domenica 2 novembre 2025

Ex Safond Martini: l’allarme ambientale che la Provincia di Vicenza non può ignorare

 

Il Comitato VIA della Provincia di Vicenza è chiamato a valutare il potenziamento dell’impianto ex Safond Martini, un’area già segnata da criticità ambientali e inchieste giudiziarie. Dalle analisi emergono contaminazioni da PFBA e vincoli idrici che pongono seri interrogativi sulla sostenibilità del progetto proposto da Silva Srl.

Nei prossimi giorni il Comitato per la Valutazione di Impatto Ambientale della Provincia di Vicenza sarà chiamato a pronunciarsi su un tema cruciale per il futuro del territorio: il potenziamento delle attività del sito ex Safond Martini, oggi in gestione alla Silva Srl, situato tra Montecchio Precalcino e Villaverla. L’istanza è pubblicamente consultabile sul portale provinciale alla pagina dedicata alla procedura VIA della Silva S.r.l..

L’area dell’ex Safond Martini non è nuova alle cronache: nel corso degli anni è stata oggetto di più procedimenti giudiziari legati al suo stato di contaminazione. Una condizione che dovrebbe bastare, da sola, a raccomandare la massima cautela, anche alla luce della documentazione già agli atti della Provincia di Vicenza, che attesta la forte pressione ambientale esercitata dal sito sul comprensorio circostante.

Le analisi più recenti, riportate nel verbale del Tavolo tecnico per il monitoraggio della situazione ambientale del Medio-Alto Vicentino del 17 giugno 2025, hanno evidenziato concentrazioni allarmanti di PFBA (acidi perfluoro-butanoici) in alcuni terreni prossimi all’area ex Safond, residuo delle terre di scavo della Superstrada Pedemontana Veneta. Il documento ufficiale è consultabile a questo link.

In totale, si parla di oltre tre milioni di metri cubi di materiale la cui nocività è tuttora oggetto di accertamenti da parte della Procura della Repubblica di Vicenza, che ha aperto un fascicolo sull’intera vicenda. Le inchieste giornalistiche recenti, come quella pubblicata su Vicenza Today, hanno riportato i dettagli del caso e le relative polemiche politiche leggi l’articolo completo.

Sulla scia delle segnalazioni legate alla Superstrada Pedemontana Veneta, anche il Ministero dell’Ambiente – tramite ISPRA – ha avviato un’inchiesta sullo stato dell’ecosistema dell’Ovest e dell’Alto Vicentino, sulla base di un esposto-denuncia presentato dal sottoscritto. Il documento integrale dell’esposto è disponibile qui.

A ciò si aggiunge la recente comunicazione del Consiglio di bacino Bacchiglione (protocollo n. 1327/FC del 13 agosto 2025), con la quale sono state approvate le aree di salvaguardia dei pozzi acquedottistici di AcegasApsAmga nei Comuni di Dueville e Villaverla. Si tratta di un’ulteriore conferma della delicatezza idrogeologica del territorio, in quanto tali aree rientrano tra le zone di tutela e salvaguardia delle risorse idriche destinate al consumo umano, disciplinate dagli articoli 94 e seguenti del Testo Unico dell’Ambiente (D.Lgs. 152/2006, Parte Terza). La nota ufficiale può essere consultata a questo indirizzo.

Alla luce di questo quadro – già gravato da criticità ambientali, inchieste e vincoli idrici – la prospettiva di un potenziamento dell’impianto Silva appare insostenibile. È dunque dovere civile e morale chiedere al Comitato VIA della Provincia di Vicenza di non autorizzare il progetto, per non aggiungere ulteriori pressioni su un ecosistema già compromesso.

Questa posizione, formalizzata in una diffida e messa in mora inviata via PEC alla Provincia, si fonda sui principi sanciti dal Codice Civile (art. 2043) e sulle norme in materia di tutela ambientale e responsabilità amministrativa. Ogni condotta omissiva, negligente o contraria alla legge che dovesse produrre ulteriori danni ambientali o sanitari, non potrà che comportare responsabilità civili, penali ed erariali per i soggetti coinvolti.

Il caso dell’ex Safond Martini rappresenta un banco di prova per le istituzioni vicentine: scegliere se continuare a ignorare segnali inequivocabili di rischio o assumersi, finalmente, la responsabilità di tutelare il territorio e la salute dei cittadini.

Massimo Maria Follesa
Vicepresidente e legale rappresentante – Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa (COVEPA)

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