lunedì 20 maggio 2013

REPLICA E RETTIFICA A QUANTO RIPORTATO A PAG 18 DAL GIORNALE DI VICENZA DEL 20/05


Al Direttore de Il Giornale di Vicenza
e per conoscenza al responsabile della redazione di Bassano del Grappa

Egregio Direttore,
ai sensi della normativa sui servizi di informazione chiedo di replicare alle dichiarazioni del Commissario Vernizzi e di rettificare quelle attribuite a me e al CoVePA nell'articolo apparso il 20 maggio del 2013 a firma di Lorenzo Parolin. L'articolo riferisce fatti avvenuti almeno 15 giorni fa e fa apparire il coordinamento come impegnato per completare le pratiche di indennizzo. Questo non è vero: il CoVePA ha promosso azioni legali per annullare gli espropri e gli indennizzi; ha voluto denunciare le gravi insufficienze economiche e finanziarie di chi ha proposto il progetto di finanza di SPV ed ha chiesto agli espropriati di non firmare i verbali di entrata in possesso e di promuovere sistematicamente ricorsi sui valori di esproprio e indennizzo proposti.
Il commissario dichiara che spetta agli espropriati e al coordinamento attivarsi e inviare richieste di indennizzo, questo è invece compito di chi espropria. Gli espropriati che lo fanno si precludono ogni possibile ricorso sul valore attribuito da SIS concessionario che espropria. In secondo luogo sul valore di indennizzo e di esproprio è possibile ricorrere per via giudiziaria fino alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e vedere condannato concessionario e concedente che in questo momento violano i diritti dei cittadini della pedemontana veneta.

I valori di esproprio dovrebbero essere allineati a quelli di cartolarizzazione dei beni dello Stato Italiano. Chi accetta i valori e gli acconti e li incassa rischia di doverli restituire qualora dovessero essere sbloccate le sentenze contro il commissario in Consiglio di Stato o essere resa pubblica la sentenza del TAR Lazio in attesa dal 6 febbraio us e promossa da 39 espropriati. Si tratta di sentenze che farebbero decadere gli atti di entrata in possesso per una pubblica utilità promossa da un commissario dimezzato da una falsa emergenza.
Infine voglio rettificare alle dichiarazioni attribuite al CoVePA e a me: abbiamo chiesto all'Assessore Bernardi di intervenire come ha fatto il presidente Bonomo di Confartigianato, dichiarando che come non si pagano le aziende, non si pagano gli espropri e che questi andrebbero pagati prima dell'avvio dei cantieri. Il CoVePA ha chiesto al comune di Bassano d.G. di farsi parte attiva perchè i cantieri non partano se non sono disponibili i soldi per gli espropri. Infatti Il Giornale di Vicenza ha riferito che mancherebbero 330 mln al progetto di SPV somma troppo simile a quella nel quadro economico definitivo di 324 mln per gli espropri. Dunque la somma mancante secondo Vernizzi e Chisso sarebbe proprio quella degli espropri. Inoltre il CoVePA sostiene che i milioni mancanti sono almeno 508 mln come contenuto nei documenti presentati dal consorzio del concessionario nel progetto definitivo approvato.
Il CoVePA ha chiesto il blocco dei cantieri perchè SPV costruisce un debito per la Regione Veneto. Abbiamo chiesto ripetutamente il blocco dei cantieri avviati con segnalazioni ed esposti all'autorità giudiziaria ed amministrativa per le violazioni di legge di chi ha autorizzato il Project Financing di SPV. Abbiamo denunciato la grave mancanza di ricavi dovuta all'alterazione dei dati sui flussi di traffico. Abbiamo chiesto l'intervento della magistratura bassanese e veneziana per tutte queste cose, di quella vicentina per indagare sulle carenze dei cantieri avviati nel bacino dell'Astico e del Brenta poiché il direttore del Genio Civile di Vicenza ha dichiarato che l'autorizzazione idraulica sarebbe incompleta.
Massimo Follesa Portavoce CoVePA

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