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La diffusione al Nord della ‘ndrangheta è ormai un dato di fatto. Emergono particolari su un nuovo business delle cosche che si arricchiscono nelle regioni settentrionali. Questa volta si parla di rifiuti tossici. Rifiuti che sarebbero stati posti sotto l’asfalto delle autostrade del Nord. Almeno due procure, riporta Il Quotidiano della Calabria, hanno aperto delle inchieste sull’argomento.
In particolare, l’inchiesta della procura di Venezia sarebbe in dirittura di arrivo. I magistrati ipotizzano che la criminalità organizzata si sia infiltrata nella gestione di appalti, concessioni e soprattutto per lo smaltimento dei rifiuti. Il tutto collegato alle realizzazione di grandi opere in Veneto e Lombardia.
Sotto il manto stradale dell’autostrada Brescia-Padova sarebbero finiti scarti di fonderie e acciaierie, materiali altamente tossici. Gli approfondimenti della magistratura toccano anche i cantieri della Bre.Be.Mi, la nuova arteria autostradale che collegherà Brescia e Milano senza passare per Bergamo. Dossier presentati in procura qualche mese fa dimostrerebbero che sotto la superficie autostradale si trovano centinaia di tonnellate di scorie. Tutte sepolte un metro sotto la superficie autostradale. Ci sarebbero anche video e foto notturni a mostrare automezzi intenti a riversare materiale tossico alla base del fondo stradale. A essere finite nel mirino dell’antimafia veneta ci sarebbero anche due grandi aziende, una vicina alla Lega Nord. Libero
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