venerdì 8 marzo 2024

8 marzo 2024 LA SPV SI SPACCA E LA GIUNTA LEGHISTA DEL VENETO TACE INSIEME AL SUO PR ZAIA


Non abbiamo affatto dimenticato il nostro slogan EVITA LA SPV, per una campagna di boicottaggio come metodo per non cedere al ricatto di una strada che ruba a molti per dare a pochi, ora che per giunta si rompe è ancora più attuale e prudente consideralo.

Durante questi ultimi giorni i media locali e regionali hanno dato conto di alcune notizie relative allo stato di salute delle gallerie tra Trissino, Malo e Castelgomberto della Spv, meglio nota come Superstrada pedemontana veneta. Ecco, al di là della questione di merito, al di là di tutto ciò che ci lascia l'amaro in bocca è il silenzio pressoché totale di palazzo Balbi. La Regione Veneto in quanto concessionario dovrebbe chiaramente dire la sua: invece dall'esecutivo regionale non ci sono giunti chiarimenti degni di questo nome: i cittadini e i contribuenti che hanno pagato di tasca loro per realizzare l'opera non meritano alcuna considerazione? La Procura di Vicenza e i giudici del Tribunale del Riesame che hanno tralasciato le inchieste sui materiali nulla hanno da dire?

Che dire poi delle nostre denunce sulla presenza dei Pfas in SPV e nei canitieri che l’hanno costruita? Disturbante è scoprire come sia la norma utilizzare prodotti con i Pfas per accelerare sistematicamente la presa dei calcestruzzi nelle infrastrutture, velocizzando pericolosamente i lavori, e che questi poi non compaiano minimamente nelle schede tecniche dei prodotti di importanti marchi edilizi diffusi in tutto il territorio nazionale e non.

Abbiamo rilevato fattori di inquinamento strutturali della vita democratica nel territorio attraversato dalla SPV. Sono basati proprio sui silenzi di importanti poteri della nostra democrazia che permettono l’insinuarsi di una violenza inaudita, ben rappresentata da quella sulle donne vittime quasi quotidiane a cui in questa giornata rivolgiamo il nostro sostegno per l’affermarsi completo dei loro diritti e di quelli di tutti.

Non dimentichiamo la violenza nel lavoro dove i morti sono giornalieri. Non possiamo non ricordare poi fatti eclatanti, passati nell’indifferenza di molte istituzioni locali come il pestaggio mafioso e l’arresto di esecutori e mandanti che testimoniano la presenza della malavita organizzata nei cantieri del TAV vicentino. Oppure come non considerare le minacce di morte, in puro stile mafioso, emerse dal mondo della caccia e degli interessi delle alte valli della Lessinia orientale, contro un importante ufficiale della forestale, difeso solo dagli interventi provvidenziali e indipendenti degli alti comandi provinciali dello stato e dimenticato dai sindaci del territorio. Non vanno tralasciate l’omertà, l’improvvisazione e le dimenticanze che caratterizzano l’impunità del killer di Mauro Pretto.

Per ultimo ma non per importanza vogliamo ricordare le minacce che il Consigliere Regionale Andrea Zanoni ha recentemente ricevuto, ne eravamo a conoscenza, abbiamo mantenuto il riserbo che lui ci aveva chiesto. A lui esprimiamo la nostra solidarietà e sostegno non solo formale. Auspichiamo per lui che trovi spezio nella prossima corsa per elezioni europee affinché possa rappresentare un Veneto europeista, attento all’ambiente e aperto ai diritti di tutti. Saremo al suo fianco.

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