martedì 10 febbraio 2015

Pedemontana, devastazione biblica

Casello e Tunnel tra Brogliano e Castelgomberto
a destra villa Da Porto Schio con la Praderia 
e il vincolo esteso fino alle zone industriali 
Speriamo nel germogliare dei semi, ma prima che siano coperti dall'asfalto!
 di Maurizio Dal Lago Tratto da vvox.it Non so cosa stia succedendo nel tratto Schio-Thiene-Bassano, sono stato fuori dal giro per un po’ di tempo, ma vedo quello che accade nella Valle dell’Agno: i cantieri della Pedemontana la stanno  distruggendo ad una velocità impressionante e nel silenzio tombale di quasi tutti. Ruspe e bilici inghiottiscono ogni giorno centinaia di metri cubi delle ultime terre buone della valle, sconvolgono storici e delicatissimi equilibri idrogeologici (vedi quello che sta capitando alla falda dalle parti della Ghisa) e tutti, o quasi, zitti e proni. Si scavano gallerie assurde, proliferano i primi segni di sovrappassi e sottopassi demenziali e tutti, o quasi, stanno lì a guardare con la lingua attaccata al palato. Ma qualcuno ha contato quante volte, in quattro chilometri, si vuole sottopassare e sovrappassare la provinciale 246? Proprio nessuno ha visto il progetto del mega casello di Castelgomberto, un enorme cancro che soffocherà quel comune con un labirinto di innesti e uscite da urlo?

Dov’erano, da che parte guardavano, su quali enormi problemi di fondo rimuginivano le sei Amministrazioni della valle mentre qualcuno progettava tale orrore? Non si sono accorte della distruttiva invasività di una colata di asfalto a quattro corsie che rovinerà per sempre metà dei loro Comuni e non porterà alcun beneficio alla viabilità della zona? Forse che i pendolari di Recoaro, Valdagno, Cornedo e Brogliano si precipiteranno a pagare il pedaggio a Castelgomberto per arrivare esattamente dove giungono adesso gratis, dopo un pugno di chilometri? E quale vantaggio, di grazia, ne avrà Trissino, invaso da un biscione mangia-terra impazzito?

E’ mai stato visto e discusso nelle Giunte e nei rispettivi consigli comunali questo mostro? Una obiezione che sia stata una, fu fatta, fu difesa, fu fatta conoscere al popolo sovrano? E su questo fiume di denaro, nessuno avverte neppure per sbaglio un sentore di leggera puzza? Neanche un sospetto piccolo piccolo? Se una cosa dannosissima e costosissima  va avanti con il turbo, nessuno si chiede cui prodest? O è un latinorum troppo difficile?

Tra qualche mese si apre a Vicenza il Festival biblico. Quest’anno il tema riguarda la salvaguardia dell’ambiente, in linea con quello che sta facendo papa Francesco a Roma con l’imminente enciclica. Per trovare la giusta ispirazione consiglio a organizzatori e relatori di venire a vedere una devastazione biblica in atto. Dopo quella dell’edificazione “miracolosa”, sulle splendide terre di Gian Giorgio Trissino & Figli, dei dieci eletrizzanti catafalchi d’oro, sempre più vuoti, sempre più neri. Cui prodest?

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