Ieri 30/06/16
durante la giornata abbiamo bloccato l'autopompa della ditta Facchin
calcestruzzi all'ingresso del cantiere dello svincolo del Casello di
Mason, così abbiamo stoppato per alcune ore la gettata di 400mc del
nuovo scatolare della Pedemontana Veneta nel sotto passo con la Nuova
Gasparona.
I nostri attivisti e
tutti gli espropriati sono invitati ad agire nelle aree delle loro
proprietà espropriate e non pagate. Si gioca con le parole sulla
pelle dei cittadini per un'opera finanziata con il buco di 2486 mln
di € (1700 mln€ per opere e 786 mln€ per oneri fiscali e
finanziari).
Se non si
rispettano gli impegni e non si pagano gli espropri continueremo con
queste azioni di blocco a gatto selvaggio. Basta con i giochetti di
parole tra espropri valutati ed espropri pagati: se non ci sono soldi
per gli espropri si chiudano i cantieri, diversamente lo faremo noi
come ieri!
La SIS é priva di
fondi propri e il cantiere avanza in violazione del contratto di
concessione e del progetto di finanza basato su due piani
economico-finanziari fasulli. Siamo a sei mesi dall'impegno a roma IN
CORTE DEI CONTI, dell'AD di SIS ing. Claudio Dogliani e del
commissario ing. Silvano Vernizzi di trovare gli oltre 1700 mln€
che mancano e non si ha traccia alcuna del rispetto di quegli
impegni.
Siamo stufi di fare
da banca ad un'opera sbagliata che non vogliamo. Non abbiamo bisogno
dell'ennesima zoninata e dell'ennesimo buco finanziario veneto. Noi
non paghiamo con la nostra terra il fallimento della
SalernoReggioCalabria del Nordest che la giunta Zaia difende con le
unghie e con i denti, incapace di risolvere il nodo degli espropri
che da solo vale 334,6 mln di €.
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