessando anche la regina del project financing veneto, ovvero la Spv. Sul tappeto tra l'altro rimangono i nodi irrisolti della Valdastico Nord e della Tav lungo l'asse Verona, Vicenza, Padova. Il che rende bene l'idea di come sia stata sciagurata negli anni la pianificazione infrastrutturale del Veneto.

venerdì 7 ottobre 2016

UNA GIORNATA PARTICOLARE PER IL COMMISSARIO DELLA SPV

Abbiamo ricevuto il resoconto di Morena Brogagnolo della giornata del 6 ottobre 2016 presso la Sezione di controllo della Corte dei Conti a Roma e volentieri pubblichiamo.
Ieri ho partecipato in veste di auditore per il Coordinamento Asolo-Castellana all'udienza presso la Corte dei Conti sulla Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta (opera realizzata in project financing).  Udienza alla quale sono convenuti il Commissario Vernizzi e il suo staff, i rappresentanti della Regione (presente 1 solo in realtà), i sindaci dei Comuni attraversati dall'opera (circa una 30 di rappresentati tra sindaci e assessori), il Direttore generale della Ditta Appaltatrice (Ing. Dogliani della Sis) i rappresentanti dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell'Economia e delle finanze, dell'Ambiente,  dei Beni Culturali, del Consiglio dei Ministri, della ragioneria dello Stato della sezione provinciale di competenza (Venezia), il Comitato Veneto Pedemontana alternativa e il Parco Sovracomunale della Civiltà delle Rogge. La relazione del giudice istruttore Antonio Mezzera è stata impietosa. 
A distanza di un anno dalla precedente relazione della Corte dove erano state evidenziate le seguenti criticità:
  • estrema lentezza dell’iter dell’opera
  • costi della struttura commissariale sovrapposti a quelli degli organi ordinariamente deputati alle stesse funzioni
  • carenze progettuali
  • clausole capestro nella convenzione del project finanzino
  • criticità inerenti l’esecuzione dell’opera
  • determinazione del computo degli espropri
  • esistenza di clausole contrattuali particolarmente favorevoli al concessionario 
  • criticità di ordine ambientale rilevate dal Ministero Competente
le risposte pervenute dalle amministrazioni sono risultate insoddisfacenti e "non in linea con quanto riportato dalle stesse amministrazioni in documenti ufficiali o in interviste sulla stampa” (cit.). 

lunedì 26 settembre 2016

Bizzarrie pedemontane, fatti singolari, notizie viaggianti e parole impronunciabili.

Marco Milioni ha intervistato il portavoce dell'ovest vicentino del CoVePA, l'arch. Massimo Follesa. Ecco quanto ha pubblicato su taepile.blogspot.com

"Quando alcuni giorni fa si è diffusa la notizia «della molotov ritrovata ad Altivole» in un cantiere della Pedemontana Veneta Spv i commenti sull'episodio si sono moltiplicati. Tra coloro che hanno stigmatizzato l'episodio ci sono gli attivisti del Covepa che da anni osteggiano l'opera. «Il nostro coordinamento - ha precisato a più riprese il portavoce Massimo Follesa - respinge e condanna ogni provocazione poiché pratica e lotta con metodi non violenti, promuove e sostiene ricorsi e azioni legali utilizzando gli strumenti istituzionali». Sui social media però la notizia continua a far discutere anche perché cade in un momento particolare giacché i privati incaricati di realizzare l'infrastruttura, sono alla disperata ricerca del miliardo e mezzo necessario per finanziare i lavori.

leggi tutta l'intervista

venerdì 23 settembre 2016

MORETTI garantisce per l'I-SIS


MORETTI garantisce per l'I-SIS(l'Instabile SIS) e per il nuovo piano finanziario basato su un capitale sociale del consorzio salito a 700 mln€. Ma come si fa a credergli visto che i documenti di SIS, con cui a Palermo mette in cassa integrazione in luglio e poi licenzia 250 operai, parlano di un capitale della società di 15mln€?
“Il nuovo piano finanziario presentato da Sis – spiega la Moretti - all'inizio di settembre prevede uno sconto sulle tariffe per gli utenti del 15% e uno sforzo economico notevole sui ricavi. Oggi è stata riconosciuta al concessionario la volontà di trovare una soluzione positiva al fine di portare a compimento la Pedemontana in modo da non rischiare posti di lavoro e crisi aziendali. Credo che entro qualche giorno arriverà una risposta dagli altri attori. Il nuovo piano infatti prevede che i ricavi per Sis siano abbattuti di 3,5 mld per l'intera durata della concessione e mette sul tavolo 700 milioni di equity, lo sforzo è grande e dimostra l'interesse e la collaborazione necessaria a veder finita la superstrada"- conclude così la capogruppo Pd in Consiglio regionale Veneto. - See more at: http://www.consiglioveneto.it/crvportal/pageContainer.jsp?n=80&p=84&c=5&e=88&t=1&idNotizia=30925#sthash.a4jgjeWc.dpuf

Comunicato Stampa 23 settembre 2016

 Agli organi di informazione.

In relazione alle notizie apparse in prima pagina della Tribuna di TV: MOLOTOV IN PEDEMONTANA VENETA e in prima pagina del Gazzettino di TV: PEDEMONTANA BOMBA NEL CANTIERE, ritenendo questo fatto grave anzi gravissimo, il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa respinge e condanna ogni provocazione poiché pratica e lotta con metodi non violenti, promuove e sostiene ricorsi e azioni legali utilizzando gli strumenti istituzionali. 
A nessuno deve venire in mente di strumentalizzare la nostra azione per fini oscuri e destabilizzanti, soprattutto per permettere, a chi ne ha interesse, di buttarla in rissa e caciara per non dare risposte alle pesanti questioni che abbiamo posto sul tavolo e che continueremo a porre, sempre e solo nel merito, finché non ci saranno le risposte. Sono metodi mafiosi che non ci appartengono e che rimandiamo al mandante e a chi li usa abitualmente.

Matilde Cortese, Massimo Follesa, Elvio Gatto portavoce CoVePA 

martedì 20 settembre 2016

La Pedemontana Veneta così vicina a "Mammasantisima" che non ci si crede

La cosa singolare è che il nome di Monorchio, anzi di suo figlio (anche questo non indagato), carambola nel retroscena della maxi inchiesta della magistratura toscana che l’anno scorso portò all’arresto di figure di primissimo piano nel mondo delle commesse pubbliche (che assieme a quello delle concessioni pubbliche è da sempre vischioso), tra cui il dominus delle Infrastrutture Ercole Incalza (le cui propaggini arriverebbero sino allo Ior)e il progettista Stefano Perotti. Il quale, tanto per rimanere nel recinto delle vicende venete sino al momento dell’arresto era il direttore dei lavori della Pedemontana Veneta.
Queste sono le parole con cui Marco Milioni sottolinea quanto approfondisce nel suo blog lasberla.net, seguendo le carte che escono con l'articolo apparso sull'ultimo L'Espresso.

Sit In CoVePA 15/09/2016 Cantiere Pedemontana Veneta di Casoni a Mussolemte VI


In questo video che presentiamo ci sono gli attimi appena successivi allo scampato incidente con un camion trasporto ghiaie, che ha rischiato di travolgere chi stava allestendo il presidio per i mancati pagamenti degli espropri e le condizioni limite dei cantieri della Pedemontana Veneta. Sul fatto c'è da dire che non accettiamo quella che appare una provocazione bella e buona, a questo c'è poco da aggiungere, il resto lo abbiamo detto ai Carabinieri intervenuti e lo dettaglieremo all'autorità inquirente per sapere il nome e il cognome dell'autista che è scappato senza attendere l'intervento delle forze dell'ordine.
Oltre alle ragioni dei residenti dell'area che  da quasi due anni stanno aspettando il rimborso dei danni provocati dal corto circuito alla cabina dopo che un mezzo d'opera aveva colpito i fili della bassa tensione, l'iniziativa è stata l'occasione per fare il punto anche sulle vicende della Spv, un'opera a nostro giudizio dannosa che sta mostrando i suoi limiti anche anche sul piano finanziario.  
Ha avuto una buona adesione e oltre alle pesanti nefandezze sugli espropri e sui "cosiddetti accordi bonari" che di bonario hanno solo il nome,  abbiamo ribadito che ogni iniziativa sulle attività economiche di un progetto finanziario fallito non può prescindere dal mettere i soldi sul tavolo, in particolare i 300 mln di € degli espropri che vogliamo in contanti e in banconote da 500€ perchè c'è poco da fidarsi di certi metodi e della capacità economica del nuovo piano di SIS per la SPV: gli espropri sono la misura della serietà di ogni proposta e se il completamento di questi vuol dire il blocco dei cantieri si proceda.
Al commissario e a Zaia diciamo che andare avanti con ostinazione non serve a nulla, quest'opera non può ripartire architettando nuova finanza creativa ma tenendo conto di 5 punti indispensabili di sintesi per una Pedemontana Veneta alternativa che siamo pronti ad articolare compiutamente: 1.Stop ai cantieri; 2.Revisione del sistema dei flussi; 3.Allontanamento del gruppo di gestione; 4.Basta con la farsa sugli espropri; 5.Via a un project-review della SPV.

lunedì 19 settembre 2016

La Pedemontana annaspa? Gli interrogativi sull'opera

TAEPILE: La Pedemontana annaspa? Gli interrogativi sull'opera: (m.m.) Che tempi si preannunciano per la Spv? Tre giorni dopo il sit-in da parte degli attivisti del Covepa che contestano il tracciato...
Guarda il video immediatamente dopo l'incidente al presidio del 15/09/16 con le dichiarazioni a caldo di chi è scampato al pericolo.

domenica 18 settembre 2016

Spv, ancora una frustata della Corte dei Conti sul commissario Vernizzi

Gatto e Cortese alla recente manifestazione a Mestre
La recentissima relazione redatta dalla Corte dei Conti sulla Spv,suona come un vero e proprio ultimatum al Commissario alla Pedemontana Veneta Silvano Vernizzi». Usano queste parole Elvio Gatto e Matilde Cortese, i due portavoce di Treviso e Bassano del Grappa del CoVePA, il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa, nel commentare il documento ancorainedito, uscito il 15 settembre dagli uffici della «Sezione centraledi controllo sulle amministrazioni dello Stato» in forza presso la stessa Corte dei Conti di Roma.

«Già da una prima lettura delle oltre 190 pagine vergate dal dottor Antonio Mezzera – precisano i due - si capisce chiaramente che, a giudizio della magistratura erariale, si palesano due criticità principali. La prima riguarda i fondi da destinare alle opere complementari. La seconda invece costituisce un vero e proprio rimbrotto da parte di Mezzera nei confronti di molti enti, locali e non, coinvolti dal tracciato. Enti cui sono state indirizzate alcune richieste specifiche di chiarimento e per le quali, a giudizio dell'estensore non sono giunte dai diretti interessati risposte adeguate».
In altre parole Cortese e Gatto fanno sapere che in ragione della relazione della Corte non ci sarebbero i fondi per realizzare quelle strade che dalla viabilità ordinaria immettono nella Spv. In relazione a questi e altri dubbi, argomentano ancora i due, gli enti coinvolti, si sarebbero ben guardati dal fornire spiegazioni convincenti. Questa almeno sarebbe la doglianza del magistrato.

venerdì 16 settembre 2016

IN VENETO PIOVONO SBERLE di M.M.

www.cinescatenato.it
Gli ultimi due giorni non hanno riservato delle belle sorprese per il Veneto. Ieri il Corsera, tra i primi, ha dato la notizia della indagine a carico del comandante della Gdf per il Triveneto ovvero il generale Giuseppe Mango. Il quale è accusato dalla Dda napoletana di avere rivelato ad un suo amico avvocato alcuni dettagli riservati di una inchiesta in corso sugli affari del clan camorristico dei Polverino. Chi ha buona memoria ricorderà tra l’altro che proprio un’inchiesta su quella famiglia portò nel gennaio del 2012 ad una operazione nell’area di Piove di Sacco che fece clamore. E durante la quale fu arrestato il superlatitante del clan Polverino Nicola Imbriani. I cui fiancheggiatori pochi mesi appresso vennero condannati in primo grado dal tribunale di Padova. Ma le bad news per il Veneto non si esauriscono. Oggi(16/09/16ndr) l’Espresso pubblica un servizio in cui il futuro della Pedemontana veneta viene messo in cattivissima luce, mentre nemmeno il governatore leghista Luca Zaia ne esce bene. L’altra bordata de l’Espresso è invece relativa al comportamento degli industriali veneti, vicentini in primis per l’affaire BpVi e per l’affaire Veneto Banca. In questo caso è un corsivo al curaro firmato da vittorio Malagutti che mette per l’ennesima volta in piazza tutte le contraddizioni in capo agli industriali della regione, partire da Roberto zuccato sino a giungere alla famiglia Zoppas.

martedì 13 settembre 2016

PEDEMONTANA VENETA FORA I SCHEI 300 MLN DI € IN 600 MILA PEZZI DA 500€ PER GLI ESPROPRI! La serietà di certi palloni gonfiati si misura sulla credibilità di mettere i soldi sul tavolo quelli veri e no i pagherò.

Giovedì 15 settembre 2016 dalle ore 10,15 in occasione del previsto incontro a Roma per il salvataggio della Pedemontana Veneta il Covepa (Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa) organizza un piccolo sit-in silenzioso per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema degli espropri relativi alla Pedemontana Veneta. Nonostante le promesse ancora molti non hanno avuto quanto pattuito... E la cosa sta creando diversi problemi alle famiglie. 
Alle 11.30, principalmente per i media, sarà organizzata anche una breve conferenza stampa dopo la quale il presidio si chiuderà. L'occasione sarà utile per fare il punto anche sulle vicende della Spv, un'opera a nostro giudizio dannosa che sta mostrando i suoi limiti anche anche sul piano finanziario. 

Ogni iniziativa sulle attività economiche di un progetto finanziario fallito non può prescindere dal mettere i soldi sul tavolo, in particolare i 300 mln di € degli espropri che vogliamo in contanti e su sulla scrivania della trattativa con il governo in banconote da 500€. Sono 600mila pezzi che vogliamo vedere per credere alla capacità economica del nuovo piano di SIS per la SPV, gli espropri sono la misura della serietà di ogni proposta e se il completamento di questi vuol dire il blocco dei cantieri, lo si faccia.

L'iniziativa si tiene in corrispondenza dei cantieri di SPV nei terreni delle famiglie Anzolin e Bizzotto in via Postumia a Mussolente in provincia di Vicenza,  le coordinate geografiche sono 45.745725, 11.820391. E' possibile arrivare seguendo il link https://goo.gl/maps/1SWA4r2SYZ42

Si tratta di espropriati come moltissimi altri, da oltre due anni e senza accordo, o senza soldi, a causa delle clausole vessatorie che rifiutano di accettare. Presenteremo le proposte che la SIS costringerebbe a firmare con metodi strani e discutibili, oltre al paradosso di occupare abusivamente alcune proprietà e di non pagare i danni che arreca con i cantieri, relazioneremo sugli intoppi burocratici con cui sono vessati gli espropriati.  

martedì 6 settembre 2016

«La Pedemontana è una ferita alla terra Una speculazione dei politici»

Tratto da La Voce dei Berici a p. 22 Andrea Alba intervista Don Albino Bizzotto, guida spirituale e fondatore dei “Beati Costruttori di Pace”, esprime la sua opinione sulla Spv. Da quattro anni il sacerdote di Vicenza, ogni Epifania, celebra una messa ai margini dei cantieri del BassanesePer lui la Superstrada Pedemontana vicentino- trevigiana «è un’opera sbagliata, frutto di speculazione. Entro l’anno spero si pronuncino l’Anac, autorità anticorruzione, e la Corte dei Conti».
E reputa grave che «sia stato espropriato tutto il sedime, completando la strada in minima parte e dando agli espropriati un “pagherò”. Hanno voluto marcare il territorio, in modo simile a quello degli animali».

venerdì 26 agosto 2016

PEDEMONTANA VENETA PROGETTO CORSARO DELL'I-SIS: L'INSTABILE-SIS.

http://www.cpadver-effigi.com/blogs/i-corsari-e-la-maremma/
Nella recente rassegna stampa la Pedemontana Veneta va a 130 km/h, sembra che le balle ne aumentino la velocità. Se questo dato fosse vero, cioè che si è costruita un'opera per viaggiare a 130km/h, mentre le autorizzazioni su cui si basa la concessione parlano di superstrada a 110km/h, allora, oltre alla velocità dovrebbero aumentare i costi per espropri e indennizzi visto che ora la SPV sarebbe un'autostrada. La fascia di rispetto e la distanza a cui indennizzare dovrebbero essere poste a 60 m, come tutte le altre autostrade. Dal punto di vista degli espropriati, a cui hanno rifiutato gli indennizzi di legge e che si sono sentiti rispondere frasi del tipo “non paghiamo il danno al fabbricato perché il baricentro della tua casa è 32 cm oltre i 40 mt dalla fascia di indennizzo”, sarebbe una truffa bella e buona, legalizzata dall'emergenza e da denunciare alla magistratura.
Si tratta di un problema di concorrenza con la A4, una pezza al buco miliardario di SPV. Non si contano più quelli che si stracciano vesti e capelli sui giornali, cercano di rispondere, giustificare, spiegare e argomentare, arrampicandosi sugli specchi, ma è un fatto che mai la SPV riusci a spostare il traffico dell'A4, se non in misura relativa. Lo studio del MIT, alla base delle norme istitutive della Pedemontana Veneta (Legge finanziaria 23 dicembre 1998 n. 448 art. 50, comma 1, lett. G - art. 145, comma 75, della Legge 23 dicembre 2000 n. 388art. 10 della legge 17 maggio 1999, n. 144 ), sostiene che dei flussi previsti, solo il 25% sarebbe derivato da quelli a lunga percorrenza dell'A4, drenando solo il 20% dei flussi dalla Gasparona o dalla Schiavonesca e per tratte massime di 20km. Per queste ragioni si scelse l'opzione della superstrada tra la A31 e la A27. Poi Baita, la Mantovani e la Pedemontana Veneta spa di Galan e Chisso si sono inventati il “progetfinansing di SPV”. Che fosse in perdita, taroccato e incapace di concorrere con la A4 se ne accorgono adesso dopo che per anni siamo andati sostenendolo in tutte le sedi, si arrivano a citare gli studi del traffico del 2008-2009 della Provincia di Vicenza del il suo piano territoriale. Viaggiare in A4 è molto più vantaggioso della SPV a 110km/h e con pedaggi più del doppio, roba già vista nella BreBeMi. Nonostante le frottole sui pedaggi da magliari, i documenti dicono che per percorrere in auto tutta la Spresiano-Montecchio ci vogliono 13,9 in andata e altrettanti in ritorno. E' poi da vedere se a 130km/h si risolve tutto magicamente, come l'inottemperanza agli Studi di Impatto Ambientale e soprattutto al parere della commissione nazionale VIA e all'autorizzazione del CIPE.
Vuoi vedere che siamo anche di fronte ad un cantiere abusivo come una qualsiasi villetta che non rispetta progetto e concessione