Per AISCAT «Le tecnologie non sono assolutamente il nocciolo del problema, in quanto queste sono note e condivise; a riprova, le concessionarie autostradali italiane sono anche pronte all'avvio del Servizio Europeo di Telepedaggio che consente a fornitori europei di offrire il servizio di telepedaggio ai loro clienti sulla rete italiana.
Ciò che tutte le società che gestiscono la rete interconnessa hanno accettato sono invece procedure di garanzia, legali, amministrative, finanziarie, che consentono in tempo praticamente reale il calcolo condiviso del pedaggio e, alle scadenze di fatturazione, la corretta ripartizione del pedaggio tra le concessionarie; queste procedure includono oltre alla normale operatività meccanismi di prevenzioni delle frodi, di soluzione di eventuali anomalie, il tutto tra l'altro nella garanzia del servizio prestato all'utente. L'applicazione di queste procedure comporta alcuni vincoli non tanto nelle tecnologie (se non in quelle relative al biglietto di pedaggio, ed a quelle codificate in standard europei per il telepedaggio) ma piuttosto nelle modalità di applicazione».
Questo appare come smentita alla fuffa di Zaia e del gruppo in evidente affanno( https://drive.google.com/file/ d/1qRU32QDWJBJxuZgbcs6Sbk_ nztGiafW_/view?usp=drivesdk).
Bisogna leggere il comunicato di AISCAT, che sostiene di fatto che SIS non avrebbe garanzie sufficienti rispetto a quanto richiede l'associazione, e ci sarebbero problemi anche sui dati di traffico, cioè sulle quote dei pedaggi da condividere.
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