venerdì 14 novembre 2025

PFAS: quando la ricostruzione sui PFBA non regge. Il vuoto logico nella tesi di Cordiano

Nel confronto pubblico sui PFAS, serve rigore, figuriamoci su quello sui PFBA della Pedemontana Veneta. È proprio per questo il ragionamento proposto dal dott. Vincenzo Cordiano merita attenzione critica: la sua ricostruzione presenta un evidente vuoto logico.

Cordiano sostiene che i PFAS provenienti dall’area Miteni potrebbero essere risaliti contro il flusso delle acque superficiali e sotterranee fino a raggiungere le gallerie di Malo e Castelgomberto, trasformandosi poi in PFBA. Una possibilità che definisce “non definitivamente escludibile su base scientifica. Ma tale affermazione poggia su un passaggio irrisolto: non viene mostrato alcun meccanismo idrogeologico in grado di spiegare contemporaneamente:
1. la migrazione massiccia degli inquinanti verso sud, verso est a ovest di Vicenza e sud-ovest, fino alla pianura tra Verona, Vicenza e Padova, e
2. un flusso opposto, diretto a nord, verso le gallerie della SPV.

Senza un modello idraulico, idrogeologico e temporale coerente, questa ipotesi resta priva di fondamento verificabile. È un salto inferenziale che indebolisce l’intera tesi. Non basta affermare che un evento “non può essere escluso”: in scienza ciò che manca di meccanismo resta un’affermazione non supportata.
Il punto è cruciale. Il Veneto è uno dei casi di contaminazione da PFAS più studiati d’Europa; esistono dati stratigrafici, carte piezometriche, modelli di falda, tracciamenti storici della dispersione. Ignorare la direzione prevalente dei flussi idrici o ipotizzare inversioni non documentate significa sottrarsi al metodo scientifico.
Il rischio è duplice:
– si genera una narrazione che appare tecnica ma che non è sostenuta dall’evidenza,
– si confonde l’opinione con l’analisi idrogeologica, in un contesto in cui la chiarezza dovrebbe venire prima di tutto.

Di fronte a un inquinamento che riguarda centinaia di migliaia di cittadini, e che si è  ormai certi sia raddoppiato con la SPV, non possiamo permettere che ricostruzioni prive dei necessari passaggi logici entrino nel dibattito come se fossero equivalenti a modelli verificati. Il vuoto logico non è un dettaglio: è il punto in cui un’ipotesi smette di essere scienza e diventa speculazione.
Affrontare i PFBA richiede esattezza, non approssimazioni. E soprattutto, richiede che chi interviene pubblicamente si attenga a una catena di ragionamento completa, verificabile e trasparente. Senza scorciatoie.

Crediamo che tra pfaslogi ci si intenda, ma lui non si intende di tecnologia industriale, ambiente e geografia territoriale. In definitiva si può affermare che i medici per l'ambiente non conoscano l'ambiente in cui fanno i medici. Dottor Cordiano, noi sappiamo che potrebbe tenere per le palle certi capi e capetti di USSL, si figuri però che noi del CoVePA ne maneggiamo una schiera di quelli da decenni. Non possiamo non vedere che c'è il dolo nella sua adesione alla mozione Bertola,  sul caso PFBA a Costabissara attraversata dall'Orolo e con almeno un pozzo con i filtri CAG. Con il dott. Cordiano ci furono ben due scambi telefonici prima di questa sua presa di posizione sul povero Bertola, la sua replica carica di offese, è perciò ancora più grave perché gli studi del nostro portavoce erano volti a comprendere ciò che affigge le persone a lui più care, per questo vogliamo chiudere i rapporti con lei con tutta la nostra disamistade.

https://drive.google.com/file/d/1RijnK8pkREdUrSXtwSemRH_3nBSZMzSn/view?usp=drivesdk 

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