lunedì 31 maggio 2021

SPV, UN ESEMPIO DA NON SEGUIRE PER LE NUOVE OPERE E LA RICONVERSIONE DEI TERRITORI MARGINALI


Sebastiano Malamocco attivista e analista dell'ambiente Veneto, con cui abbiamo elaborato una riconversione alternativa della SPV nel 2017, nel suo blog Geograficamente sviluppa una analisi equilibrata del perché la Pedemontana Veneta non è un esempio da seguire. (NdR)

La SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA, in funzione ora da Malo a Montebelluna, servirà alla conurbazione pedemontana vicentina-trevigiana per il predominante traffico locale? Come in origine voluto? Pare proprio di no – Un monito di “come non fare”, per le prossime opere del Recovery Fund europeo

PIETRE D'INCIAMPO IN SPV

domenica 30 maggio 2021

L'AUTOSTRADA DELLE CAVE e PIETRE D'INCIAMPO

Non siamo il blocco sociale di Luca III°, ma questo fatto non ci spaventa perché, come negli anni 30 in Germania un ampio blocco sociale ha sostenuto i campi di sterminio, adesso, il blocco sociale veneto sostiene lo stermino dei campi.

Mentre il governo regionale ha festeggiato a Bassano del Grappa 'la grande opera', da quella celebrazione sono rimasti fuori proprio gli espropriati citati in modo peloso. Ci vengono in mente le persone espropriate della loro terra e della loro casa, i loro drammi per questa perdita, l'arroganza e il cinismo con cui i loro sacrifici, i loro desideri, gli investimenti, gli accordi familiari, i passaggi di generazione in generazione sono stati calpestati. Pensiamo alla loro sconfitta e ai loro sentimenti spesso nascosti per dignità. Dignità coniugata ad alto impegno civile che ha fatto dire a uno dei nostri amici uccisi dalla SPV: 'darei gratis la mia terra se sapessi che serve per fare una strada utile e giusta, ma mai per questo mostro stradale'. Ci vengono in mente anche i morti per crepacuore e certi suicidi o pensieri di morte che abbiamo conosciuto. Un potere insensibile e indegno di una società civile ed evoluta ha dimenticato le sue vittime, credendo di risolvere tutto con un appannaggio economico e senza mai confrontarsi con lealtà coi cittadini in assemblee o riunioni pubbliche. Per questi ci vorrebbero delle pietre d’inciampo a ricordare cosa è stata questa operazione. Ha vincolato i sindaci, con commissari e leggi ad hoc come quelle di Berlusconi. Un pensiero particolare va a quei sindaci servi di partito e traditori dei loro elettori.

domenica 16 maggio 2021

Disagi al cantiere Spv-Vallugana, la causa «vede la fine»

 


C'è chi canta vittoria avendo delle ragioni valide che dimostrano come i lavori della SPV continuano ad essere in ritardo tanto che continuano a calpestare le persone e le loro vite.

A Borgo Berga si è celebrata «una udienza cruciale» durante la quale il giudice Colasanto ha respinto la richiesta dei legali del concessionario che invocavano una perizia esterna. Ora il processo si avvia alla fase terminale: frattanto monta la polemica sulla promessa non mantenuta da Zaia per la fine dei disagi.

di M.Milioni https://www.vicenzatoday.it/cronaca/udienza-processo-spv-disagi-cantiere-15-maggio-2021.html

mercoledì 12 maggio 2021

PEDEMONTANA VENETA NUOVO AIUTINO DALLE OLIMPIADI DEL 2026

Alla fine ci vuole l’aiutino di stato il quinto per una Pedemontana Veneta che non ha aperto il tratto Bassano Montebelluna ai primi di maggio ma agli ultimi. Infatti il povero Luca Zaia e la sua banda che suona il PIL sono costretti a certificare un altro ritardo di quasi un mese sulla tabella di marcia. Zaia e il viceministro Morelli ci hanno chiarito che SPV è strategica per i giochi olimpici invernali del 2026, e la cosa ci fa ridere. Siamo riusciti a progettare le olimpiadi del cemetodotto, quelle diffuse tra Milano, Verona, Cortina e la Val Pusteria. Le prime olimpiadi del lombardo-veneto, più che andare avanti i nostri leghisti procedono per concetti ottocenteschi, anche se parlano di mezzi ad idrogeno, saranno forse quelli per i famosi car-giver. Dal convegno di Verona di ieri alla presenza del viceministro è emerso che la Pedemontana sarà finanziata con una parte del miliardo di euro che il governo ha messo a disposizione per le infrastrutture olimpiche. Si tratta della quinta volta che lo stato ci mette la toppa per una infrastruttura che non riesce a costruire tutti i km del contratto, cioè i 162 km (94+68) previsti dal contratto di concessione all’articolo 2c1(p.14) firmata dalla SIS e da Zaia nel 2017. Adesso siamo all’aiutino per fare la quarantina di km di opere complementari mancanti che valgono minimo 400 mln di €, indispensabili per finire tutta la SPV.

lunedì 10 maggio 2021

SOLIDALI CON BALASSO. ZAIA QUANDO SE LA PRESE CON NOI E' RIUSCITO A QUERELARE UN MORTO

Il problema di Luca Zaia siamo noi Veneti, per questo vogliamo essere solidali con Natalino Balasso e con tutti gli altri a cui sono arrivate le querele di Luca Zaia e dei suoi tirapiedi. Ma non solo anche perché per primi abbiamo fatto le spese di quel metodo, ma soprattutto perché condividiamo il pensiero che l'attore polesano ha reso pubblico sulla sua piattaforma in patreon.com e disponibile anche su YouTube. Vogliamo ricordare che con quel metodo Luca Zaia è riuscito a prendersela con un morto. Con quel metodo sono stati regolati anche i rapporti tra chi si è occupato di contestare argomentando critiche fondate, a partire dal fatto che il Concessionario SIS e il suo concedente Luca Zaia per 5 anni non sono riusciti a pagare gli espropri con fondi propri, nonostante i 370 mln di € ottenuti dal governo nel 2013, in aggiunta ai 300 mln di € "finanziati proprio dai comunisti del complotto complottato mondialmente".

Come a Natalino Balasso anche a chi manifestava ad Altivole nell’ottobre 2014 contro la Pedemontana Veneta dei ladri Galan, Chisso e compagnia, che Zaia ha difeso con unghie, denti e due convenzioni capestro(2013-2017), sono arrivate comunicazioni di indagini ipotetiche. E quel metodo contro di noi è continuato anche dopo. In particolare ricordo quella a Giovanni Scotton, espropriato dalla Pedemontana Veneta e vale pochissimo la pelosa riconoscenza di Zaia nell'ennesimo talk-show quotidiano tenuto il 14 aprile scorso dove annunciava la nuova apertura di 35 km della SPV per i primi di maggio ormai imminente. Quella nota giunse neanche firmata da un giudice, infatti allo scopo si era prestato un commissariato di Bassano. Lui era fondatore con me e altri del CoVePA. Alla fine è finita nel nulla, ma a lui è costata soldi, preoccupazioni e la salute del suo cuore.

Su quella querela messa su da una squadretta da avanspettacolo, gli avvocati di Zaia, pagati con le nostre tasse, pretendevano la condanna ricorrendo contro all'archiviazione, anche se Giovanni era deceduto nel marzo 2018, con tanto di articoli sui giornali. Le accuse false erano quelle di aver gridato ladri in una manifestazioni, e alcuni geni delle telecamere avevano preso i nomi di quelli in primo piano. Ecco Giovanni non era un leccaculo, ma un Veneto di una pasta particolare, come ce ne sono ancora, pochi ma ce ne sono, sono i ribelli come quelli delle montagne, delle paludi e di certe città e fabbriche. Quelli che sanno di essere minoranza, ma anche di vederla giusta e di poter convincere altri a vederla come loro, perché Zaia è proprio brutto, brutto brutto!