Diciamo che il fuoco amico dell'espresso ha impallinato quelli, che con toni rassicuranti, credono alla finanziabilità di un'opera che da 1.800 mln di € è salita a 2.500. E forse veleggerà oltre. Aspettiamo solo le cifre. Quell'articolo voleva essere un "solettone" per i veri padroni del Veneto. Chi lo ha scritto voleva screditare con un siluro i litiganti, gli alternativi e le opzioni manganelabili contro sullo sviluppo da anni 50. Invece come con una vera e propria raffica da fuoco amico ci ha detto nero su bianco che SPV e Valsugana non sono finanziabili. E' quello che sosteniamo dati alla mano da giugno di quest'anno, sosteniamo anche che il contratto è nullo e fuori dalle regole comunitarie e italiane perché copre il rischio di mercato e lo trasferisce tutto all'ente pubblico. Una domanda sorge spontanea come si suol dire, ma se in caso di traffico insufficiente la Regione Veneto avrebbe coperto gli equilibri del Progetto di Finanza con più di 20,4 mln di € all'anno, come mai le banche non vogliono finanziare la SPV? Forse il bilancio della Regione non è in grado di sostenere lepartite a cui si è costretto accettando qualche decina di Project Financing tra autostrade e ospedali? Cosa si nasconde nelle farciture galaniane del nostro bilancio tra swop e derivati?
Leggi l'articolo tratto da VicenzaPiù on line di M. Milioni: La Pedemontana Veneta procede a rilento a causa della «chiusura dei finanziamenti». La notizia, per certi versi clamorosa, la rivela l'Espresso in edicola ieri che a pagina 137 dedica un lungo speciale al Nordest. Il servizio che approfondisce l'argomento Spv è invece pubblicato a pagina 143 ed è firmato da Alessandra Carini.
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