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Martedì 21/10 ad Altivole il CoVePA ha manifestato ordinatamente contro ZATTILA E I SUOI UNNI
Un'ora e mezza prima dell'inizio della manifestazione un nostro militante è stato colpito da un provvedimento di arresto per presunta violenza aggravata perché contro un pubblico ufficiale. Mercoledì è stato colpito da una ischemia cardiaca ora è in osservazione a Castelfranco a lui va tutto il sostegno del CoVePA.
Dai fatti che lo hanno coinvolto, emergerebbe il contraddittorio comportamento delle forze dell'ordine.
Al Comandante Gibilisco (il Capitano della Compagnia di Castelfranco) protagonista dei fatti di martedì va il nostro ""RIVERISCO"" di veneti, lui forse ci vorrebbe ossequiosi (come arlecchino) sebbene violentati, espropriati e sbeffeggiati dai padroni del Veneto che è chiamato a proteggere. Continua, anche dopo questi fatti, il silenzio del M5S di Treviso che sulla SPVsi allinea al comportamento di tutti gli altri!
Dopo i fatti di martedì
21/10 ad Altivole dove abbiamo manifestato ordinatamente contro
ZATTILA E I SUOI UNNI, fatti che un'ora e mezza prima dell'inizio
della manifestazione hanno interessato un nostro militante colpito da
un provvedimento di arresto perché non avrebbe rispettato l'alt
imposto al suo trattore e agli altri tre che lo seguivano, per
arrivare al luogo di concentramento della manifestazione (ma di questo
non ve ne è traccia precisa,
speriamo nei documenti in possesso del suo avvocato - secondo la stampa
si tratta di una presunta violenza aggravata perché contro un
pubblico ufficiale) esprimiamo solidarietà a lui e alla famiglia.
Nella notte di mercoledì
però la situazione si è aggravata ed è stato colpito da una
ischemia cardiaca ora è in osservazione a Castelfranco. Rinnoviamo
la solidarietà e auguriamo a Marino e al suo cuore matto di
riprendersi, siamo sicuri che ogni cosa sarà chiarita in breve
tempo. I fatti dimostrano l'esatto contrario di quanto affermato da
alcune testate giornalistiche che hanno ripreso pari pari la
dettatura di certi ufficiali. A noi rusulta evidente il contraddittorio comportamento delle forze dell'ordine quando, 50 mt. prima dell'assalto al trattore di Marino, gli addetti al posto di blocco sulla provinciale lo avevano autorizzato a passare per unirsi al resto dei manifestanti in fase di riunione in via Kennedy a Caselle.
Al Capitano Gibilisco va
il nostro ""RIVERISCO"" di veneti, così lui
forse ci vorrebbe ossequiosi sebbene violentati, espropriati e
sbeffeggiati dai padroni del Veneto che è chiamato a proteggere:
speriamo in un moto delle coscienze dei molti chiamati a svolgere un
lavoro come il suo ma ingrato e che continuiamo a rispettare.
Vogliamo difendere le nostre case e stalle, con gli strumenti
istituzionali e della democrazia, da una chiara ed evidente
ingiustizia come già ci hanno detto due sentenze del TAR LAZIO e che
forse ci confermerà la Corte Costituzionale.
La questione per i beoti
che non vogliono comprendere è tutta nella vicenda di una stampa
che, anche nei fatti di Altivole come in altri, mette in evidenza
notizie false e destituite di ogni fondamento e che contribuiscono al
silenzio su SPV e al suo sacco del territorio. Per quanto a Treviso
ci voglia una strada, ma non certo quella degli Zattila, Galan,
Chisso, Sartori, e Baita con soci, il CoVePA sta considerando azioni
concrete su sindaci silenti, parlamentari assenti e investigatori
conniventi appartenenti a tutti gli schieramenti. Fanno più male i
silenzi di chi si dichiara a parole vicino a noi. Con certi atti
della pubblica insicurezza fanno coppia gli ""strani""
silenzi dei griillini trevisani sulla SPV. A riprova di ciò è
l'assenza martedì ad Altivole del M5S alla manifestazione, ma
soprattutto l'assenza di solidarietà del Movimento a 72 ore dal
fermo di polizia di un espropriato e ricorrente senza che nessuno
ancora sappia i motivi. Quello che hanno fatto il Capitano Gibilisco
di Castelfranco e il pm di Treviso meriterebbe una interrogazione
parlamentare, soprattutto dopo il principio di infarto che ha colpito
il nostro sostenitore posto agli arresti ma martedì, mercoledì e
giovedì erano assenti i militanti e i parlamentari trevigiani del
M5S.
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