La nuova zona industriale di Asolo da 300.000mq |
Riprendiamo
l'appello di Daniele Ferrazza ex Sindaco di Asolo che lancia
l'allarme sull'adozione del PAT di quel comune e vi invitiamo a
diffonderlo, è inoltre possibile firmare la petizione.
Si
tratterebbe dell'ennesima vicenda a dimostrazione che chi continua a
scegliere il consumo di suolo come finto strumento di un finto
sviluppo è il vero nemico del Veneto, del suo territorio, della sua
gente e delle sue risorse. Noi del CoVePA aggiungiamo una
noticina sulla reale utilità della Superautostrada Pedemontana
Veneta, che si manifesta sempre di più come strumento di
decontestualiazzazione e strada di speculazione fondiaria.
Cari
Amici, rivolgo questo appello a tutti coloro che amano Asolo e il suo
paesaggio, che conoscono il suo centro storico - straordinario
campiello veneziano in terraferma -, a tutti coloro che apprezzano
queste colline e la campagna circostante, a tutti coloro che
considerano questa città il proprio personale “posto delle
fragole”. Naturalmente, e prima di tutti, ai novemila cittadini di
questo Comune considerato tra i Borghi più belli d’Italia. Sono
stato Assessore alla Cultura e al Turismo tra il 1999 e il 2004 e
Sindaco tra il 2004 al 2009. Per l’amore che provo per questa parte
d’Italia non intendo lasciare nulla di intentato per difenderla
dall’aggressione e dal saccheggio di un manipolo di persone, senza
storia e senza scrupoli di coscienza.
In
queste settimane si sta consumando, nel più assoluto silenzio, la
scelta del nuovo Piano di Assetto del Territorio, in pratica il nuovo
strumento urbanistico la cui valenza si estende ai prossimi
vent’anni. Nessuna pubblica assemblea, nessuna forma di pubblicità,
nessun tipo di partecipazione è stato attivato.
Il
nuovo Piano di Assetto del Territorio prevede la possibilità, tra la
zona collinare e la pianura, di realizzare ben 285 mila metri cubi di
nuova edificazione residenziale, in pratica più di settecento
villette (di 400 metri cubi ciascuna) o più di mille appartamenti
(di 90 metri quadrati).
Un’assurdità, considerando che il precedente Piano regolatore generale, approvato nel 1998, prevedeva già nuovi insediamenti per 150 mila metri cubi, mai richiesti dal mercato e quindi mai realizzati. Parte di queste costruzioni potranno essere realizzate in campagna e in collina grazie al sistema della “Edificazione diffusa”, un criterio che, facendo leva sul pretesto della “casa del figlio”, consente di costruire nuove abitazioni in un contesto di case sparse in zona agricola. Altro che riduzione dello sprawl.
Non solo. Nonostante il Comune di Asolo disponga già, in tre aree diverse (quale programmazione!), di 62 ettari di zone industriali e artigianali, il nuovo PAT ne introduce una nuova con un’estensione di trenta ettari, giusto ai piedi della collina che ospita la Rocca. Vi è prevista la possibilità di costruire ben 720 mila metri cubi di nuovi capannoni.
Complessivamente,
dunque, il nuovo Pat rovescia sulla campagna e sulle colline asolane
poco più di un milione di nuovi metri cubi di cemento, tra edilizia
residenziale e insediamenti industriali. Come se coprissimo di
villette e condomini lo spazio di ventisette piazze San Marco a
Venezia! Ne abbiamo veramente bisogno? E’ questo lo sviluppo che
intendiamo? E’ questa la vocazione di un territorio come quello di
Asolo?
Basta
guardarci attorno: siamo circondati da un paesaggio devastato di case
e capannoni senza soluzione di continuità. Una buona parte di questi
volumi sono sotto utilizzati o addirittura abbandonati e non trovano
domanda sul mercato. Il futuro di Asolo non è nella direzione di un
generico e incoerente ulteriore sviluppo edilizio, ma di un piano
strategico che valorizzi la storia, la cultura, l’ambiente, il
paesaggio, le produzioni agricole di qualità, le attività
produttive ad alto valore aggiunto e il terziario avanzato. Nel
nuovo Pat non vi è cenno alcuno al futuro del centro storico: né
alla sua valorizzazione né al sistema dell’accessibilità e dei
parcheggi.
A
compiere questo autentico delitto è un’Amministrazione comunale,
espressione del partito della Lega Nord, eletta nel 2009 con il 36%
dei voti e che ha successivamente perduto per strada tre dei suoi
dodici consiglieri. A meno di dodici mesi dalla scadenza del proprio
mandato. Noi pensiamo che la scelta del nuovo Piano di Assetto del
Territorio di Asolo debba essere lucida, trasparente, frutto di
un’elaborazione alta e partecipata: alla discussione vi devono
contribuire i cittadini, le associazioni, gli urbanisti, le
università di tutta Italia. Soprattutto, deve essere un cantiere
sempre aperto alle nuove idee, ai molti giovani che portano un
approccio originale, ai contributi che possono venire dalle migliori
intelligenze che il territorio sa esprimere.
Aiutaci
a fermare questa scelta. Condividi questo appello, “In difesa di
Asolo”, con i tuoi contatti e la tua rete di relazioni.Grazie di
cuore!
Daniele
Ferrazza
Nessun commento:
Posta un commento
TU COMMENTI NOI MODERIAMO