giovedì 11 giugno 2015

SPV - REPORT DEL BLOCCO: ARRIVANO I CARABINIERI E SE NE VANNO I CAMION E LE RUSPE!

Forse non era tutto in regola quello che SIS voleva fare oggi al cantiere nella proprietà dell'azienda agricola Soster guidata da Matilde Cortese a Pianezze, 250m dopo la rotatoria di Marostica, in direzione ovest lungo la nuova Gasparona. Questo è il report fotografico di quanto è accaduto questa mattina 11 giugno 2015. SIS ha abbaondonato il cantiere di SPV spostando i lavori a dopo l'incontro che l'azienda aspetta dal luglio del 2014, ultima data in cui ha potuto affrontare la questione del valore dei suoi terreni e del raccolto cjhe minacciavano di tagliare. in quella occasione il TAR lazio sentenziò lo stop fintanto che non fossero concluse le coltivazioni in atto. Stamane non c'è stata nessena tensione, solo quella del direttore tecnico del cantiere che presentatosi alle sette con camion e ruspe, ha dovuto lasciare l'area invitato dai carabinieri che aveva chiamato lui.
Gli attivisti del CoVePA erano una decina insieme a matilde e sono riusciti a far valere le rloro ragioni: NON SI ENTRA SEMZA PAGARE, FUORI I SOLDI SIS  PER TUTTI GLI ESPROPRIATI, SE NE HAI! siamo ormai al paradosso certificato dal parlamento italiano con il 90% degli espropri avviati, il 7% dei lavori avanzati e con il solo versamento degli acconti e qualche saldo nei primi lotti avviati per soli 9km sui 94.5 totali.
Chi ha chiamato i carabinieri di Marostica e del comando di compagnia ha dovuto cedere agli <<inviti>> di questi che guidati da un capitano e con l'intervento del sindaco di Pianezze, hanno fatto prevalere il buon senso. Matilde ha ottenuto un incontro, bello servito per domani alle 10, ma ci voloveva poco anticipare gli atti dei costruttori con una telefonata da parte di chi conduce le trattative. sembra che la destra non sappia cosa fa la sinistra e sprattutto che la testa non conosca cosa fanno entrambe.
Alla fine i camion e le ruspe sono dovuti uscire e hanno abbandonato i terreni da occupare, l'azione si è conclusa per le 10. Ad ogni buon conto, i conti non tornano, infatti se i lavori avviati finora su tutto il tratto ammontano a poco meno di 380 mln di €, questi corrispondono proprio alle somme previste per indennizzare gli espropri. Non è che per caso si portano avanti i cantieri spezzatino con i soldi degli espropri? E' un fatto che la fidejussione sui lavori sia ancora quella provvisoria a oltre 6 anni dalla stipula del contratto di concessione! Sta di fatto infine che nessuna ha mai controllato lo stato patrimoniale e il capitale di chi sta espropriando la pedemontana veneta, neppure se l'equity, cioè il capitale della società SPV srl, sia stato realmente aumentato da 300 mln€ a 500 mln€, come indicato dalla revisione del contratto di concessione del dicenmbre 2013.
Infine il CoVePA dichiara che avvierà una mobilitazione sugli espropri poichè  gli accordi bonari tanto sbandierati sono quelli che ha favorito e firmato l'allora assessore Chisso finito in carcere perchè al soldo dei padrini del Mose e della SPV e che ha patteggiatto una seppur lieve condanna. Ribadiamo infine che sugli espropri O SI GIUNGE AD UN ACCORDO, STABILENDO I SOLDI E LE MODALITA' DI COME SI OCCUPANO CAMPI, TERRENI E CASE E SI DEPOSITANO COMUNQUE LA SOMME OPPURE NON SI ENTRA, POICHE' A OLTRE 1 ANNO DAGLI ESPRORPI DEL 2014 NON UN SOLO SALDO E' STATO VERSATO
Matilde Cortese Elvio Gatto Massimo Follesa
portavoce CoVePA
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