martedì 18 luglio 2023

FARE IMPRESA E FARE AFFARI SONO DUE COSE DIVERSE: UNA RISPOSTA A BORDIGNON DI CONFINDUSTRIA BASSANO.

Di recente la stampa locale [1] ha dato molto spazio ad un intervento dei vertici della Confindustria vicentina. Un intervento in cui Alessandro Bordignon, presidente del raggruppamento bassenese di Confindustria Vicenza appunto, ha espresso le sue rimostranze per come alcuni progetti di cementificazione spinta della città del ponte, piano San Lazzaro in primis, siano stati osteggiati da una parte rilevante della società civile per poi arenarsi definitivamente. Quando arriva a dichiarare che «...un progetto eccezionale che si prendeva cura dell’ambiente, oltre che dell’occupazione, è stato bloccato grazie al tradizionale contributo distruttivo dei comitati “no-tutto” e alla burocrazia che intasa questo Paese...», omette che a San Lazzaro eravamo difronte a una violazione della legge bella e buona. Spero che Bordignon non voglia veramente lo stravolgimento della norma con cui ogni giorno imprenditori responsabili affrontano le pratiche di sportello unico, le quali servono a sviluppare le aziende e non ad attuare operazioni speculative, sotto l’egida di un fallimento gestito a Vicenza. Bordignon omette che “quelli delle hub intermodali”, mal consigliati, avevano avviato «...tre istanze che si legano tra di loro e sono svianti della procedura prevista straordinaria dello strumento della legge 55/2012...», secondo le parole dell’architetto Fiore [2].

Bordignon, c'era da aspettarselo [3] è stato duramente criticato per la sua uscita: anzitutto perché si è arrogato, in modo tanto saccente quanto goffo, il diritto di imporre ad un intero comprensorio una sua visione. Che viene ammantata di modernità e di ecologismo quando invece si tratta di becera speculazione in pieno stile anni '80.

Peraltro nel suo impeto teso a cercare una nuova visione per il comprensorio bassanese il buon Bordignon, tra una lottizzazione e un'altra, si è dimenticato di un passaggio, questo sì fondamentale: quello del progetto per il rifacimento con le più avanzate tecnologie europee disponibili, della linea ferroviaria Trento, Bassano, Padova, Venezia. Questo sì che è un corridoio strategico e all'avanguardia. L’Unione Euorpea lo scrive a chiare lettere: il treno è un fattore positivo per la decarbonizzazione[4] dei trasporti di merci e persone e per la densificazione dei territori urbanizzati in modo positivo e tale da contrastare la diffusione del costruito sparso e indifferenziato[5]. Per contro il costruito diffuso lo si può incentivare e coprire letteralmente con operazioni tese a nascondere certi affari, e Dio non voglia, magari anche quello che questi affari hanno sotto, come in Safond o Miteni. Tuttavia siccome il treno non incontra certi appetiti localisticamente famelici, è stato lasciato nel dimenticatoio proprio da quella Confindustria che si dice portatrice di modernità. Per ciò che possa significare sono parole di cui abusano tutti e che ormai hanno traviato il loro significato, per le quali rimane una sola cosa da fare.

Spiegare a lor signori di Confindustria che fare impresa e fare affari sono due cose diverse. La prima nella sua accezione positiva ha un valore sociale che non è comprimibile dall'aspetto economico. Gli imprenditori che seguono tale intendimento ci piacciono davvero. Fare affari però è un'altra cosa. È il sottoscala dell'attività economica, quello in cui certi nostri campioni eccellono come road-gang [6] degli anni 20-30 e 50 negli USA. In questo senso un'ultima annotazione è doverosa.

Il piano San Lazzaro [7] non è certo saltato perché i comitati No tutto come li chiama il nostro, hanno fatto casino. Il piano è saltato perché i comitati e alcune forze politiche hanno fatto notare con forza che non c'erano i presupposti di legge per approvarlo. In caso contrario qualcuno avrebbe potuto passare guai seri, molto seri. Soprattutto perché attorno a quel progetto c'erano alcune premesse tanto arcane da far accapponare la pelle.


architetto Massimo M. Follesa portavoce CoVePA ovestVI


[1]

https://drive.google.com/file/d/1U7QaNtVz8t_aBQcPSVFpNzxqO8FMKMEJ/view?usp=sharing

[2]

https://youtu.be/wciRjwmZ2Q4

[3] https://www.facebook.com/andrea.cunicojegary/posts/pfbid032BSYaGgDdMTxFKCjEdbTyJrYZS4omiUr1J5dwHJ58XqJCZz28sCp14dAtz9hpP4Jl

[4]

https://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/130/trasporto-ferroviario

[5]

https://accogliamoleidee.wordpress.com/2017/12/16/sprawl-dispersione-esplosione-urbana/

[6]

https://www.casadellacultura.it/676/la-cittae-progressista-il-suburbio-no

[7]

https://drive.google.com/drive/folders/1lh-2-Tx1LhSWqaM-GVAr-mdemJ6YPo_j?usp=sharing

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