domenica 12 luglio 2020

QUELLO DELL'OSSERVATORIO PRIVILEGIATO

Vi mancava quello dall'osservatorio privilegiato?... A noi no! L'inutile delegato alle grandi opere della provincia di Vicenza, si quello bravo che chiede strade nuove per risolvere i casini della Pedeveneta. In particolare chiede il raddoppio della strada
regionale 46, contando sull'imposdibile aumento del traffico della Superautostradapedemontanavuota. Ora per fortuna che sta nell'osservatorio privilegiato del comune di Schio, e ce lo immaginiamo con binocolo e cronometro contare le macchine sulla Pasubio dall'alto del Monte Summano(che per altro è in comune di Santorso o no?), ma a forza di contare e fare previsioni riuscire a farsi
sfuggire tre fatti determinanti.

In prima istanza l'A31 negli ultimi 3 anni ha aumentato i veicoli medi giornalieri da quasi 15k a quasi 16k, mentre nelle strade laterali ad essa che portano a Vicenza da Thiene e da Schio, tra cui la 46, circolano mediamente 6k veicoli in più ogni giorno. Questo perché la vera mobilità si articola tra le città del nord vicentino, verso il capoluogo e le aree produttive disposte sul percorso tra nord e sud. Risulta infatti dagli stessi dati dello studio di Area Egeneering che verso est e verso ovest lungo i percorsi esistenti a mala pena si raggiungeranno i 17k veicoli nel 2020, se ci mettete il Covid-19 secondo voi li hanno raggiunti?(a meno che non si prendano i valori delle ore di punta e si calcolano per tutto il giorno).
In secondo luogo a noi risulta incomprensibile come mai a nessuno di quelli bravi, negli osservatori privilegiati, venga in mente che il problema e ridurre il numero di auto e mezzi circolanti, ridurre il sistema antiurbano diffuso(lo sprawl), costruire una organizzazione urbana diversa basata su una mobilità collettiva e più razionale sia sul piano dei costi che del consumo energetico, insomma costruire una città che non è fatta di strade ma di luoghi e connessioni tra i luoghi.
Infine al delegato sfugge un esempio di questa insipienza, quello che chiamiamo il triangolo della morte del modello superautostrabistico, cioè il nodo stazione ferroviaria di Montecchio Precalcino, barriera A31-SPV, Raccordo Malo-Bteganze. In questo luogo fantascientifico si è costruito il capolavoro delle grandi opere venete dove due infrastrutture quelle del ferro e della gomma seppur vicine si voltano le spalle. Le due SPV e Ferrovia se ne ciavano l'una dell'altra, anche se sono distanti tra loro meno di poche centinaia di metri, e lo fanno altro 4 o 5 volte tra Spresiano e Montecchio Maggiore.  Non solo non si interconnetono ma impediscono agli utenti dell'una di entrare nell'altra. Ma non ditelo a Orsi e si suoi amici delle grandi opere, del piano regionale di coordinamento e del traffico che se no ci fanno un bel centro commerciale strategico, con tanto di mega parcheggio per gli oltre 52k mona che sulla carta scritta da Zaia e dalla Regione Veneto con la concessionaria SIS transiteranno in 39 anni per la SPV pagando il triplo della A4.

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