martedì 21 maggio 2013

Nel think tank trevigiano Casaleggio sente il profumo di Zaia di Marco Milioni

http://corrieredelveneto.corriere.it
Tratto da LaSberla di Marco Milioni.  Da tempo ci chiediamo cosa impedisce allo staff di Grillo di prendere una posizione incisiva e chiara contro il sistema del Progetto di Finanza alla Veneziana. Non si tratta di capire quanta cipolla ci deve stare con il fegato, cosa per altro sconosciuta a lombardi, genovesi e campagnoli vari, ma capire e denunciare le distorsioni e i meccanismi occulti tra MOSE, TAV e SPV. Tutto sembra lasciato ai gruppi sul teritorio, ma il vertice del M5S si tiene ben lontano  da argomenti troppo pericolosi fino a quelli correlati con la costruzione di tutti gli ospedali veneti in "progetfinansing". Marco Milioni ci offre una interpretazione basata su alcuni fatti per lo meno strani e da spiegare.

«Di questo argomento ho voluto parlare direttamente con Gianroberto Casaleggio, perché avevo il sentore che la posizione No Tav venisse travisata, traducendo la contrarietà agli sprechi con una bocciatura senza appelli dell'alta velocità. Alla fine ci siamo chiariti. Noi vogliamo le infrastrutture e anche loro». Così parlò Massimo Colomban sul Corriere del Veneto del 13 aprile 2013 a pagina 3. Tesi simile ripresa pochi giorni appresso sul portale della stessa testata. Ma siamo sicuri che dalle parti del M5S sappiano bene chi è Colomban? E soprattutto è vero che il M5S sulla Tav la pensi come uno che in fondo in fondo la vuole?
Ad ogni modo Colomban viene così descritto da Nuova Vicenza: «Trevigiano razza Piave ma di mentalità global, convinto liberale con un netto passato a centrodestra ma oggi aperto sostenitore del Movimento 5 Stelle, Massimo Colomban è un personaggio eclettico e proteiforme. Fondatore di un colosso con un fatturato da 1 miliardo di euro come Permasteelisa (da cui poi è uscito, oggi è in mano ai giapponesi), imprenditore attualmente impegnato nel finanziamento e gestione di una decina di start up in giro per l’Italia, nella sua carriera ha anche ricoperto incarichi di rilievo pubblico: amministratore delegato di Sviluppo Italia Veneto, succursale locale di un’agenzia sorta nei primi anni 2000 sotto il governo Berlusconi, e presidente risanatore di Vegapark, il parco tecnologico a Venezia. In queste settimane il suo nome è tornato alla ribalta proprio per essere uno dei pochi a infrangere il tabù di diffidenza della classe imprenditoriale verso la novità della politica italiana, il fenomeno Grillo... il businessman... nel 2010 si era candidato consigliere regionale con l’Alleanza di Centro a favore del leghista Luca Zaia...».

lunedì 20 maggio 2013

SPV - ZANONI “La Commissione esaminerà ulteriormente il caso” di un'eventuale violazione della normativa dell'UE in materia di appalti pubblici


Andrea Zanoni, deputato al Parlamento europeo - “La Commissione esaminerà ulteriormente il caso” di un'eventuale violazione della normativa dell'UE in materia di appalti pubblici “e terrà informato l'onorevole deputato sugli ulteriori sviluppi”. E' la risposta del Commissario Ue al Mercato Interno Michel Barnier all'interrogazione di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della commissione ENVI Ambiente al Parlamento europeo, in merito alla possibile nuova violazione da parte dell'Italia delle procedure della direttiva 2004/18/CE per la realizzazione della "Superstrada Pedemontana Veneta".
Dopo le prime due interrogazioni presentate alla Commissione europea sulla sospetta violazione delle direttive europee ambientali, gestione idrica e accesso all'informazione, lo scorso marzo Zanoni ha denunciato a Bruxelles che il contratto di concessione, progettazione, costruzione e gestione della Pedemontana potrebbe violare anche la direttiva 2004/18/CE sulle “procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi” per la clausola che prevede una compensazione economica da parte della Regione Veneto alla ditta costruttrice in caso di volume di traffico, e quindi di pedaggi, insufficiente. “Alla Società Superstrada Pedemontana Veneta S.P.V. è stato fatto un regalo spropositato con i soldi dei cittadini, che si troveranno a pagare nel caso non ci sia abbastanza traffico, un vero e proprio paradosso”. “In questo modo vengono cambiate le regole del cosiddetto project financing della convenzione stessa – attacca Zanoni – Il risultato è che sulla Regione, quindi sulle casse pubbliche, vengono scaricate tutte le spese dei mancati introiti privati che, in questo caso, corrispondo a un aumento del traffico automobilistico e quindi dell'inquinamento”.

REPLICA E RETTIFICA A QUANTO RIPORTATO A PAG 18 DAL GIORNALE DI VICENZA DEL 20/05


Al Direttore de Il Giornale di Vicenza
e per conoscenza al responsabile della redazione di Bassano del Grappa

Egregio Direttore,
ai sensi della normativa sui servizi di informazione chiedo di replicare alle dichiarazioni del Commissario Vernizzi e di rettificare quelle attribuite a me e al CoVePA nell'articolo apparso il 20 maggio del 2013 a firma di Lorenzo Parolin. L'articolo riferisce fatti avvenuti almeno 15 giorni fa e fa apparire il coordinamento come impegnato per completare le pratiche di indennizzo. Questo non è vero: il CoVePA ha promosso azioni legali per annullare gli espropri e gli indennizzi; ha voluto denunciare le gravi insufficienze economiche e finanziarie di chi ha proposto il progetto di finanza di SPV ed ha chiesto agli espropriati di non firmare i verbali di entrata in possesso e di promuovere sistematicamente ricorsi sui valori di esproprio e indennizzo proposti.
Il commissario dichiara che spetta agli espropriati e al coordinamento attivarsi e inviare richieste di indennizzo, questo è invece compito di chi espropria. Gli espropriati che lo fanno si precludono ogni possibile ricorso sul valore attribuito da SIS concessionario che espropria. In secondo luogo sul valore di indennizzo e di esproprio è possibile ricorrere per via giudiziaria fino alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e vedere condannato concessionario e concedente che in questo momento violano i diritti dei cittadini della pedemontana veneta.

SPV - TAV a che punto sono? LUNEDI' 20/05/13 ORE 21 VILLA ONIGO di TREVIGNANO TV


martedì 7 maggio 2013

SPV - BASSANO OVEST: iNCONTRO CON GLI ASSESSORI BERALDIN E BERNARDI; CANTIERI APERTI SULLE SPALLE DEGLI ESPROPRIATI E DEL PARCO RURALE CIVILTA' DELLE ROGGE


Oggi 7 MAGGIO '13 alle ore 10 abbiamo incontrato gli assessori Bernardi e Beraldin del Comune di Bassano, abbiamo affrontato le questioni che sono aperte sugli espropri, sul cantiere di Bassano che interessa il Parco rurale civiltà delle Rogge, così come abbiamo affrontato le questioni relative alle centinaia di mln di €uro mancanti al Progetto. Abbiamo chiesto ai due Assessori di avere il coraggio che ha avuto il Presidente di Confartigianato e denunciare i mancati pagamenti e la situazione di stallo negli espropri, oltre a tutte le irregolarità presenti nel cantiere dei caselli di Bassano Ovest. Con l'Ass. Beraldin abbiamo affrontato il tema della variante del Piano degli interventi che consente di insediare una zona produttiva vicino al casello di Bassano Ovest, nel Parco delle rogge. si tratta di un atto a nostro giudizio nullo e siamo pronti a tutelare il parco nelle forme consentite dalla legge. Cosa che abbiamo fatto anche nei confronti del Commissario e del Genio Civile di Vicenza depositando l'ennesimo esposto, questa volta alla Procura di Vicenza perché indaghi sulle ragioni per cui non consegnati i documenti relativi alle fidejussioni bancarie per i cantieri e quelli relativi alle cauzioni idrauliche per i lavori sul Brenta. 
Con l'Ass. Bernardi abbiamo detto che prima di iniziare i lavori vanno pagati gli espropri. La cosa non sta avvenendo per nessuno dei casi bassanesi come per altri nella parte di Montecchio Precalcino. SIS e il commissario lamentano la mancanza di 330 mln€ e questa cifra per noi sotto stimata è troppo simile a quella destinata agli espropri, inoltre a noi risultano mancare oltre 500mln€ rispetto alle richieste di SIS. A Bassano nel Cantiere vi sono poi numerose situazioni limite a partire dalla cartellonistica che è priva di intestazione, ma molte e più gravi riguardano quelle di un mezza dozzina di espropri che riguardano le abitazioni di famiglie e i luoghi di lavoro di alcune attività. Per queste è prevista la demolizione e il trasferimento degli insediamenti, in nessun caso è stata chiusa la trattativa e quand'anche vi fosse stata non è stato versato un'euro ne tanto meno vi sono cifre a disposizione per coprire le situazioni transitorie di affitto per nuove abitazioni o nuove sedi di attività.

lunedì 6 maggio 2013

Non stanno pagando gli espropri di SPV


Denunciamo che nel cantiere di Bassano, tra il Longhella e Rosà numerosi espropriati non hanno mai ricevuto gli anticipi, nessuno li sta aiutando. In alcuni casi si tratta di attività e abitazioni da demolire, i cui proprietari sono costretti a cercarsi da soli soluzioni in affitto. Nessun anticipo risulta essere percepito, ne tanto meno esiste una reale disponibilità a risolvere i problemi e spesso si registrano atteggiamenti vessatori nell'accesso alle proprietà.
Per questo abbiamo chiesto agli assessori Berladin e Bernardi del Comune di Bassano un incontro che avverrà martedì 7 maggio 2013 alle ore 10 presso l'ufficio Urbanistica. Invitiamo gli organi di informazione alla conferenza stampa che terremo al termine dell'incontro alle ore 12.00 all'uscita dell'Uff. Urbanistica presso il Castello di Bassano

giovedì 2 maggio 2013

Pedemontana, Fracasso: opera senza copertura finanziaria

Tratto da www.vicenzapiu.com: Consigliere regionale Stefano Fracasso, Pd - “Il cantiere della Pedemontana? Siamo di fronte ad un caso quasi più unico che raro di opera lanciata senza copertura finanziaria. Mancano 330 milioni di euro e la Giunta si affida alla “speranza” della defiscalizzazione”. Stefano Fracasso, vicecapogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale del Veneto, si è rivolto alla Giunta Regionale con due interrogazioni per chiedere chiarezza.

IL GIOCO DELLE TRE CARTE


Ritorniamo sui 330 mln€ mancanti al Piano Economico Finanziario della SPV per dare qualche dettaglio. Innanzitutto il PEF non regge e non reggerà come abbiamo denunciato alla Corte dei Conti nel 2012. Infatti i conti non tornano poiché sia il commissario che il concessionario fanno il gioco delle tre carte con computi, quadro economico e progetto. SIS ha chiesto a settembre 2010 un importo per costruire il progetto definitivo pari 2308 mln€, quindi per le richieste del consorzio i conti del PEF non quadrano per 508 mln€ tenendo conto dell'importo di aggiudicazione di gara pai a circa 1800 mln€. Sulla base delle precedenti esperienze come il Passante di Mestre, ci si può aspettare ulteriori aumenti con la progettazione esecutiva. Vernizzi nel decreto approva il definitivo per 2130 mln€(pag.3 Dec.n.10 20.09.10), e afferma che questa partita del PEF sarà definita solo nella fase esecutiva. 
Lo strumento finanziario di SPV, secondo le dichiarazioni di Vernizzi, o non esiste o ha in se una approvazione che viola le norme italiane ed europee, poiché contiene un rischio troppo alto per la pubblica amministrazione che è chiamata a coprire quello dei privati che si sono offerti per realizzare l'opera. Questo giochetto richiama la necessità di indagare all'interno del vero promotore di SPV, cioè chi in SocietàPedemontanaVeneta spa immaginava certi meccanismi della finanza di progetto molto rischiosi. A tutti è noto che nel 2004-2005 nella società sono entrati Mantovani e Adria infrastrutture guidate da Baita e Minutillo. A questo punto è evidente che il progetto porta in se tare economico finanziarie irrisolvibili e nella linea d'ombra tra  lecito e illecito. Il commissario e la Regione Veneto vogliono semplicemente salvare il PEF di SPV con i soldi delle tasse, delle aziende e dei lavoratori invocando gli sgravi fiscali per la speculazione finanziaria, mentre ai lavoratori si propone un buco nella cinta dei calzoni.

mercoledì 1 maggio 2013

1°MAGGIO 2013. SOLIDARIETA' AI LAVORATORI IN SPV DENTRO AL TRANELLO DELLA FALSA FINANZA DI PROGETTO


Esprimiamo solidarietà ai lavoratori in difficoltà, in particolare a quelli delle aziende cadute nel tranello della falsa finanza di progetto della SPV
Su di loro ricadono le incapacità, i silenzi e le complicità di chi difende una proposta insostenibile. Si sta facendo pagare quella infrastruttura alla popolazione e al territorio della pedemontana veneta. Non pagare le aziende vuol dire non pagare i dipendenti e mettere in difficoltà un intero sistema sociale già al limite: lavoratori e famiglie. Quello che per alcuni poteva sembrare una risorsa, si dimostra invece un tranello, si toglie anche l'ultima delle speranze per risollevare la situazione.

Bonomo (Confartigianato Vicenza) sui cantieri SPV: «Abbiamo aziende non pagate»


Uno dei cantieri aperti della Pedemontana. FOTO STELLA

TRATTO DA www.ilgiornaledivicenza.it di Matteo Bernardini
RIPERCUSSIONI. La denuncia del presidente Confartigianato Vicenza
«Le stiamo aiutando con il nostro Consorzio fidi»

30/04/2013
«Ci sono alcune imprese, nostre associate, che non vengono pagate per i lavori effettuati dal consorzio Sis dal luglio dello scorso anno». La dichiarazione arriva dal presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo. Che poi precisa: «Si tratta di piccole e medie imprese sub appaltatrici dei settori catering, vigilanza e movimentazione terra. Per il momento stiamo parlando di un numero ristretto però ci stiamo attivando per capire se il fenomeno sia in realtà più esteso».

Pedemontana i 330 milioni in più pagati col fisco

Zoom Foto
 tratto di superstrada tra Montecchio Precalcino e Sarcedo.
FOTO STELLA
TRATTO DA www.ilgiornaledivicenza.it  DI ROBERTA BASSAN
INFRASTRUTTURE. I conti non tornano, ma la nuova legge apre una via. Il piano economico ancora fermo in Regione: il nodo è la copertura delle risorse mancanti, spunta l'ipotesi della defiscalizzazione
30/04/2013

VICENZA. Il piano economico e finanziario presentato a gennaio dal Consorzio Sis, che si è aggiudicato l'appalto per la Pedemontana dopo una telenovela legale e ha firmato la convenzione di concessione per la progettazione definitiva ed esecutiva, costruzione e gestione dell'opera nell'ottobre del 2009 è ancora in fase di trattativa.