martedì 14 agosto 2018

Crolla il ponte Morandi in A10. Più Soldi alle manutenzioni e no alle TAV, alle Pedemontane e alle concessioni. Perché non ci ascoltate?

Crolla il ponte Morandi in A10 proprio nell'attraversamento  di Genova. Sarebbero decine i morti. Il crollo degli stralli o di una delle antenne-pilastro di sostegno di questi sarebbe alla base del disastro, dovuto con ogni evidrnza alla scarsa o non adeguata manutenzione di un manufatto della metà degli anni 60. L'attraversamento del torrente Polcevera e di una intera area industriale dell'ovest genovese è la via principale verso la costa francese.
L'A10 è gestita da due  concessionarie - da Genova a Savona dalla società Autostrade per l'Italia S.p.A. che fa riferimento al gruppo Atlantia spa, e da Savona al confine di Stato dalla società Autostrada dei Fiori S.p.A. - conta ventidue stazioni di ingresso; otto sono le aree di servizio e dodici quelle di sosta.
Vale la pena, anche a caldo, di porre la questione delle risorse infrastrutturali e dello spreco, vale la pena anche ora di rilanciare la manutenzione delle opere viabilistiche esistenti piuttosto che sprecare risorse in tav, pedemontane e nuove autostrade.
Un crollo di questo tipo che interessa un ponte autostradale, dovrebbe comportare la revisione automatica della concessione o addirittura la revoca. Va aperta una seria revisione della questione delle concessioni.
Crediamo che sia giunto il momento di scoperchiare la vicenda delle concessioni autostradali e dei piani economici secretati. Si perché nonostantenle pubblicazioni fatte da Del Rio, larghe parti di quei documenti sono segrete, oocancellate, in un modo tale da rendere incomprensibili i piani degli investimenti e la rispondenza di questi agli aumenti tariffari.
Il crollo del Ponte Morandi di Genova pone la questione delle manutenzioni in capo a concessionari spesso inadempienti o dediti alla remunerazione degli azionisti o peggio al prolungamento delle rendite. È questo che chiediamo al ministro Toninelli, abbia il coraggio di rendere pubblici tutti i contratti a partire da quello dell'A10. Ministro smentica che dietro a manutenzioni sempre in ritardo, o a interventi sempre rinviati, ci sia il ricatto dei contratti di concessione segreti, che magari pongono in capo all'amministrazione pubblica gli interventi rilevanti come sul ponte Morandi.
Presidente Giuseppe Conte materializzi quello che dal 2016 chiede l'autorità sulle autostrade, tolga l'ignobile segreto posto dal governo D'Alema sulla privatizzazione delle infrastrutture IRI, ci dimostri di essere il presidente del governo del cambiamento. Danilo Toninelli pubblichi sul sito del ministero delle infrastrutture tutte le concessioni in essere sulle autostrade italiane.
È una questione che rappresenta l'Italietta sprecona un paese che sta' crollando a pezzi e a pagare, anche con la vita, sono sempre gli stessi.
Perché non ci ascoltate?
Massimo M. Follesa
Portavoce ovest VI CoVePA

#perchenonciscoltate


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