mercoledì 6 giugno 2012

VicenzaPiù - Valsugana: l'impatto sul traffico locale

Di Marco Polo 
Valsugana: l'impatto sul traffico locale: Tratto da VicenzaPiù n. 235 (abbonati alla moderna versione online sfogliabile e dal prossimo numero con articoli leggibili anche in formato testo: VicenzaPiù Edicola è ora disponibile in abbonamento con due modalità. Abbonamento standard: 18 Euro all'anno Iva di legge inclusa. Abbonamento sostenitore: 30 Euro all'anno Iva di legge inclusa).

Attenzione alle complanari. Se mal progettate (o non realizzate) si rischia la paralisi Nuova Valsugana, come cambierà la vita degli automobilisti del Bassanese con la costruzione della nuova infrastruttura che andrà a sciogliere uno dei più impellenti nodi di traffico tra la pianura veneta e l'Austria?
Ricordiamo che tale opera si inserisce nella direttrice del Corridoio 1 (Berlino - Palermo) e che la valutazione del progetto deve essere fatta anche alla luce di un concetto espresso chiaramente dall'assessore regionale Chisso nell'incontro tenutosi a Romano lo scorso febbraio: «Quando parliamo della Valsugana non dobbiamo pensare al traffico che attualmente utilizza la tangenziale di Bassano. Con l'entrata in regime della Pedemontana, fra circa cinque anni, i flussi di persone e merci aumenterà a dismisura perché utilizzare la Valsugana rappresenterà l'itinerario più breve e comodo per chi dovrà dirigersi verso Trento. I dati stimati fanno riferimento a punte di 35 mila veicoli al giorno. Non possiamo farci trovare impreparati». 
Qui non mettiamo in discussone l'utilità o meno di questa infrastruttura ma vogliamo porre l'attenzione su alcuni aspetti che devono essere tenuti in forte considerazione dai sindaci del territorio prima che il progetto venga adottato e sottoposto ad osservazioni. Infatti proprio in queste settimane i tecnici regionali e quelli della società promotrice stanno soppesando le varie soluzioni per trovare il giusto bilanciamento tra fattibilità dell'opera, costi di realizzazione e impatto paesaggistico. C'è, però, un ulteriore aspetto da considerare e si tratta delle opere secondarie, quelle che dovranno sobbarcarsi il preziosissimo lavoro che svolge gratuitamente l'attuale SS 47. È evidente che, se uno degli effetti della nuova infrastruttura fosse quello di stroncare il funzionamento della tangenziale ("strada di scorrimento veloce, generalmente attrezzata con interscambi, raccordi, tratti sopraelevati, eccetera, che lambisce un lato di una grande città o ne attraversa una parte, collegando punti importanti senza interferire col traffico locale", cfr Treccani) dell'ottava città del Veneto, allora qualcosa dovrà essere rivisto. Qui non stiamo parlando dei traffici di TIR che da tutto l'entroterra veneziano e friulano risparmierebbero km e km utilizzando la Valsugana invece che imboccare la A-22 nei pressi di Verona, bensì di un ipotetico cittadino di Semonzo che lavora a Rosà o Tezze o di un altro ipotetico cittadino di Marostica o Nove o Cartigliano che si reca per lavoro a Romano o Crespano. Improponibile che su famiglie e imprese locali, già colpite da una crisi mordace, debba abbattersi anche il costo, due o più volte al giorno, di un pedaggio stradale per avere nulla di più di ciò che oggi hanno gratuitamente (sulla reale entità dell'esenzione del pedaggio c'è molta confusione e non dovrebbe comunque riguardare i comuni non lambiti dalla nuova infrastruttura). Per questo diventa prioritaria un'attenta valutazione da parte degli amministratori locali sull'efficacia delle complanari. L'alternativa, infatti, sarebbe quella di essere disposti ad accettare che centinaia di utenti del territorio, per evitare il pedaggio o semplicemente per percorrere un tragitto più breve agli stessi 50 km/h, preferiscano tornare a riversarsi su viale delle Fosse, già adesso al limite del congestionamento, con conseguenti costi sociali, di inquinamento, di tempo perso, stress.
Tornando, dunque, alla domanda iniziale un cittadino che da Semonzo debba dirigersi a Rosà imboccherà dallo svincolo di Romano nord la complanare (viabilità locale) che consentirà agli automobilisti di proseguire parallelamente alla Nuova Valsugana. Il primo nodo è rappresentato da una rotatoria prevista all'altezza di via Velo a San Giacomo (via che collega viale Monte Grappa alle scuole medie), il secondo nodo è rappresentato da un'ulteriore rotatoria situata all'altezza dell'attuale sottopassaggio rispetto al viadotto della tangenziale (SP 248 - direzione Montebelluna, riferimento Perin Autogru), il terzo nodo è una rotatoria esistente, sempre sotto al viadotto della tangenziale (direzione Centro Commerciale SS 47 - EuroBrico-Tosano). Tale complanare termina all'altezza del cavalcavia che collega il Centro Commerciale SS 47 con Fellette. Ma sempre da qui dovrebbe partire la famigerata bretella che dovrebbe essere in grado di convogliare il traffico, togliendolo dal centro di Bassano ma anche dagli abitati di San Zeno e San Giuseppe, verso sud e più precisamente verso la rotonda posta all'incrocio tra via Capitelvecchio e via Colombo (zona Grifone). Attenzione però che per quest'ultima è tutt'oggi difficile prevedere i tempi di realizzazione (costo 30 milioni). La questione è complessa ma merita tutta l'attenzione possibile.

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