Lunedì 8 ottobre 2012 si sarebbero conclusi i termini di
presentazione delle osservazioni alle Varianti per la SPV nei lotti
riguardanti quelli di Breganze e di Riese Pio X°. Usiamo il
condizionale poiché tale data è aleatoria. Essa non trova riscontro
in quanto ha dichiarato il Dott. Carlo Digianfrancesco della
Direzione per le Valutazioni Ambientali del Ministero dell'Ambiente
che abbiamo interpellato per verificare la procedura presso il
dicastero. A sua detta nella telefonata intercorsa nel pomeriggio
(0657225931), ci ha fatto presente che la documentazione delle
varianti alla SPV sarebbe incompleta e da integrare da parte del
redattore e che non si è ancora potuto procedere alla sua pubblicazione nel
sito. Questo è un atto fondamnetale poiché, come si dichiara nel sito stesso (http://www.va.minambiente.it/InviaOsservazione.aspx),
solo da quel momento si può dare corso alla presentazione alle
osservazioni alla SPV. Si tratta di un fatto di estrema gravità che ci fa
dire che i termini per le osservazioni alla SPV non si sono mai
aperti e che nuove e più dettagliate osservazioni possono essere
presentate direttmente al ministero in oggetto. Perciò nel momento
in cui saranno ottemperate le richieste formulate dal Ministero
dell'Ambiente ai tecnici distrtatti della SPV, prederanno corpo i
termini di 60 giorni entro cui depositare le osservazioni al progetto
e alle varianti. Abbiamo formalizzato questa nostra conversazione con una richiesta tramite posta elettronica certificata che alleghiamo nel sito https://docs.google.com/open?id=0Bx19AHWbttxjd0I3NVlJajBxMDg.
Si
tratta evidentemente di una forzatura da parte dell'Assessore alla
Viabilità della Regione Veneto Renato Chisso, del Commissario Ing.
Vernizzi e del Responsabile Unico del Procedimento Ing. Fasiol, con
la complicità dei numerosi sindaci senzienti che si sono accodati
quali ancelle anelanti. Con loro e con tutte le altre noi non saremo
mai indulgenti, in quanto il progetto è un ulteriore inganno verso i
cittadini: oltre a quello di negare la documentazione della
Convenzione e del Piano Economico Finanziario, si nascondono i
termini le date e i progetti corretti che non sono reperibili e
disponibili nelle forme complete sul sito del competente ministero.
Ogni
ulteriore osservazione potrà essere fatta sulla base del progetto
integrale depositato al Ministero e solo questo ne può accertare la
completezza. Sulla base di ciò deduciamo che siano possibili
ulteriori osservazioni sull'intero tracciato e sulla compatibilità
delle analisi dei costi e dei benefici, ma soprattutto sulla
consistenza delle scelte progettuali e economiche finanziarie.
In
secondo luogo denunciamo le spregiudicate e arbitrarie decisioni del
Commissario Straordinario, in quanto ha millantato un progetto pronto
per la costruzione e l'esecuzione ma è ancora incompleto e
insufficiente visto la mancanza di pubblicazione da parte della
massima autorità ambientale. A poco valgono le giustificazioni,
siamo con l'opera in costruzione sulla base di un cavillo
tecnico-giuridico della sospensione immotivata di due sentenze del
TAR Lazio e del rinvio di una terza senza sufficienti motivazioni,
che non è ancora stata eseguita una sufficiente valutazione di
impatto ambientale e nemmeno la verifica di ottemperanza a quella del
preiminare e alle prescrizioni CIPE.
E'
dunque necessario fermare i cantieri, soprattutto perchè le scelte
progettuali nelle varianti di Breganze e Riese, da integrasi per il Ministero dell'Ambiente, sono generate dall'adeguamento a nuove soluzioni
viabilistiche. Che cosa ci sarà da dire dunque con una seria
Valutazione Ambientale sui pericoli generati dall'attraversamento
della falda tra il torrente Igna e il territorio a nord del Comune di
Villaverla e dall'attraversamento della discarica di Cassola per
rifiuti industriali speciali. Si tratta di quella tristemente famosa
per gli strascichi giudiziari e malavitosi che hanno interessetato la
chiusura disonorevole di quell'impianto. I Pasinato possono
strepitare e cercare di zittire chi denuncia questo sproposito, ma è
evidente che le insipienze del progetto SPV sono ormai emerse e si
articolano sul piano della violazione della procedura, del danno
ambientale e del danno erariale. E' fin troppo evidente che se si
buttano sotto il tappeto questi aspetti a cantieri frettolosamente
aperti prima o poi questi si ripresenteranno sotto forma di costi
economici e finanziari, poiché il progetto nel complesso è frutto
di soluzioni poco verificate. Infine appaiono ancora più evidenti le
sottovalutazioni nel campo ambientale, valgano ad ulterore
specificazione i pericoli a nord delle risorgive di Novoledo dove la
falda interessata è una delle più importanti del Veneto, sia per le
portate che per la qualità delle acque. Queste danno da bere a
quasi 1milione di persone con gli acquedotti di Padova e Vicenza. Si
tratta della falda del Bacchiglione che ha generato i gravi fatti
dell'autunno del 2010 a Vicenza.
Massimo
Follesa
Francesco
Calotto
Portavoce
Co.Ve.P.A,
Nessun commento:
Posta un commento
TU COMMENTI NOI MODERIAMO