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Alessandro Tich
bassanonet.it, 06 nov 2013 20:43
Incredibile, ma vero: i cantieri della Superstrada Pedemontana Veneta, attualmente in fase di costruzione anche nel tratto bassanese, potrebbero essere interrotti per decisione della Regione Veneto. ”Il Commissario Delegato della Superstrada Pedemontana Veneta Silvano Vernizzi ha recentemente erogato 11 milioni e 616 mila euro per pagare l’ultima fattura emessa dal Concessionario che sta realizzando l’opera. Poiché, onorata questa tranche non sono disponibili altri fondi, se, nonostante i ripetuti solleciti delle Regione, non si provvederà subito a corrispondere il contributo statale previsto dai Decreti Interministeriali, i lavori dovranno essere inevitabilmente sospesi, procurando un gravissimo danno all’economia e all’occupazione della nostra Regione.”
E’ questo il succo della lettera che il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha inviato al Presidente del Consiglio, Enrico Letta, invitandolo a onorare gli impegni assunti da Roma per la costruzione ”del nuovo e fondamentale asse viario”, i cui lavori sono iniziati due anni fa, nel novembre del 2011.
Per la realizzazione della Pedemontana, scrive Zaia nella lettera, la quota di contributo pubblico in conto capitale è assicurata dai fondi statali assegnati alla Regione sulle annualità comprese tra il 2002 e il 2016. Ma il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha trasferito solo le risorse relative al 2002, 2010, 2011 e 2013, per complessivi 76 milioni e 924 mila euro, con i quali la Regione ha garantito sino a ora la regolarità dei pagamenti al Concessionario, nei tempi contrattualmente previsti.
“Il problema - sottolinea Zaia - riguarda la mancata reiscrizione a bilancio 2013 delle somme perenti, seppur con nota del 13 giugno scorso, in considerazione dell’avanzamento dei lavori, abbia sollecitato il Ministero a iscrivere i contributi riferiti alle annualità 2003, 2004 e 2005, per circa 61,9 milioni di euro.”
“Non possiamo assolutamente permettere che i cantieri si fermino - ammonisce il governatore del Veneto - e mi auguro che il Presidente Letta intervenga autorevolmente, insieme ai ministri Saccomanni e Lupi, ai quali ho fatto pervenire copia della missiva, per scongiurare questo pericolo. Stiamo parlando di un’opera strategica per una delle aree produttive tra le più importanti d’Italia, che garantirà sicurezza della mobilità e che vede oggi impegnati centinaia di lavoratori. Insomma, una preziosa boccata d’ossigeno in un momento di pesante crisi economica.”
La realizzazione della Superstrada a pedaggio - come ricorda una nota della Regione Veneto - è prevista con un progetto di finanza, per un costo complessivo che si aggira attorno ai 2 mila e 130 milioni di euro, parzialmente coperto da un contributo pubblico in conto capitale di oltre 173 milioni di euro.
Le repliche di Celotto (M5S) e Follesa (CoorVeneto PA)
Sulla notizia è intervenuto in serata, con una comunicazione trasmessa alle redazioni, il referente del Movimento 5 Stelle del Grappa Francesco Celotto.
“Il presidente della Regione Luca Zaia, ormai ridottosi a portavoce del commissario alla Spv Silvano Vernizzi - dichiara Celotto - ha letteralmente rotto la barriera del ridicolo quando quest'oggi ha avuto la faccia tosta di incalzare il governo affinché siano trasferiti alla Regione quei fondi pubblici votati con provvedimento delle camere, utili a far proseguire i lavori sui cantieri Spv, che altrimenti si bloccherebbero.”
“Ma scusi tanto signor Zaia - continua Celotto -, l'opera non è a carico pressoché tutta dei privati, ovvero di Sis? Dove stanno i quattrini che Sis e banche dovrebbero scodellare sul tavolo per il futuro grandioso del Veneto? La cosa che è ancor più demenziale riguarda poi le carte. Si chiedono soldi alle casse pubbliche, ma il commissario ben si guarda dal rendere pubblico il contratto che è alla base della Spv, come richiesto anche dai nostro parlamentare Federico D'Inca' cui sono stati prontamente negati i documenti.”
“Perché? Ormai tutti hanno capito che la Spv si farà solo se arriveranno tonnellate di quattrini da casse pubbliche sempre più esangui - sostiene il portavoce del M5S del Grappa -. E che nessuno si azzardi a dire che l'esplosione dei costi è dovuta alle migliorie chieste dai Comuni. La verità sta venendo a galla. E se quello che si materializzerà è un futuro di angoscia per i veneti che si sveneranno per sostenere questa opera inutile e nociva alla finanza regionale, allora nessuno potrà lamentarsi.”
“La realtà che stiamo scoprendo - conclude Celotto - è chiara ,come diciamo ormai da tempo, purtroppo inascoltati attraverso il ricorso al project financing di fatto si privatizzano gli utili e si pubblicizzano le perdite, creando un gigantesco debito pubblico occulto. Ricordiamo che solo nel Veneto sono in progetto quasi 15 miliardi di opere pubbliche autostradali col sistema del project financing.”
Sempre in serata è giunta in redazione anche la replica del CoorVeneto PA (Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa) con una nota a firma del portavoce Massimo Follesa.
“Sembra che il presidente Zaia e il suo assessore Chisso con l'ing. Vernizzi si stiano impegnando nel dimostrare la fondatezza di quanto abbiamo segnalato alla corte dei Conti del Veneto - afferma CoorVeneto PA -. Il Progetto di finanza della SPV sarebbe privo di fondi privati e regge solo con un sostanzioso finanziamento pubblico. Dove stia in bilancio adesso se ne lamenta anche il presidente Zaia. Dunque è vero, si tratta di un progetto di debito, sono già rimasti senza soldi? Quanto grandi sono i crediti dei subappaltatori? A noi giungono profondi disappunti e gravi difficoltà dei piccoli che reggono proprio grazie alla magnanimità delle banche, magari le stesse che dovrebbero finanziare l'opera.”
“Questo ci spinge a ribadire forte - conclude testualmente Follesa - quanto chiesto alle Procure della Repubblica e della Corte dei Conti. SPV: Sis, Zaia, Chisso e Vernizzi, fuori con le mutande in mano, fuori contratto & documenti finanziari. Dove sono i soldi dei privati e delle loro banche?”.
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