TELEFONATA DI PEROTTI AL DELEGATO PONTIFICIO DEL SANTO DI PADOVA PER BLOCCARE LE INIZIATIVE CONTRO LA SIS E LA SPV: FERMATE L'EPIFANIA DELLA TERRA
Riportiamo i link al Mattino di Padova di ieri e al Tg Veneto delle 19.30 del 28/03/15, dove al minuto 12.19 rivela che nelle registrazioni della procura di Firenze, il Direttore dei Lavori della SPV, l'arrestato ing. Stefano Perotti e sodale di Ercole Incalza le mani della politica nella SPV, è intervenuto presso il delegato pontificio della Basilica del Santo a Padova per impedire lo svolgimento delle celebrazioni della Epifania della Terra.
Gli scenari sono numerosi e le domande anche. Non immaginavamo che lo spezzare del pane potesse spezzare le ruspe e spaventare chi continua a dire che questa strada è voluta da tutti i veneti, dal pensiero unico della SPV del quitetto Zaia-Galan-Tosi-Dal Lago -Sartori al quale non ha il coraggio di opporsi fino in fondo la coppia Berti-Moretti. C'è da chiedersi a chi faccia paura la nostra opposizione e fino a che punto temono il tarlo del dubbio nell'opinione pubblica. Agli inquirenti chiediamo di rispondere invece ai nostri quesiti rapidamente: dietro a quali sollecitazioni e di chi, Perotti interviene presso il delegato pontificio? Non certo dietro alle sue preoccupazioni di perdere la ""consulenza"" dell'1-3% del valore dell'opera , forse sono quelle del suo sodale Incalza o quelle del mondo operoso da cui proviene il suo ormai ex ministro Lupi? Oppure altri sono quelli che lo inducono alla telefonata e vanno cercati nella SIS di cui lui era il consulente per la direzione dei lavori, oppure nel gruppo di coloro che a VenetoStrade danzano attorno all'ing. Vernizzi? Peggio ancora sarebbe scoprire le mani di certa politca lagunare dietro a questa telefonata, sarebbe allora una telefonata per interposta persona?
La giornalista chiosa dicendo che non vi sono stati effetti da quella telefonata per noi ce ne saranno molti, sarà anche nostra cura rivolgerci al delegato pontificio affinchè consegni al Santo Padre un nostro appello e un invito. Oramai sono tre anni che celebriamo con don Albino e don Antonio questa ricorrenza che segue il Natale, e continueremo a farlo per denunciare ciò che SPV rappresenta: la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi a danno di quella pubblica, il disastro dello spreco di suolo, la violenza contro la madre terra e la negazione della giustizia, della verità, della legalità e della solidarietà.
Gli scenari sono numerosi e le domande anche. Non immaginavamo che lo spezzare del pane potesse spezzare le ruspe e spaventare chi continua a dire che questa strada è voluta da tutti i veneti, dal pensiero unico della SPV del quitetto Zaia-Galan-Tosi-Dal Lago -Sartori al quale non ha il coraggio di opporsi fino in fondo la coppia Berti-Moretti. C'è da chiedersi a chi faccia paura la nostra opposizione e fino a che punto temono il tarlo del dubbio nell'opinione pubblica. Agli inquirenti chiediamo di rispondere invece ai nostri quesiti rapidamente: dietro a quali sollecitazioni e di chi, Perotti interviene presso il delegato pontificio? Non certo dietro alle sue preoccupazioni di perdere la ""consulenza"" dell'1-3% del valore dell'opera , forse sono quelle del suo sodale Incalza o quelle del mondo operoso da cui proviene il suo ormai ex ministro Lupi? Oppure altri sono quelli che lo inducono alla telefonata e vanno cercati nella SIS di cui lui era il consulente per la direzione dei lavori, oppure nel gruppo di coloro che a VenetoStrade danzano attorno all'ing. Vernizzi? Peggio ancora sarebbe scoprire le mani di certa politca lagunare dietro a questa telefonata, sarebbe allora una telefonata per interposta persona?
La giornalista chiosa dicendo che non vi sono stati effetti da quella telefonata per noi ce ne saranno molti, sarà anche nostra cura rivolgerci al delegato pontificio affinchè consegni al Santo Padre un nostro appello e un invito. Oramai sono tre anni che celebriamo con don Albino e don Antonio questa ricorrenza che segue il Natale, e continueremo a farlo per denunciare ciò che SPV rappresenta: la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi a danno di quella pubblica, il disastro dello spreco di suolo, la violenza contro la madre terra e la negazione della giustizia, della verità, della legalità e della solidarietà.
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