mercoledì 27 aprile 2016

I CAMERIERI DELLA SPV SCAPPANO COME TOPI DAL SOTTOSCALA DI ALTIVOLE.

I TOPINI DI ALTIVOLE
Siamo stati all'incontro di Altivole ieri mercoledì 27 aprile sulla SPV, avremmo voluto porre delle domande a quel sindaco che si è meritato un articolo de Il Fatto Quotidiano per la sua censura alla presentazione del libro Strade Morte dello scorso anno.  Lui e il suo alter ego rizzotto, la cameriera regionale a 4 marce, sono scappati a gambe levate rifiutando il confronto. Alla fine, dopo due ore di monologhi, come topi insieme alla DeBerti, a Vernizzi e a D'Agostino se la sono svignata dalle cantine dell'auditorium comunale, rifiutando il confronto e le domande di oltre 200 presenti. Ci siamo resi conto di avere davanti inservienti protervi e arroganti della SPV, che giocano sull'appecoramento dei veneti che si lasciano dominare da lupi e lupe. Del resto di peggio si era già visto per le due banche venete, ma quei camerieri non sono rappresentanti delle istituzioni democratiche e repubblicane, sono usurpatori, hanno ridotto il tricolore a un tovagliolo da osteria. Avremmo voluto interrogarli con chi tira le fila della tavola della Pedemontana Veneta: il commissario, l'assessore e il dirigente SIS. Invece sono meschinamente scappati nascondendosi in un sottoscala, e uscendone a tarda notte dopo che la gente era defluita irritata. Anche le forze dell'ordine se ne erano andati e verso mezzanotte, quando sono sbucati dall'interrato c'é stato un faccia a faccia tra gli attivisti del CoVePa con Vernizzi e Fasiol che non hanno potuto evitare il confronto, mentre le leghiste a 4 marce Rizzotto e De Berti se la svignavano seguendo D'Agostino protetto dai suoi dipendenti
Ai camerieri con tricolore del bordello pedemontano volevamo chiedere del recente infortunio mortale accaduto nel cantiere di San Tomio di Malo per la costruzione delle opere di avvio del tunnel tra Castelgomberto e Malo del lotto 1C della Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta. Ai tenutari invece avremmo voluto chiedere delle promesse del presidente della SIS ing. Claudio Dogliani, che si è impegnato con la Corte dei Conti per ottenere i fondi che il contratto di concessione pone a suo carico nella misura di circa 1,7 mld€ entro il primo quadrimestre del 2016.
Invece si sono nascosti, ma all'uscita dal buco per andare alla macchina, Vernizzi ha dovuto ammettere che i famosi bond anglosassoni sono in ritardo e che saranno sul mercato tra il 13/05 e il 20/05 , sperando che qualcuno se li compri. Insomma la chiusura finanziaria è slittatta di un mese, e se andasse buca al commissario non resterebbe altro che sottomettersi alla Corte dei Conti di Roma e alle sue precise imposizioni: garantire il finanziamento privato pena la decadenza del contratto che lui sarebbe costretto a risolvere per inadempienza della concessionaria SIS. Anche a questo D'Agostino non ha risposto svignandosela nella notte .
Le due leghiste Rizzotto e De Berti nemmeno hanno risposto a quanto dichiarato dal Commissario Vernizzi, sui parametri di sicurezza apparentemente rispettati e  sul fatto che la morte del dipendente SIS sarebbe stato il primo e unico incidente della SPV. Avremmo voluto sapere dai camerieri se sono in grado di verificare la veridicità delle sue dichiarazioni relative alla sicurezza dei cantieri SPV, attivando gli Spisal delle USSL competenti per aumentare i controlli. Ma questi amministratori non sono in grado di approfondire le questioni vere dell'opera, tanto meno la sicurezza. Valga per tutta questa brigata di sala le dichiarazioni del cameriere di Brogliano interventuto sia a Roma il 21/12/2015 (cfr. verbali atti Corte dei Conti) che nel Giornale di Vicenza il 15 marzo 2016 dichiara “Alla cerimonia (di apertura del diaframma della galleria di S.Urbano ndr)......, in rappresentanza della Provincia come consigliere delegato alla pianificazione territoriale, .....: «Una strada nuova non ha mai portato carestia, quindi che ben vengano queste opere. La nostra valle, magari, la meritava prima, comunque è sempre meglio tardi che mai»“. A lui e a tutti i camerieri rispondiamo ricordando che la carestia incombe sui figli dell'operaio deceduto e che la carestia economica dei fondi di SIS è un fatto accertato per l'intera opera della SPV, priva dei finanziamenti bancari come ha sottolineato la Corte dei Conti a Roma
Il Geom. D'Agostino ha evitato di rispondere se è in grado di riferire sui finanziamenti privati da parte della concessionaria SIS, poiché essa il 21/12/2015, per bocca del suo presidente ing. Claudio Dogliani, aveva dichiarato che avrebbe ottenuto i fondi che il contratto di concessione pone a suo carico nella misura di circa 1,7 mld€ entro il primo quadrimestre del 2016? (cfr atti della seduta pubblica del 21/12/15 delle sezioni 1 e 2 della Corte dei Conti Centrale di Roma).
Il Commissario non  ha voluto dire pubblicamente se intende mettere mano alla contratto di concessione poiché il termine per trovare i soldi privati è scaduto o se verificherà le garanzie bancarie e se eventualmente le riscuoerà a difesa del bene comune e pubblico.
L'Ing. Vernizzi non ha voluto rispondere per dirci cosa aspetta a mettere in mora la concessionaria SIS, dal momento che è ormai priva dei finanziamenti a suo carico e indicati alla Corte dei Conti e non ha completato le procedure di pagamento degli espropri, neanche nella parte di anticipo che prevede la legge.
L'Assessora De Berti è scappata per non  rispondere se è in grado spiegare a tutti i veneti che ormai è necessario una ulteriore revisione del contratto di concessione siglato del 2009 e aggiornato nel 2013, a cui sono allegati due piani economico-finanziari del tutto insussistenti e privi di fondamento economico, figuriamoci se era ingrado di rispondere se avrebbe interessato il commissario, la giunta regionale e il presidente Luca Zaia, dal momento che questi hanno avvallato l'ultima modica con la DGRV n. 2260 del 10/12/2013.

Nessun commento:

Posta un commento

TU COMMENTI NOI MODERIAMO