domenica 23 giugno 2013

Cosa possono fare i cittadini e le cittadine per impedire che la superstrada a pagamento Pedemontana Veneta entri nella Valle dell’Agno e devasti i nostri colli?


Martedì 25 giugno a Montecchio Maggiore, presso la sala civica Corte delle Filande, ore 20.45 discuteremo con: Massimo Follesa portavoce del COVEPA Ovest Vicentino (Coordinamento Veneto Pedemonatana Alternativa), Ilario Simonaggio segretario regionale della FILT- CGIL (trasporti) Elvio Gatto portavoce  del COVEPA Trevigiano. Modera l'incontro Luciano Chilese predidente dell'ANPI di Montecchio Maggiore.
Dopo il Bassanese le ruspe si volgeranno indietro per aggredire i nostri colli dalla parte di Malo. Non sappiamo esattamente quando inizieranno gli scavi ma non dobbiamo confidare sugli scontati ritardi. Occorre informare la popolazione, molti infatti non immaginano l'impatto devastante di quest'opera e si fidano delle promesse di esenzione dal pedaggio, molti ritengono che comunque non ci sia più nulla da fare. Sappiamo invece che la Pedemontana scricchiola cominciando dal piano finanziario e quindi bisogna continuare a denunciare l'inutilità di questa Pedemontana, lo spreco di denaro pubblico, i danni al territorio. Dobbiamo mettere di fronte alle proprie responsabilità chi sostiene quest'opera e quindi pretendere il blocco dei lavori.
Il CoVePA presenterà anche le recenti ordinanze del TAR Laziodel 21 giugno 2013 che  riconfermano i precedenti atti di sentenza ZEN-Loria e Villaverla.
Negli atti emessi lo scorso venerdì per i 39 cittadini ricorrenti con il comune di Fontaniva, per il Parco delle Rogge dio Bassano del Grappa, e per il proprietario di Villa Fanna a TV viene sollevata la legittimità costituzionale dei provvedimenti di un anno fa che hanno salvato Vernizzi e concesso a Monti di prorogarlo per due anni! 
Tali atti decreterebbero l'inprocedibilità dei ricorsi presentati secondo Vernizzi e soci, ma il Tar Lazio non convinto di ciò rinvia in Corte Costituzionale la legittimità dell'art. 6ter per contrasto con la norma principale della Protezione Civile 225/92 riformata da Gabrielli, specificatamente nell'articolo 5.Il giudice del TAR Lazio ne chiede la verifica costituzionale, poiché gli atti del parlamento sarebbero volti a sottrarre il commissariamento alle verifiche dei giudici amministrativi, e impedendo ai cittadini espropriati il diritto costituzionale di difendersi e di aver un giudice che sentenzi sugli atti straordinari dello stato per emergenze manifestamente false e insufficientemente motivate! C'è da chiedersi se questo avvenga per consentire ai cantieri di essere avviati oppure per il fondato e reale atto di violazione della costituzione pur di salvare un progetto fallito. Per parte nostra procederemo a chiedere la sospensione dei lavori inaudita altera parte poiché interessa l'area del parco delle Rogge di Bassano ma soprattutto perchè gli atti e le norme che consentono al commissario di agire potrebbero essere dichiarate infondate e contrastanti con l'ordinamento costituzionale.

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