I Comitati del Polesine, della Riviera del Brenta e della Pedemontana Veneta, insieme ad Altro Veneto si rivolgono al Consiglio Regionale e chiedono di incontrare nelle prossime settimane i capigruppo di maggioranza e opposizione del Consiglio Regionale, nel merito della Commissione d’Inchiesta che dovrebbe valutare la validità e la correttezza delle modalità di conduzione dei lavori pubblici nel Veneto insistendo che la commissione Regionale sia trasparente ed aperta, per questo chiedono:
L’indagine in corso da parte della Magistratura sulla galassia Mantovani ha fatto emergere la grande questione della mancanza di programmazione e della gestione delle opere pubbliche nella nostra Regione insieme con la distorta modalità della pianificazione territoriale ed urbanistica che si è affermata e vige nel Veneto da almeno 10 anni (si pensi alla L.R.11/2004, che andrebbe rivisitata in particolare per quanto riguarda il consumo di suolo e alcune procedure che limitano le competenze delle assemblee elettive a discapito della trasparenza e partecipazione alle decisioni).
- che tale Commissione lavori in piena trasparenza, rendendo disponibili tutti i documenti relativi al corpo dei contratti delle opere pubbliche, sia in regime di contratto di concessione di servizi tramite finanza di progetto ce in regime di contratto di appalto e che sia aperta alla partecipazione di esperti proposti dal Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni dei cittadini che nei vari territori si sono opposti a varie opere riconducibili a questo sistema di gestione e che, nella maggioranza dei casi, vedono coinvolto il Gruppo Mantovani;
- che il Consiglio Regionale chieda alla Giunta regionale di sospendere, fino alla fine del lavoro della Commissione d’Inchiesta, tutti gli iter in essere di opere regionali che prevedano la finanza di progetto e che sia abbandonata questa modalità di promozione, realizzazione e gestione delle opere pubbliche, che costituiscono un debito pubblico mascherato pagato dai cittadini ;
- che la Commissione d’Inchiesta affronti e risolva il problema della sovrabbondanza di incarichi all’Ing. Silvano Vernizzi e dell’evidente conflitto d’interesse e di competenze insito nell’essere contemporaneamente Segretario regionale per le Infrastrutture e presidente delle principali Commissioni di Valutazione, C.T.R., VAS, VIA, VinCA, oltre che vice-presidente del NUV e Amministratore Delegato della società controllata Veneto Strade spa.
L’indagine in corso da parte della Magistratura sulla galassia Mantovani ha fatto emergere la grande questione della mancanza di programmazione e della gestione delle opere pubbliche nella nostra Regione insieme con la distorta modalità della pianificazione territoriale ed urbanistica che si è affermata e vige nel Veneto da almeno 10 anni (si pensi alla L.R.11/2004, che andrebbe rivisitata in particolare per quanto riguarda il consumo di suolo e alcune procedure che limitano le competenze delle assemblee elettive a discapito della trasparenza e partecipazione alle decisioni).
Il tutto grazie all’ intreccio tra riforma del 1998 della Legge sui Lavori pubblici, cd. Merloni ter, sostituita dal D.Lgs. n. 163/2006, che ha introdotto la cosiddetta finanza di progetto (project financing) e la cosiddetta Legge Obiettivo del 2001 che, grazie anche alle loro successive modifiche ed integrazioni, ne hanno di fatto esteso l’applicazione.
Le infrastrutture stradali, gli ospedali e altre opere spesso solo di presunto interesse pubblico sono state affidate facendo largo uso del Project Financing, modalità che consente al promotore privato di progettare, costruzione e gestire l’ opera pubblica secondo il proprio interesse. Durante la lunga presidenza Galan, ma anche durante quella di Zaia, l’ Ing. Baita presidente della Mantovani con il suo gruppo d’affari è diventato il promotore quasi esclusivo delle principali opere pubbliche nella nostra Regione.
Nel contempo una delle funzioni principali della istituzione regionale, quella della pianificazione territoriale e della programmazione delle opere di interesse regionale ha subito un progressivo ridimensionamento. Il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento è di fatto svuotato per lentezze e varianti e importante apparato di uffici regionali (ambiente e difesa del suolo, pianificazione territoriale, urbanistica, Commissioni VAS, VINCA e NUV) è stato accentrato, caso probabilmente unico in Italia, nella Segreteria regionale per le Infrastrutture che vede da anni al suo vertice l’ Ing. Silvano Vernizzi .
Il Consiglio Regionale ha costituito nei giorni scorsi una Commissione d’inchiesta che dovrebbe valutare la validità e la correttezza delle modalità di conduzione dei lavori pubblici nel Veneto, in particolare – ma non solo - quelli gestiti col metodo della finanza di progetto. Ma andrebbe verificato lo stesso operato di Veneto Strade SpA che da società di servizio tende a divenire il vero centro decisionale e di spesa regionale.
Seppure il provvedimento rincorra l’iniziativa della Magistratura che sino ad ora sta imputando Baita ed altri per reati di falsa fatturazione ed evasione fiscale, riteniamo fondamentale e epocale la decisione.
Sempre che tale Commissione non si soffermi solo sugli aspetti formali degli affidamenti, ma eserciti la sua azione per verificare la validità e l’utilità, sotto il profilo economico, ambientale e strategico, dei molti progetti infrastrutturali al momento già attivi o in fase di attivazione.
E’ giusto e prioritario affrontare il tema della correttezza e della congruità della spesa sotto l’aspetto della convenienza e della sostenibilità economica, coinvolgendo la Corte dei Conti, e delle possibili evidenze di corruzione collaborando con la Magistratura. Ma non si può tacere sull’intero modello incentrato sullo svilimento della programmazione e sulla mano libera ai privati nella promozione dei progetti e nella definizione della loro stessa tipologia, alla cui definizione si è talvolta giunti grazie a forzature, carenza di trasparenza ed irregolarità.
Basti qui citare la segretazione del piano economico finanziario e della convenzione fra Regione Veneto e SIS, disposta nel caso della Pedemontana da parte del Segretario regionale per le infrastrutture, o l’abuso degli strumenti di semplificazione procedurale previsti a sensi della legge 443/2001 per opere solo successivamente ricomprese fra le infrastrutture strategiche di carattere regionale, come accaduto almeno per la Nogara Mare e per il sistema GRAP-Camionabile.
Chiediamo che:
-tale Commissione lavori in piena trasparenza, rendendo disponibili tutti i documenti relativi al corpo dei contratti delle opere pubbliche, sia in regime di contratto di concessione di servizi tramite finanza di progetto ce in regime di contratto di appalto e che sia aperta alla partecipazione di esperti proposti dal Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni dei cittadini che nei vari territori si sono opposti a varie opere riconducibili a questo sistema di gestione e che, nella maggioranza dei casi, vedono coinvolto il Gruppo Mantovani;
- che il Consiglio Regionale chieda alla Giunta regionale di sospendere, fino alla fine del lavoro della Commissione d’Inchiesta, tutti gli iter in essere di opere regionali che prevedano la finanza di progetto e che sia abbandonata questa modalità di promozione, realizzazione e gestione delle opere pubbliche, che costituiscono un debito pubblico mascherato pagato dai cittadini ;
- che la Commissione d’Inchiesta affronti e risolva il problema della sovrabbondanza di incarichi all’Ing. Silvano Vernizzi e dell’evidente conflitto d’interesse e di competenze insito nell’essere contemporaneamente Segretario regionale per le Infrastrutture e presidente delle principali Commissioni di Valutazione, C.T.R., VAS, VIA, VinCA, oltre che vice-presidente del NUV e Amministratore Delegato della società controllata Veneto Strade spa.
Lo scrivente Coordinamento chiederà di incontrare nelle prossime settimane i capigruppo di maggioranza e opposizione in Consiglio Regionale , insistendo sul punto della Commissione d’Inchiesta trasparente ed aperta.
A tal fine il Coordinamento dei Comitati organizzerà nei prossimi mesi pubbliche assemblee pubbliche per illustrare i temi qui riassunti , anche in relazione ad ogni specifica opera (Pedemontana, Nogara Mare, Camionabile e Grap, Valdastico, Valsugana, Meolo-Jesolo, Passante Nord di Rovigo, etc…)
I Comitati.
Coordinamento
Veneto Pedemontana Alternativa – Co.Ve.P.A. Portavove Francesco
Celotto, Massimo Follesa, Elvio Gatto
Comitato
Difesa Salute Territorio ValleAgno 2010 Renato Volpiana
Associazione
No alla Centrale Montecchio Maggiore Luciano Panato
Cittadini
Attivi Trissino anch'IO! Massimo Follesa
COORDINAMENTO
41 RICORRENTI SPV NOV 2010 Osvaldo Piccolotto
VENETO
SOSTENIBILE Francesco Celotto
COMITATI
MOBILITA’ SOSTENIBILE LORIA ALTIVOLE SAN ZENONE E POVEGLIANO Elvio
Gatto
Associazione
Parco Delle Rogge Bassano del Grappa GianAntonio Chiuppani
Associazione
Povegliano Pro Ambiente Giorgio Begliorgio
CivicaperVolpago
Gilberto Mattiuzzo
Comitati
Decrescita Treviso Silvano Lazzarin
"Cittadini/e
di Montecchio Maggiore contrari alla Pedemontana"- Daniela
Muraro
AltroVe
– Rete veneta dei comitati ed associazioni per un Altro Veneto
Rete
Polesana dei Comitati per l'Ambiente . Don Giuseppe Mazzocco
Centro
Documentazione Polesano onlus - Badia Polesine (RO) Remo Agnoletto
Presidio
di LIBERA "Rita Atria - Badia Polesine (RO) Remo Agnoletto
Comitato
Commenda Est - Rovigo . Vincenzo Bellinello)
Comitato
Diritto alla Città – Rovigo . Vincenzo Pellegrino
WWF
Rovigo – Eddy Boschetti
Italia
Nostra Rovigo – Donata Fischetti Crivellari
Comitato
Cittadini liberi di Porto Tolle (RO) – Giorgio Crepaldi
Comitato
Pontecchio pulita (RO) - Valentino Perlari
InterComAmbiente
– Trecenta (RO) . Diane Ghirardo
Comitato
Ambiente e Sviluppo - Cavarzere (VE) . Luigina Pavanato
"Comitato
di Cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle -
Tonino Sergi" di Verona.
Pasquale Saturni
CAT (Coordinamento Comitati Ambiente e Territorio della Riviera del Brenta e del Miranese)
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