Monte
dei Paschi di Siena dietro al piano finanziario della Superstrada a
pedaggio in Valsugana tra Canale del Brenta e Bassano del Grappa.
“Il
Piano Economico Finanziario della proposta è stato asseverato da MPS
Capital Services Banca per le Imprese
Spa,
gruppo Monte Paschi”, così recita
il BUR della Regione Veneto nel n. 1 del 3 gennaio 2012 che pubblica
la DGRV n. 2182 del 13 dicembre 2011 che accoglie la proposta di Pizzarotti e
Mantovani.
Nei
comuni attorno a Bassano del Grappa sono nati numerosi comitati
contro la nuova infrastruttura che, a pagamento, dovrebbe canalizzare
in un tubo chiuso oltre 30.000 veicoli al giorno. Molti si sono
concentrati sulle esche che sono state gettate per mettere fuori
strada le attenzioni dei cittadini, dei sindaci e delle
amministrazioni locali. Sulle questioni nodali e indispensabili per
la realizzazione di infrastrutture come Valsugana e SP (ma in Veneto
vi sono oltre una decina di PF in autostrade), a pagamento e con il
Project Financing non vi è alcun approfondimento pubblico: non sono
verificabili per i cittadini e per gli espropriati le valutazioni
sui flussi di traffico, il Piano Economico Finanziario, il corpo del
contratto proposto e accettato dalla Regione Veneto e le modalità di
finanziamento e di valutazione dei rischi. Perché l'ingegner
Vernizzi si è spinto a negare il corpo del contratto con le
valutazioni finanziarie nell'assemblea al Vivaldi di Cassola,
organizzata dai Pasinatos nel novembre 2012? Forse perchè dietro al
Project Financing di Valsugana c'è il Monte dei Paschi di Siena!
La
struttura tecnica della Regione Veneto e il NUVV,
che fanno riferimento all'onnipotente
assessore alla viabilità Renato Chisso, e guidati dal braccio destro
e dal braccio sinistro dell'Onnipotente
gli ingegneri Vernizzi e Fasiol, hanno presentato varianti
ottimizzate, allargamenti fino a sei corsie, narrazioni sulle
migliorie alla circolazione del bassanese, razionalizzazioni
urbanistiche attorno alle aree dei centri commerciali e non da ultimo
il migliore inserimento nella Superstrada a pedaggio Pedemontana
Veneta. Tutte le osservazioni sugli impatti ambientali sono
concentrati sui possibili miglioramenti, sulle attenuazioni, sulle
riduzioni dei danni. Anche noi siamo stati a catechismo in
parrocchia, qualcuno di noi ha frequentato gli scout, altri di noi
hanno anche servito messa, altri si considerano dei praticanti, e nel
rispetto di questi principi, per taluni la riduzione del danno è
meglio del danno in quanto tale. Ma in questo caso stiamo parlando di
un danno irreparabile, di un peccato mortale, di una alterazione
diabolica delle parole e della verità. Senza verità non c'è
giustizia, senza giustizia non può esserci prosperità. Siamo di
fronte alla deroga delle leggi con possibili profili eversivi e
profili nella linea d'ombra della corruzione
Non
solo si prospetta un tubo sotto il Grappa
di 11-12 klm, ma un sistema che metterà a pagamento strade dove si
transita senza pagare e dove il sistema progettato complicherà la
viabilità urbana. Il meccanismo finanziario prevede un contratto a
base del Project Finanza per impegnare 700 mln di € di
investimento. Se questo valore subirà gli aumenti fin qui raggiunti
dalla SPV, che ammontano a oltre un terzo del valore di
aggiudicazione (da 1.800 a 2.500 mln di € secondo le dichiarazioni
del Presidente Zaia di agosto 2012), la Nuova Valsugana in galleria
potrebbe arrivare a costare oltre 1.000 mln di €. Se poi dovesse
subire gli aumenti di costi del Passante di Mestre, potrebbe
aumentare dell'85% come ha denunciato la Corte dei Conti nel 2011.
E' evidente che tutto si ripagherà in base ai flussi di traffico,
speriamo senza coperture della Regione Veneto delle eventuali
insufficienze di traffico come per SPV. Queste definizioni segretate
sono poste a base del piano economico finanziario. Qui entra in gioco
la banca senese. “Il
Piano Economico Finanziario della proposta è stato asseverato da MPS
Capital Services Banca per le Imprese
Spa,
gruppo Monte Paschi”, così
recita
il BUR della Regione Veneto nel n. 1 del 3 gennaio 2012 che pubblica
la DGRV
n. 2182 del 13 dicembre 2011 che accoglie la proposta di Pizzarotti e
Mantovani.
Qualcosa
però non torna,
primo è strano che agli sconfitti di SPV si dia subito dopo un'opera
“collaterale a SPV” una sortadi 4° lotto. In secondo luogo anche
i flussi di auto sull'asta del Brenta sono in calo: sono stati
evidenziati dalle analisi sul traffico del Progetto SIRSE per la
predisposizione del PTPC della Provincia di Vicenza. In terzo luogo
le banche stesse cominciano a porre dei dubbi sulla finanziabilità
dei progetti infrastrutturali: il convegno di ANCE dell'8/11/2012 a Roma ha evidenziato, con le analisi della Dexia, che queste
insufficienze sono reali e possibili, in Itali solo un PF su quattro
arriva a buon fine e rispetta le previsioni (vedi ).
Inoltre il Progetto di Valsugana autostradale in galleria, presenta
gravi limiti a monte e a valle del nodo bassanese. Infatti nell'area
trentina del Tesino l'infrastruttura ritorna ad essere a due corsie
una per senso di marcia, come pure nel progettato snodo di Loria
della SPV, dove compie un significativo slalom tra le case e le arre
urbanizzate con una mortale strettoia a due corsie. Si tratta di
strettoie mortali per l'ambiente, per la mobilità ma soprattutto per
il Piano Economico Finanziario che ha asseverato MPS.
A
chi e a che cosa serve Valsugana?
Per noi si tratta innegabilmente del 4° lotto di SPV, il suo
tracciato ottimizzato serve a sostenere il PF di SPV, che non regge
alla sfida dei flussi di traffico, dei rischi di mercato e dei costi
dei finanziamenti bancari saliti a oltre il 9%, visti i tassi con cui
è stata salvata MPS stessa. SPV potrà riscuotere i pedaggi di
Valsugana per 6-7 km dai famigerati 40.000 veicoli equivalenti
paganti per salvare il suo PF. Ormai i veicoli paganti su SPV si sono
ridotti a meno di 20.000, forse riusciranno a drenarne atri 20.000
dalla Valsugana? Noi siamo convinti che cercare di coprire il debito
di SPV di quasi 2.500 mln di €, con un'altro debito per Valsugana
di 1.000 mln di €, equivale a coprire l'esposizione di una banca
con un derivato finanziario a lungo termine, cioè con una bomba a
orologeria. Tanto vale indebitarsi per qualcosa di utile il treno.
Cosa abbia asseverato MPS per Valsugna forse è il caso di
conoscerlo, come e da chi siano state asseverate le analisi
finanziarie di SPV è ignoto e anche questo deve essere messo in
evidenza. Va rimosso dunque chi non consente di accedere a questi
documenti, il CoVePA ha presentato su questi temi due esposti alle
Procure di Bassano e di Venezia cosa hanno fatto finora?
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