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Quanto
sta accadendo sulla SPV lo abbiamo aggiornato Sabato 23 gennaio 2016 alle
ore 12 presso il Caffè
dei Libri invicolo Gamba a Bassano del Grappa (VI) in una
conferenza stampa dove,
presenteremo il ricorso che è stato depositato presso il Consiglio
di Stato
contro le sentenze di agosto 2015. Saranno presenti gli esponenti dei
4 ricorsi e gli avvocati per dettagliare le ragioni che ci hanno
spinto ad agire presso la suprema corte anche in vista delle
imminenti udienze. Inoltre parleremo
anche dell'incontro avuto con l'assessore Elisa De Berti.
Infatti ieri 21 gennaio 2016 alle ore 16 presso la sede di Veneto
Strade al 2° piano Elvio Gatto, Matilde Cortese e Massimo Follesa, i
portavoce del CoVePA, hanno incontrato l'Assessore De Berti.
«L'assessore
ha sostenuto che per gli espropri sarebbero stati riservati
5mln€/mese, ma se questa è la cifra, ci vorranno
almeno 6 anni per coprire i restanti 300mln€ degli espropri
previsti nel progetto esecutivo. De Berti non ci ha smentito anzi, si
è spinta a dichiarare che si devono pagare anche le imprese, ma
questo, ci permetta l'assessore, è un pessimo atteggiamento, il
concessionario e i suoi subappaltatori si sono assunti un rischio che
vogliono far pagare agli espropriati che invece lo subiscono come il
sopruso in virtù di un obbligo di legge che prevede comunque il
pagamento dei beni espropriati. Dunque De Berti prima paga le imprese
e se ne avanza poi paga gli espropriati? Vuole o no pagare prima chi
ci rimette casa e campi? A noi è sembrato di no! Altro che tavolo
sugli espropri ci vuole un tavolo pubblico per monitorare
l'avanzamento dell'opera e i suoi problemi finanziari! Lo indica la
De Berti se vuole dimostrare di non essere nelle mani di guida il
palazzo dove ci ha ricevuti» hanno dichiarato i tre portavoce.
L'incontro
era stato richiesto sin dal 6 agosto 2015, subito dopo il suo
insediamento. La evidente riserva è stata spezzata dall'incontro
avuto un mese fa presso la Corte dei Conti di Roma il CoVePA è
intervenuto richiamando ai giudici la strana circostanza per la quale
l'assessore interloquiva solo con chi accettava gli accordi
fintamente bonari e per giunta predisposti dal precedente assessore
Chisso.
Massimo
Follesa ha dichiarato che finora le somme ascrivibili a SPVspa nel
progetto sono pressochè nulle, e «perciò abbiamo chiesto
all'assessore che le somme da erogare al concessionario siano d'ora
in poi bloccate e utilizzate per pagare gli espropri, che i cantieri
si arrestino, che il contratto di concessione sia rivisto e che
l'accordo bonario di espropriazione sia azzerato, poiché con esso e
gli atti forzosi di esproprio si sottrae la terra senza nemmeno
pagarla, di fatto con gli espropri non pagati si finanzia la SPVspa».
Cortese
ha spiegato come avvengono gli espropri e le truffe dei finti
accordi bonari e delle trattative interrotte sempre sul punto di
chiudere, fatte solo per occupare la terra e rabbonire che si mette
di traverso e blocca l'accesso a camion e ruspe della SIS.
Gatto
ha poi soggiunto: «De Berti non ha voluto ascoltare le nostre
ragioni ma solo farsi un quadro, per altro parziale dei conti
degli espropri, per lei i nostri numeri erano troppo complicati da
capire e verificare. Eppure a fianco a lei c'era il super dirigente
delle infrastrutture Angelini». Nell'incontro avremmo voluto
presentare i punti proposti da agosto siamo solo riusciti a
consegnarle un documento sullo stato attuale della SPV comprovando i
fatti e le questioni che emergono sul campo.
E'
stata presentata una chiara richiesta di revisione degli accordi
su cui si basano gli espropri. Infatti risulta dalle dichiarazioni
rese, presso la Corte dei Conti di Roma il 21/12/15, dal presidente
della SIS Ing. Claudio Dogliani, che finora si siano spesi per
quest'opera 470 mln€. Ha affermato che sono suddivisi in «280 mln€
di contributo pubblico per avanzamento lavori, 85 mln€ di capitale
sociale versato dalla società(SPVspa ndr), 38 mln€ di
finanziamento bancario in essere, 34 mln€ di recupero IVA e 37 mln€
di lavori non pagati». Appare evidente da queste cifre che la
percentuale di investimenti pubblici finora garantita in SPV è quasi
del 100% e che i soli investimenti privati nei lavori ammontano ai 34
milioni di finanziamento recuperato dal ritorno dell'IVA! D'altra
parte non possono essere ascritti all'investimento privato sulla
costruzione dell'opera i 100mln€ che la SISscpa avrebbe investito
per la realizzazione delle sue basi logistiche o delle sue opere di
cantierizzazione. Sarebbe come se il muratore di casa ci mettesse in
conto l'acquisto del suo furgone per costruire casa nostra.
Il
versamento del capitale della SPVspa pari a 85 mln€ serve a
coprire la fidejussione garanzia dello svolgimento dei cantieri e
obbligatoria per legge. Inoltre il finanziamento Bancario di 38 mln€
è un'anticipazione delle somme dovuto per l'avanzamento lavori pari
37mln€ dalla Regione Veneto. Infine la capitalizzazione complessiva
del concessionario è ben al di sotto di quanto dichiarato nel
contratto e nella ragione societaria.
In
pratica siamo di fronte ad una società incapace di fare fronte ai
334 mln€ per gli espropri. Per questo chiediamo che le somme da
erogare al concessionario siano d'ora in poi bloccate e utilizzate
per pagare gli espropri, che i cantieri si arrestino, che il
contratto di concessione sia rivisto e che l'accordo bonario di
espropriazione sia azzerato, poiché con esso e gli atti forzosi di
esproprio si sottrae la terra senza nemmeno pagarla.
Chiediamo
che i 370mln € ricavati
dai fondi di cui all’art. 18, c. 2, del d.lgs. n. 69/2013 che con
nota prot. n. 292585 del 9.07.2013, di cui la Regione Veneto ha
chiesto l'assegnazione alla Struttura Tecnica di Missione del MIT,
confermati il 17.07.2013, con il Decreto Interministeriale MIT
di concerto con il MEF, n. 268,e ripartiti in € 20,5 milioni per il
2014, € 130 milioni per il 2015, € 219,5 milioni per il 2016,
siano ragioni messi a disposizione degli espropriati.
Abbiamo
esposto la necessità di coinvolgere ministro alle Infrastrutture Del
Rio ed eventualmente ai ministri all'Economia e all'Ambiente con
cui chiediamo un incontro quanto prima. E' infatti necessario che si
riconsiderino le condizioni di attuazione dell'attuale progetto, del
contratto di concessione e delle condizioni economiche e finanziarie.
Chiediamo
l'interruzione della costruzione di un'opera autostradale poiché
viola ogni premessa sia infrastrutturale che economico-finanziaria,
contrasta con le volontà che l'hanno originata e si articola con
continue violazioni delle norme e delle pratiche di buona
amministrazione sia italiane che europee. Il consorzio stabile SIS e
i commissario stanno attuando la SPV con una continua applicazione
estensiva delle norme emergenziali tali da costituire il
sovvertimento delle regole democratiche, del rispetto dell'ambiente e
dei principi di economia e amministrazione sanciti dalla
Costituzione. Questo nostro convincimento nasce dalle considerazioni,
abbiamo presentato in documento messo a disposizione dell'assessore e
presentato in estrema sintesi, avendo la speranza che saranno
comprese e venire esposte in maniera più esaustiva e puntuale.
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