Nella
notte tra il 15 e il 16 agosto, lungo il tracciato della Pedemontana
Veneta, nel
comune di Trevignano (TV), un rovescio ha provocato il crollo del
ponte canale che attraversa la trincea tra
Case Pellizzari e
Caberlotto(https://goo.gl/maps/tXZ3bmTqToLhEkSJ6), al kilometro 73.200 dell'opera, proprio al confine tra Trevignano e Montebelluna.
Se qualcuno pensava che i crolli della SPV fossero una esclusiva del vicentino e della Galleria Malo-Castelgomberto si sbagliava e di molto. È sufficiente guardare le foto in allegato che ci hanno inviato da Treviso per comprendere la gravità dell’evento, soprattutto se si pensa al fatto che vi potevano essere dei mezzi circolanti e se la pedemontana fosse stata in funzione poteva essere un disastro con un numero considerevole di vittime!
Se qualcuno pensava che i crolli della SPV fossero una esclusiva del vicentino e della Galleria Malo-Castelgomberto si sbagliava e di molto. È sufficiente guardare le foto in allegato che ci hanno inviato da Treviso per comprendere la gravità dell’evento, soprattutto se si pensa al fatto che vi potevano essere dei mezzi circolanti e se la pedemontana fosse stata in funzione poteva essere un disastro con un numero considerevole di vittime!
È
bastata la pioggia della notte di ferragosto, non particolarmente
violenta, rispetto alle medie di questi ultimi periodi, per far
crollare la
parte appoggiata al bordo della trincea nord di
un ponte canale con tutto
il
primo tratto della
sua trave prefabbricata. Questo
ha
causato
una serie di
smottamenti ben
visibili, su
un fronte di circa 1000 metri lungo la sponda della trincea, con
conseguente allagamento del fondo. Un
evento simile, ma di minore portata, lo avevamo registrato anche nel
canale
di deviazione che la SIS aveva realizzato per il torrente Chiavone
a Breganze(VI),
dove l’acqua aveva scalzato il fondo di massi e cemento scavando
sotto agli argini.
Ricordiamo
infatti che se la
morte dell’operatore La Ganga nella galleria di Malo, ha
portato ad accendere una luce investigativa sulle modalità esecutive
del tunnel più grande della SPV, una
seconda luce va accesa sulle
costruzioni
prefabbricate
in particolare nell’area
di
Mason Vicentino, dove ha trovato la
morte un secondo operaio. Si tratta di Gianfranco Caracciolo di
Cosenza di 37 anni, caduto
da un nastro trasportatore della centrale di prefabbricazione della
SIS il 24 gennaio scorso. Quella è la principale area di
prefabbricazione della SPV,
e fa molto pensare vedere lo sbriciolarsi del manufatto come
evidenziato dalle foto. Questo disastro annunciato coinvolge
direttamente tutta la catena costruttiva della SIS,
su
cui la
procura di Treviso deve
aprire un inchiesta, in collaborazione con quella di Vicenza
e mettere sotto sequestro i cantieri interessatitra
la SP68 e la SR 348,
indagando
sulla qualità del cemento e sulla modalità costruttiva della SIS
scpa
e della SPV spa.
Nessun commento:
Posta un commento
TU COMMENTI NOI MODERIAMO