Tratto da TAEPILE di M.M. «Ci mancherebbe solo che la Pedemontana finisse nel lungo elenco delle
incompiute. Allora sì che sarebbe un disastro, economico e persino
ambientale. Questa opera s'ha da fare». Comuncia così un lungo
editoriale pubblicato ieri
su Corriereveneto.it a firma di Sandro Mangiaterra. E solo da uno con
un cognome del genere poteva venire fuori un elzeviro del genere: un mix
di luoghi comuni e verità non dette a sostegno di lobby e interessi
particolari in salsa così banale da stupire persino chi ben sa che il
Corveneto, come il GdV del resto, è sempre stato schierato pro Spv.
Mangiaterra però con sano sprezzo del ridicolo chiude il suo commento
così: «la Pedemontana è l'asse su cui cominciare a costruire il Veneto
del futuro. Per carità, evitiamo che si trasformi in un flop, o peggio
in un nuovo scandalo». Non me ne voglia il Mangiaterra ma la Spv è già
uno scandalo. E se il Veneto deve cominciare a costruire il suo futuro
partendo da un debito occulto quale è la Pedemontana, mister Zaia e i
veneti con lui, è meglio che tocchino ferro. Peraltro stiamo parlando di
quelle infrastrutture costruite in project financing che secondo Renato
Chisso nel 2015 avrebbero reso il Veneto come la Baviera. Chissà se Chisso nel 2015 avrà potuto verificare, dal carcere, la sua previsione.
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