martedì 6 novembre 2012

Finalmente anche l'opposizione si oppone

Apprezziamo le dichiarazioni dei consiglieri Puppato e Fracasso sull'esplosione del debito e del rischio per le casse pubbliche della Regione Veneto con il cattivo progetto della SuperAutostrada Pedemontana Veneta. E' giusto unire a quest'opera quello che è il suo quarto lotto: la Valsugana, anche questa con un financing project che costruisce debito pubblico. Finalmente anche l'opposizione in regione si oppone, e annuncia atti conseguenti alle informazioni che da mesi sono disponibili ai cittadini nei comitati. Anche Puppato e Fracasso hanno annunciato formali azioni presso la giustizia amministrativa e non. Sono azioni che il CoVePA ha già intrapreso coordinando tre ricorsi al TAR Lazio, e tre denunce alla Procure della repubblica di Bassano e Venezia. Non sono mancate anche quelle alla Procura della Corte dei Conti. L'ultimo esposto lo abbiamo depositato venerdì 2 novembre u.s. alla Procura della Repubblica in Laguna. Invitiamo Puppato e Fracasso a comprendere che ogni atto conseguente alla loro dichiarazione non puo' limitarsi solo alle contraddizioni e alle violazioni del progetto della SPV.
Va compreso che ogni atto su questo progetto è coperto e garantito dal Commissario Straordinario Vernizzi salvato da un Parlamento di nominati. Invitiamo Puppato e Fracasso a sottoscrivere i nostri esposti contro la figura del commissario secondo quanto abbiamo segnalato alle procure:
  • i dati dei flussi di traffico citati in delibera del CIPE, uniti ai rilievi dei flussi di traffico condotti nella Provincia di Vicenza negli anni 2000-2007 (progetto Sirse) consentirebbero di dimostrare agevolmente la non assegnabilità delle risorse pubbliche e di quelle bancarie al Financing Project della SPV. Nella citata delibera CIPE 96/2006 il TIR (tasso interno di rendimento) è stato dichiarato maggiore di 6,5%, si tratta di una condizione indispensabile per giustificarne la finanziabilità ma non verificabile con i dati di traffico reali;
  • emergerebbe che il TIR non corrisponderebbe ai valori dichiarati nella delibera del CIPE. Per questo è indispensabile poter accedere al Piano Economico Finanziario asseverato da istituti bancari. Ciò al fine di confrontare i costi di realizzazione preventivati ed il possibile flusso netto di cassa prodotto dal numero medio di utenti paganti atteso per la Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta, nella sua vita utile. Infatti sulla base dei dati disponibili secondo la delibera CIPE 96/2006, anche con un arrotondamento per eccesso, nelle nostre verifiche, il flusso netto di cassa attualizzato produrrebbe un Tasso Interno di Rendimento che risulterebbe macroscopicamente inferiore, di quasi un ordine di grandezza, al minimo ammesso per la finanziabilità della SPV. Questo costituirebbe una grave violazione delle norme sia comunitarie che italiane in materia di opere pubbliche e di finanza pubblica.
  • la delibera del CIPE sul 1° PROGRAMMA DELLE OPERE STRATEGICHE (LEGGE N. 443/2001) SUPERSTRADA A PEDAGGIO PEDEMONTANA VENETA a firma del segretario Mario Baldasarri e del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi redatta il 29 marzo 2006 ha stabilito al punto 1.2 che “Il costo di 1.989,688 Meuro, indicato nella "presa d'atto", rappresenta il "limite di spesa" dell'intervento.” Questi vincoli sono stati superati in prima istanza con l’approvazione del progetto definitivo da parte del Commissario Straordinario nominato con DPCM nel 2010. Nel provvedimento emesso il 20 settembre 2010 gli importi approvati sono saliti, tenuto conto del ribasso d’asta effettuato dal soggetto vincitore ATI Consorzio Stabile SIS, di oltre 300 Mln di €, portando i costi del Progetto definitivo a 2.130.011.400,38 €. Tali importi in violazione del limite di spesa previsto dalle norme in materia di appalti pubblici sono stati ulterioriormente ampliati secondo le dichiarazioni del Presidente del Veneto Luca Zaia rilasciate alla stampa nell’agosto del 2012.
  • la SUPERSTRADA A PEDAGGIO PEDEMONTANA VENETA è finanziata con legge dello stato (23/12/1998 N.448 art. 50 c.l l. g; 23/2/2000 N. 445 art. 145 c. 75) la quale prevedeva un investimento pari a 600 Mld di Lire, attualmente l’impegno di spesa pubblico a carico della Regione Veneto sarebbe pari a circa 170 Mln di €uro, pertanto non risultano le differenze che tra la somma stanziata e la somma messa a disposizione dal finaziamento statale nell’approvazione definitiva del progetto.
  • Nel progetto definitivo si evince una aperta e conclamata violazione delle leggi istitutive dell’opera in questione (23/12/1998 N.448 art. 50 c.l l. g; 23/2/2000 N. 445 art. 145 c. 75; conferenze dei servizi di Roma 01/03/2001 e di Castelfranco 30/03/2001) sia nelle ragioni progettuali che nelle modalità di occupazione del territorio, sia con interessamento delle proprietà private che pubbliche. Si sottolinea come esempio, il fatto che non risulterebbero indennizzi sufficienti alle casse pubbliche per la cessione all’esercizio a pedaggio con sottrazione al libero transito e al patrimonio pubblico di due importanti infrastrutture esistenti quali la ex SS 248 Nuova Gasparona nel tratto tra Sarcedo e Bassano del Grappa, e la ex SS 246 Variante di Montecchio Maggiore. In particolare nel primo caso vi sarebbe la completa distruzione del sedime esistente.
  • in base alla bozza di convenzione messa a gara allegata alla DGRV 2312/2004 il rischio privato da parte del concessionario sostenitore del Progetto di finanza viene di fatto posto a carico dell’ente pubblico determinando un rischio pubblico la cui entità è stabilita in base alle insufficienze del transito dei veicoli. Se questi fossero inferiori a circa 25.000 veicoli al giorno il concedente si impegnerebbe a pareggiare l’esercizio finanziario del concessionario con circa 20,4 Mln di € all’anno per quanto tempo è stabilito dalla convenzione nascosta. A nostro giudizio tale atto obbliga la Regione ad attivare nel bilancio voci specifiche che non troviamo attivate.
  • la convenzione economica e il piano economico e finanziario di SPV (e anche di Valsugana), indispensabili ad esercitare il diritto di difesa delle proprietà dei ricorrenti nell'ambito di un procedimento avanti la giustizia amministrativa, e per la verifica del rispetto delle normative vigenti in materia di opere pubbliche, il commissario Vernizzi e il RUP Fasiol li hanno di fatto negati all'accesso sia dei cittadini che dei rappresentanti eletti;
  • i documenti non reperibili risulterebbero allegati, nella versione in bozza e in successive integrazioni, in atti della Giunta Regionale del Veneto che hanno dato avvio al Financig Project dell'opera infrastrutturale citata. Questi atti preparano e hanno corpo nella delibera del CIPE n. 96 del 29 marzo 2006, la quale prende atto dei provvedimenti della Regione Veneto e ne orienta gli indirizzi. La delibera CIPE considera l'istruttoria svolta dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sui dati delle quote di traffico e il Piano Economico Finanziario (ex lege n. 350/2003 art. 4 c. 134 e 140), che non sono derogabili dagli atti di nomina del commissario straordinario e sulla base dei poteri ad esso attribuiti, fondamentali poiché con quei documenti si avvalora la natura pubblica e il pubblico interesse dell’infrastruttura SPV, per questo sarebbero nascosti e sottratti ai cittadini che vogliono verificare tali atti economico-finaziari.
Massimo Follesa 3478722240 - Francesco Celotto 346-026-1017 - Elvio Gatto 333-493-8916
portavoce CoVePA wwwcovepa@gmail.com http: wwwcovepa.blogspot.com

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