L'irresponsabile LucaZ che ha accettato di costruire la Pedemontana Veneta più corta ma per più soldi, parla di ferita ormai aperta ma impossibile da fermare. Per prima cosa la ferita é economica e finanziaria ed impossibile da sanare anche se si riuscirà a finire l'opera.
In secondo luogo creDIamo che gli espropriati e il CoVePA a questo punto abbiano il diritto di chiedere il sequestro dei cantieri e la restituzione dei sedimi occupati, vanno ritornati ai legittimi proprietari! Con le ghiaie scavate e depositate in qualche posto, poichè valgono come l’oro, si potranno riempire nuovamente le trincee scavate o si potranno restitueire i soldi ai danneggiati.
Per terzo ma non meno importante, appare chiaro che Cassa Depositi e Prestiti non ha dato le sue coperture all'operazione dei Project-Bond anglossassoni perchè la Pedemontana Veneta non ha i fondamentali economici a posto e mai li avrà. Mai riuscirà a pagare i prestiti con i flussi di cassa con i passaggi quotidiani. E' dunque un bel problema ma perchè si mobilita LucaZ se non c'entra nulla? forse cisono obblighi nel contratto di concessione riveduto e corretto proprio da lui nel 2013 che lo obbligano a trovare le soluzioni necessarie a impedire la buona uscita con cuccagna della SIS.
LUCAZ DICE CHE ERA MINISTRO DELL'AGRICOLTURA NEL 2008-2009 e che implicitamente, non centrerebbe con la concessione della SPV. A noi risulta che fosse vice di Galan nell'ottava legislatura fino a giugno 2008 e presidente della nona quella che nel 2013 ha accettato una SPV più corta e per più soldi, ma soprattutto tutte le agevolazione pubbliche sulle garanzie del finanziamento privato.
Insomma come scrive la Tribuna di Treviso in prima pagina oggi ci sono NUBI SU PEDEMONTANA VENETA. PER QUESTO CI SAREBBE IL SALVAGENTE REGIONALE.
"La sostenibilità dell’operazione è legata anche ai flussi di traffico attesi (30 mila veicoli/giorno) dalla futura Pedemontana, e dalla «soluzione ibrida» (definizione della Corte dei conti) scelta per l’infrastruttura: e cioè una superstrada a doppia corsia a pedaggio, con esenzione temporanea a scalare per i residenti di 70 comuni trevigiani e vicentini. Ma per questo c’è il salvagente regionale: 14 milioni di euro l’anno, per una durata di trent’anni, nel caso i flussi di traffico fossero inferiori." (cit. Tribuna di TV)
Daniele Ferrazza perchè non fargli la 2^ domanda: ma Cassa Depositi e Prestiti non chiude le garanzie su SPV perchè no ha i fondamentali economici? E perchè non li ha? Poichè ormai é chiaro che non ci sono!
Daniele Ferrazza scrive di salvagente per SPV da anni e alla fine arriva, a forza di girare sulle nostre posizizioni. Ci arriva con una cantonata: il salvagente regionale é di 29,7 mln€ all'anno per 15 anni a copertura della scarsità di traffico certificata. Tutto questo e nella revisione del contratto di concessione del 2013 firmato da LucaZ e Chisso. L'insostenibilità dei flussi di cassa da 30 mila auto al giorno é certificata ormai da anni. Ma non é tutto un anno fa si scriveva di project-bond a garanzie europee, adesso siamo ai bond a garanzie nazionali di Cassa Depositi e Prestiti. Ma non é il caso di riflettere su queste questioni in modo serio, non é il caso di rivendicare il fatto che i soldi a CDP si potevano chiedere direttamente con un mutuodella Regione? Si dirà che le regole son cambiate, e che non si prò, a noi sembra però che il metodo delle creste non sia cambiato, anzi che queste aumentino.
É evidente che SIS non mollerà mai la cuccagna della Pedemontana Veneta, perchè può continuare così finchè Zaia e i Ferrazza ragionano così: mica si può fermarsi adesso con uno sbrego così! E allora fatelo più grande non solo ambientale ma anche economico finanziario. Tanto searriverà la magistratura contabile o penale si potrà chiudere tutto con un bel patteggiamento!
P.S. Avremo una SPV più corta per più soldi pubblici, si perchè con il salvagente regionale di 29.7 mln€ x 15 anni la Regione Veneto dovrà tirare fuori 445.5 mln€, portando il contributo pubblico in SPV a 1.059,5 mln€ dai 173 mln sui 3100 totali.
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