La nostra dichiarazione a Giulio Todescan del La Nuova Vicenza:
C’è poi tutta la partita che riguarda gli espropriandi: il Covepa, coordinamento per una pedemontana alternativa che propone di rivedere profondamente il progetto di superstrada, li sta allertando perché tengano alto il prezzo a fronte delle proposte che arriveranno dal commissario. «41 espropriandi hanno avviato un ricorso che sarà discusso a settembre – spiega l’architetto Massimo Follesa del Covepa – Nel frattempo diciamo ai contadini di pretendere di vendere i terreni al valore di mercato, non al prezzo proposto, che è tre volte il valore agricolo medio: infatti una sentenza della Corte costituzionale ha abolito il parametro di valore agricolo medio».
Una strategia volta a mettere il dito nella piaga delle difficoltà economiche in cui verserebbe la Sis, il consorzio che ha vinto l’appalto, la cui maggioranza azionaria lo scorso aprile è passata dagli spagnoli della Sacyr ai torinesi Dogliani. «Dogliani ha dichiarato che faticano a reperire fondi dalle banche – continua Follesa – Quindi chi pagherà? Noi temiamo pagherà ancora la Regione, e cioè noi cittadini. Stiamo preparando un altro esposto, alla Corte dei Conti, su questo punto». E proprio le difficoltà finanziarie e politiche avrebbero spinto il commissario a prendere accordi con il comune di Villaverla facendogli fare marcia indietro sul ricorso. «Evidentemente – secondo Follesa – il commissario era soccombente»
I destini dell’autostrada Pedemontana in queste settimane passano per Villaverla. Il piccolo Comune dell’Alto Vicentino aveva messo i bastoni tra le ruote alla “grande opera” in project financing, vincendo lo scorso febbraio il ricorso al Tar promosso dall’ex sindaco Egidio Bicego. Tanta decisione aveva provocato la rottura della maggioranza, e nuove elezioni vinte da Ruggero Gonzo, detto «lo sceriffo» per i metodi spicci. Il neo sindaco, espressione di una lista civica in quota Pdl-Lega, ha fatto una clamorosa marcia indietro: a un passo dall’udienza del Consiglio di Stato prevista per il 19 giugno che, secondo i rumors, aveva buone probabilità di confermare lo stop al progetto, Gonzo ha richiesto di rimandare l’udienza.
Alla richiesta del consigliere Flavio Vezzaro del Movimento 5 Stelle di quale mandato scritto fosse stato dato all’avvocatura comunale per andare a chiedere la sospensione del processo, Gonzo ha risposto con cinque laconiche righe: «Si comunica che nello specifico non vi è accordo scritto e che non vi è un verbale di giunta in merito all’argomento – si legge nella risposta – Lo stesso legale che assiste il Comune, durante l’incontro avuto per l’esame della situazione, non ha richiesto atti specifici per formulare il rinvio dell’udienza». Insomma: in cambio del ritiro di un ricorso che rappresentava una vera e propria pistola alla tempia per la gestione commissariale della Pedemontana, che cosa ha ottenuto Villaverla? Mistero. Non c’è nulla di scritto, solo vaghe dichiarazioni del sindaco su promesse di migliorie ambientali.Gonzo non vuole rilasciare dichiarazioni. Ma intanto parlano gli altri, a partire dall’ex sindaco Bicego: «Il vecchio tracciato portava ai centri artigianali dell’Alto Vicentino, in Comune di Thiene – spiega – Ma il sindaco di Thiene, allora era la Busetti, non l’ha voluta nel suo territorio. Così l’autostrada passerà più a sud, a 40 metri dalle case di Villaverla, e non si capisce il senso di questa scelta. Gonzo è di una lista civica, ma non è un vero civico: ha i suoi padrini politici, che sono la Lega e il Pdl. E’ ovvio che sono questi partiti ad averlo provato ad accontentare: lui dice di aver ottenuto, in cambio del ritiro del ricorso, la promessa di una variante alla strada provinciale 349, per bypassare il centro storico. Ma è un pugno di mosche: c’è già in progetto una variante che risolverà questo problema, ed è quella alla strada Pasubio». Bicego mette sotto accusa anche i cittadini di Villaverla: «Manca un vero dibattito pubblico su una questione che danneggerà enormemente il paese: Gonzo tira dritto senza spiegare niente, ma anche la cittadinanza dovrebbe essere più attiva. La situazione è paradossale: il Tar con due sentenze ha dichiarato illegittimo il cantiere, eppure si va avanti con i lavori di movimentazione terra sull’Astico».Alzando lo sguardo al di là della questione localistica di Villaverla, è un fatto che i ricorsi – ce ne sono in ballo anche altri, riguardanti altri punti del tracciato che unirà Spresiano a Montecchio Maggiore – stanno aprendo delle falle nella costruzione giuridica che fa da fondamento all’operazione-Pedemontana. Il Tar infatti ha dichiarato illegittima l’intera procedura commissariale, con a capo il commissario-prezzemolo Vernizzi, braccio destro dell’assessore regionale Chisso. E sulla testa di Vernizzi ondeggia un’altra spada di Damocle: «La riforma della Protezione civile varata dal governo – ricorda Lanfranco Tarabini del Comitato difesa salute territorio, l’ala più intransigente del movimento – farà decadere al 31 dicembre 2012 quasi tutti i commissari nominati negli ultimi anni per qualsiasi presunta “emergenza”. L’onorevole Lanzarin, della Lega Nord, aveva tentato di far passare un emendamento che salvasse Vernizzi, ma è stato bocciato».In tutto questo, Vernizzi è stato denunciato alla Polizia dal Movimento 5 Stelle di Bassano per non aver rilasciato i documenti relativi al progetto della superstrada, asserendo che trattasi di scrittura fra privati. Un bel paradosso per l’opera che cambierà, nel bene e nel male, il volto di tutto il Veneto che sta sotto le montagne.C’è poi tutta la partita che riguarda gli espropriandi: il Covepa, coordinamento per una pedemontana alternativa che propone di rivedere profondamente il progetto di superstrada, li sta allertando perché tengano alto il prezzo a fronte delle proposte che arriveranno dal commissario. «41 espropriandi hanno avviato un ricorso che sarà discusso a settembre – spiega l’architetto Massimo Follesa del Covepa – Nel frattempo diciamo ai contadini di pretendere di vendere i terreni al valore di mercato, non al prezzo proposto, che è tre volte il valore agricolo medio: infatti una sentenza della Corte costituzionale ha abolito il parametro di valore agricolo medio».Una strategia volta a mettere il dito nella piaga delle difficoltà economiche in cui verserebbe la Sis, il consorzio che ha vinto l’appalto, la cui maggioranza azionaria lo scorso aprile è passata dagli spagnoli della Sacyr ai torinesi Dogliani. «Dogliani ha dichiarato che faticano a reperire fondi dalle banche – continua Follesa – Quindi chi pagherà? Noi temiamo pagherà ancora la Regione, e cioè noi cittadini. Stiamo preparando un altro esposto, alla Corte dei Conti, su questo punto». E proprio le difficoltà finanziarie e politiche avrebbero spinto il commissario a prendere accordi con il comune di Villaverla facendogli fare marcia indietro sul ricorso. «Evidentemente – secondo Follesa – il commissario era soccombente»
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