lunedì 2 gennaio 2017

Pedemontana Veneta La Corte dei Conti smaschera l’imbroglio

Torniamo sulle reali ragioni alla base dell'annullamento dell'emergenza e della nomina di un commissario di protezione civile per la Pedemontana Veneta, pubblicando un intervento di Ilario Simonaggio responbile dell'Area Ambiente Territorio e Reti della CGIL Veneto, tratto da Tera e Acqua di dicembre-gennaio 2016/2017.

"Unica via d'uscita è la “rinazionalizzazione” delle autostrade: è facile fare l’imprenditore con il rischio d’impresa scaricato sulle Istituzioni pubbliche. Se deve essere lo Stato a pagare, tanto vale che sia lui stesso a gestirle e incassare i guadagni dei pedaggi."
Viene quasi dato per certo che la prossima comunicazione della Corte dei Conti porti insieme alle tante censure la richiesta di “danno erariale” a carico di vari soggetti distratti, negligenti, o….peggio.

La Procura Generale della Corte dei Conti ha assunto un parere il 15 settembre 2016 sulla Superstrada Pedemontana Veneta. La relazione, di 240 pagine, è stata inviata ai soggetti convocati per l’adunanza plenaria (tenuta a Roma il 6.10) che potevano depositare memorie scritte. Infine, il 15 novembre, l’Alta Corte ha pronunciato con una sintesi di una decina di pagine un giudizio di criticità e di “insoddisfazione” relativa a varie questioni di metodo e di merito.
Questa è la sintesi ANSA sulla gravità della situazione, mentre la relazione (di 46 pagine con 170 di allegati, trasmessa l’11.11 ai 78 enti, tra cui tutti i Comuni dell’asta vicentina e trevigiana interessata) è recuperabile sul sito della Corte dei Conti: PEDEMONTANA VENETA: CORTE CONTI CONFERMA LE CRITICITÀ, SEGNALA LENTEZZA DELL’OPERA E CARENZE PROGETTUALI. La Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti è intervenuta sullo stato di realizzazione della Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta. "La relazione conferma le criticità riscontrate lo scorso anno, quali, fra le altre:
- l'estrema lentezza dell'iter dell'opera;
- i costi della struttura commissariale che si sovrappongono a quelli degli organi ordinariamente deputati alle stesse funzioni;
- le carenze progettuali;
- la portata di alcune clausole della convenzione;
- le difficoltà inerenti all'esecuzione dell'opera;
- l'esistenza di clausole contrattuali particolarmente favorevoli al concessionario;
- gli oneri e le penali e la loro rilevanza per i bilanci pubblici;
- le problematiche di ordine ambientale rilevate dal Ministero competente;
- il lievitare dei costi".
Il ricorso al partenariato pubblico-privato, prosegue la Corte dei Conti, non ha portato i vantaggi ritenuti suoi propri, rendendo precaria ed incerta la fattibilità dell'opera stessa. Appare evidente, infatti, la difficoltà a far fronte al closing finanziario, ricorrendosi, in contrasto con i principi ispiratori della finanza di progetto, all'intervento di organismi pubblici, al fine di superare le criticità dell'operazione, dovendosi valutare anche la traslazione del rischio di mercato sul concedente, in contrasto con la ratio del ricorso alla finanza di progetto.
A poche settimane dalla (Dopo la - ndr) fine del mandato del commissario delegato (istituto sul quale il Dipartimento della Protezione civile ha avanzato perplessità, circa la futura titolarità della competenza alla continuazione dell'opera) si profila una situazione di incertezza. Non è ancora chiara la realizzabilità di molte strutture viarie funzionalmente connesse alla realizzazione dell'opera principale".
"Solo a seguito dell'intervento della Corte, conclude la nota, è stata intrapresa, da parte degli organi competenti, una più approfondita attività di controllo sulla gestione dell'opera. È necessario provvedere ad una rapida definizione delle procedure espropriative".
La Corte usa la documentazione esistente per certificare questo STATO AVANZAMENTO LAVORI AL 30 GIUGNO 2016: Lavori 19,89% - Espropri 12,46% - Interferenze 14,82% - Progettazione ed altro 64,62%.
Gli oneri finanziari sinora utilizzati sono, nella quasi totalità, di fonte pubblica! Da qui la sofferenza degli espropriati e delle tante imprese, anche venete, che lamentano sei mesi di fatture non pagate con il rischio di fallimento. Inoltre l’Alta Corte solleva un problema dei collaudi pagati dal concessionario, prassi contraria al principio di buon andamento amministrativo. Il commissario Vernizzi replica che così fanno tutti per opere autostradali. La questione è stata girata ad ANAC. Temo che sia un’altra vicenda come le assunzioni dei dirigenti ANAS senza concorso e in violazione del decreto Madia, per le quali Raffaele Cantone sconsolato ha dichiarato “ ANAS non cambia mai”. Staremo a vedere.
Viene quasi dato per certo che la prossima comunicazione della Corte dei Conti porti insieme alle tante censure la richiesta di “danno erariale” a carico di vari soggetti distratti, negligenti, o….peggio. Inoltre sono in corso convulse trattative tra Roma, Venezia e Trieste per dar sollievo e soluzione, con cambi societari alla temuta “fermata dei cantieri”. Ecco il commento di Laura Puppato, riportato dall’Ansa: “Cassa Depositi e Prestiti si sfila dal progetto, così la Bei: entrambe ritengono sovrastimati i flussi di percorrenza; abbiamo un concessionario che finora non ha messo 1 euro e ha utilizzato solo fondi pubblici, i lavori sono sotto il 20%, gli espropri al 12%, per un'opera di cui si parla dal 1990. Con i soldi già spesi si sarebbe potuta realizzare un'arteria leggera, senza pedaggio e al servizio dei comuni, ma si è voluto perseguire un interesse diverso dal bene comune; un fallimento perché, se verrà realizzata, quest'opera produrrà un indebitamento della Regione che pagheranno i nostri figli per decenni. Zaia faccia autocritica, guardi in faccia la realtà e ne tragga le conclusioni".
Due-tre anni fa, ho scritto una nota, ripresa da alcuni giornali nazionali, con cui invocavo la “rinazionalizzazione” delle autostrade: è facile fare l’imprenditore con il rischio d’impresa scaricato sulle Istituzioni pubbliche. Se deve essere lo Stato a pagare, tanto vale che sia lui stesso a gestirle e incassare i guadagni dei pedaggi.

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