giovedì 11 dicembre 2014

SPV: Valle dell'Agno Sabato 6.12.14 ore 16.30 “”Papà guarda c'è stata una frana, ma è successo adesso per colpa della mina?””

SABATO POMERIGGIO INTERROTTO DALL'ESPLOSIONE DI UNA MINA DELLA SPV IN VALLE DELL'AGNO. 
FRANA A VALLE DEL CANTIERE CHI E' IL RESPONSABILE? SI INDAGHI PERCHE' LE RASSICURAZIONI DI SPV NON SONO SUFFICIENTI. 
I TUNNEL SONO REALIZZATI SOPRA IL FRAGILE E PERICOLOSO SISTEMA DEL TORRENTE POSCOLA STUDIATO DAL PROF. D'ALPAOS NEL 1999 E IGNOTO AL PROGETTO DELLA SPV.
Sabato pomeriggio 6/12/14 per chi vi scrive è stato un pomeriggio di acquisti veloci lungo la statale a Trissino in zona stazione FTV. Tutto è stato scosso e interrotto da un boato. La commessasi è interrottai, ma non ha fatto in tempo a spiegarci che era la mina per la costruzione della Galleria di Sant'Urbano, qualche istante dopo abbiamo sentito tremare lo stabile grazie all'onda d'urto. Corro fuori con mia figlia più piccola, facciamo in tempo a cogliere il fumo dell'esplosione alzarsi dal cantiere della SPV che dista non più di 200 mt dal parcheggio. Devo spiegare di cosa si tratta alla mia figlia più piccola di 9 anni:””Sono le mine per aprire la galleria della nuova autostrada SPV nella nostra valle”” quella dell'Agno. Passano sotto ad una collina storica per l'l'estrazione delle sabbie da fonderia e considerata sicura, ma quello che attrae il nostro sguardo è quello che nota mia figlia più grande di 14 anni: “”Papà guarda c'è stata una frana, ma è successo adesso per colpa della mina?””. Si vede ancora il fumo alzarsi dal cantiere uscito dal tunnel, ma a destra, circa 150 mt più a sud, si vede chiaramente la traccia del distacco di una slavina di rocce dal costone del colle di Sant'Urbano tra gli alberi del ripido bosco.
Nella Valle dell'Agno il versante ovest è il più franoso e lo testimoniano le numerose frane in Comune di Trissino, lungo le pendici vulcaniche del Faldo. Ma qui a est è tutto più stabile, le rocce sedimentarie hanno segni di poche frane censite. Tolti i rischi delle doline carsiche e la notavicenda della cava sotterranea di Sant'Urbano, non vi sono altri elementi di rischio. Anche le tavole del Piano di AssettoIdrogeologico non riportano frane censite.
Ma allora cosa può essere successo? Può esserci una correlazione tra esplosioni della SIS e la frana che abbiamo documentato? Abbiamo ancora nelle orecchie le frasi del capo commessa della SIS il Geom. Salvatore D'Agostino che ci ha rincuorati il 2/12/14 a Montecchio Maggiore sui monitoraggi per le vibrazioni che le esplosioni delle mine del tunnel di Sant'Urbano potrebbero creare. Alla luce dei fatti non gli crediamo e chiediamo che si attivino i servizi regionali e le autorità competenti. Chiediamo che la Prefettura di Vicenza indaghi per capire chi ha creato la frana documentata dalle nostre foto. Il Servizio Forestale Regionale ha messo in sicurezza i cedimenti dell'area della Miniera di Sant'Urbano più a sud, ma prossima all'uscita della galleria in questione. Sono noti i cedimenti localizzati sulle pendici nei pressi della Miteni provocati dai terremoti e dalle piogge degli anni scorsi. C'è da chiedersi se esiste allora una correlazione tra le esplosioni recenti e il fatto che abbiamo documentato sabato 6 dicembre 2014? Ci domandiamo anche se avvicinandosi alla Miteni il tunnell della SPV, aperto a colpi di mine non può costituire un grave rischio per la pericolossissima fabbrica che lavora il cloro al centro delle note vicende dei PFAS? Che fine ha fatto il materiale franato? Non può aver ostruito il Torrente Poscola creando un grave rischio di alluvione a valle in caso di forti piogge?

Sono numerosi gli studi geologici (arenarie e calcari di Sant'Urbano Note Illustrative della Carta Geologica d'Italia fgl.49 VR pp 26 e seg.) ma Il Poscola è stato studiato dal Professor D'Apaos, che ha prodotto nel 1999 uno studio sul sistema idrologico in occasione della controversa lottizzazione industriale Poscole. Essa fu realizzata su un'area SIC-Natura 2000 giusto qualche anno prima che il vincolo fosse imposto. E' lo stesso vincolo che il SIA di SPV nel 2005 ha dimenticato e che ha costretto la SPVsrl e il commissario a rifare la Valutazione d'Incicenza Ambientale (VINCA) sul tunnel Maolo-Castelgomberto licenziata il 14 ottobre 2014 a cantiere aperto, conuna decina di prescrizioni che non limitano il cantiere. Queste in un paese normale avrebbero voluto dire blocco della galleria per inadempienza alle norme ambientali e alle direttive europee: invece la Regione Veneto ne ha dato il via, per mezzo dell'Avv. Furlanis, dipendente della struttura commissariale in conflitto d'interessi.
Su questi fatti il 2 dicembre scorso abbiamo chiesto al geologo SIS se conoscesse il lavoro del Prof. D'Alpaos senza averne alcuna risposta. Noi lo abbiamo letto: oltre ad essere un vincolo effettivo per l'area industriale delle Poscole, si legge che il rischio di alluvione sull'asta del Poscola (tributario dell'Agno) avrebbe un tempo di ritorno di 25 anni per quantità di acque meteoriche provenienti dai colli a nord e a sud del passo di Priabona: i Monti Faedo e Palazzo. I esso si comprende che la valle di Priabona e i colli a est della Valle de3ll'Agno hanno un regime separato di falda dal resto della valle da costituendo un forte pregiudizio per opere che la voglio attraversare.

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