sabato 24 agosto 2019

ATTESO UN NUOVO GIUDIZIO DEL RIESAME SUL SEQUESTRO DEL TUNNEL DI 7 KM

Relegato a pagina 28 nel Giornale di Vicenza, il comunicato del CoVePA viene ripreso integralmente per la prima volta dal quotidiano berico, e questa è già una notizia. Ma alla fine del resoconto ve n'è un'altra: secondo il GdiVi in cronaca di Malo è ancora atteso un secondo procedimento di riesame. Entro la prima decade di settembre è stato richiesto un nuovo giudizio che riveda le parti ancora sequestrate del cantiere e nelle quali sarebbe indispensabile la certificazione dei materiali.

venerdì 23 agosto 2019

ANSCHLUSS DELLA PROVINCIA DI VICENZA IN QUELLA DI ANCONA

www.ansa.it
Nelle scorse ore con un articolo su Il Giornale di Vicenza il 22agosto 2019 a pagina 21 è stata data notizia delle motivazioni del Giudice Miazzi con cui ha dissequestrato il cantiere della Pedemontana Veneta. Si tratta di un documento che in 23 pagine spiega le ragioni del dissequestroe che sarà oggetto di una attenta valutazione nel merito. Emerge così nel breve che sono state assunte tutte le ragioni contenute nella perizia del Prof. Simonini, Professore Ordinario di Geotecnica, Analisi e Valutazione del Rischio Geotecnico del Dipartimentodi Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (ICEA) presso l’Università di Padova, da cui il dott. Miazzi ha preso decine di pagine a sostegno delle sue decisioni. Si tratta del classico caso da STAR WARS dove conta chi ha il perito più lungo e fa lo sforzo più grosso.
Su questo piano non possiamo non sottolineare l’immobilismo della magistratura vicentina, che a più di tre anni dal decesso di un operaio, ha prodotto una schermaglia di perizie. Queste sembrano affermare che possiamo costruire un tunnel con il burro, che può ammazzare un operaio. Tutto questo senza alcun rinvio a giudizio. Per questo auspichiamo l’Anschluss della Provincia di Vicenza in quella di Ancona, dal momento che in relazione al drammatico crollo che interessò un ponte sulla A14 la procura anconetana in due anni è riuscita a chiudere la partita.

lunedì 19 agosto 2019

CHI SONO I GONZI CHE CREDONO ALLA DIREZIONE LAVORI DI SPV E ALLE RISIBILI RISPOSTE DELLA REGIONE VENETO SUI CROLLI?

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Sono apparse nell’etere le risibili risposte della Regione Veneto e dei due Feltrin di Trevignano, che hanno il valore delle chiacchiere da ombrellone tra vecchie signore incartapecorite. Ci pare di vedere i due massimi esponenti della struttura regionale veneta della SuperPedemontanaVeneta, Corsini e Pellegrini, uno nella sua Isola d’Elba, e l’altra in una qualsiasi spa, telefonarsi con un mojito salviniano e conferire minimizzando il senso del mancato incidente mortale della Pedemontana Veneta a Trevignano.
I punti da stigmatizzare sono almeno tre e su questi chiediamo risposte precise a Zaia e a chi è in grado di darle al posto suo.
In primo luogo egli quando è apparso in Consiglio Regionale il 16 luglio scorso, ha dichiarato (cfr.minuto 6,50 della registrazione) che il cantiere ha ormai speso 1,4 mliardi di €. Vale a dire il 62% dell’intera somma prevista per i lavori. Per questa ragione non è possibile considerare i lavori del ponte canale di Trevignano come provvisori. Inoltre non si può dare ad intendere che siano normalmente possibili cedimenti di quel genere: sarebbe come se una casa in costruzione fosse al grezzo avanzato, con parti già finite e abitabili(i fantomatici 7 km della barriera di A31 a Breganze), e dopo aver speso oltre il 60% del budget, collassasse in più punti sotto un temporale d’agosto, che come è noto rinfresca il bosco e i gonzi.
Zaia, Bramezza, Corsini, Pellegrini e tutti quelli che vogliono la SPV, ci dicano quali sono le opere strutturali del ponte canale che, qualora realizzate o completate, ne avrebbero impedito il crollo? Siano precisi però e la smettano con chiacchiere e fandonie in modo che sia possibile confrontarsi su argomenti fondati e la piantino di discutere sulle impressioni, ne va della sicurezza degli operai e dei cittadini tutti. 

Le dichiarazioni della Regionne Veneto sul crollo di Trevignano sono chiacchiere da ombrellone


Al blog Taepile Massimo Follesa portavoce del CoVePA ha rilasciato alcune dichiarazioni circa le giustificazioni addotte dalla Regione Veneto nella recentissima vicenda del parziale crollo che ha interessato un ponte canale lungo il cantiere della Superstrada pedemontana veneta, nota come Spv, in provincia di Treviso, non convincono i comitati ambientalisti. A sostenere questa tesi è Massimo Follesa, portavoce del Covepa, un coordinamento che da anni si batte contro l'opera.  Il quale alle telecamere di Taepile.net parla di un evento che avrebbe potuto causare vittime, in primis tar gli operai. Il portavoce poi aggiunge: «È sbagliato sostenere che poiché l'opera è ancora in fase di realizzazione possano accadere episodi come quello accaduto a Trevignano dove un pezzo del ponte canale è venuto giù come un pezzo di stracchino». Poi il comitato aggiunge un'altra considerazione sull'incidente (nel riquadro l'immagine del ponte collassato): «È come se la mia casa fosse quasi finita e un giorno di punto in bianco se ne venisse giù un muro. Evidentemente nel progetto o nella sua realizzazione c'è qualche cosa che non funziona».

domenica 18 agosto 2019

CHI HA SBAGLIATO PAGHERA'..... E PAGHERAI!


Era il 30 luglio scorso, e veniva pubblicato da Piccolotto e Rossi questo video in contraddittorio con l'intervento di Lua Zaia in Consiglio Regionale. Il leader regionale era intervenuto per rispondere sul sequestro dei 7km del cantiere di Pedemontana Veneta per il tunnel Malo-Castelgomberto. Nei 18 minuti che Zaia ha dedicato ai consiglieri sulla SPV si ascoltano, in sintesi, una serie concatenata di omissioni, smemoratezze e vere e proprie cantonate, tutte giustapposte, forse dovute ai troppi brindisi per il prosecco dell'Unesco. Tutte storielle propinate ai soliti veneti che, anche loro inebriati dall'Unesco e dalle sciate olimpiche evidentemente, si bevono tutto, ma proprio tutto... ma chi sbaglia, paga! 

Ora vale la pena di riascoltare dal minuto 8 e per tutti i successivi 45 secondi, cosa esce dalle riflessioni dei due autori, che replicando al presidente  rammentano che le parti lese dalla pedemontana sono i lavoratori SIS e i morti a causa dei cantieri, chi rischierà per i possibili cedimenti o per gli allagamenti e ovviamente noi che pagheremo ogni spesa fino all'ultimo fennig. anticipano di 15 giorni quanto accaduto in queste ferie ferragostane nel cantiere trevigiano della Pedemontana Veneta dove è crollato un ponte canale con allagamento della sottostante trincea. Buona Visione di quei 45 secondi cosi illuminanti per i fatti di Trevignano del 15 agosto notte!


sabato 17 agosto 2019

VIDEO REPORTAGE DEL CROLLO DEL PONTE CANALE A TREVIGNANO (TV)


Ecco il video-reportage realizzato sul posto del crollo del ponte-canale nel trevigiano, è esattamente situato tra il confine di Montebelluna e Trevignano, al km. 73+200 della progressiva dell'opera partendo da Montecchio Maggiore Vicenza.
In allegato forniamo ulteriore documentazione fotografica e le tavole della zona: https://drive.google.com/open?id=17TdI23LWDuQjDQAUicHqhL9GF5XHmQjF.


Nella notte tra il 15 e 16 agosto c.a., in seguito alla pioggia infiltrata nel terreno, al confine tra Montebelluna e Trevignano, è crollato il ponte-canale che attraversa la Pedemontana Veneta sul quale scorreva una roggia importante per l'irrigazione agricola e lo scolo delle acque piovane. si tratta di una rete fondamentale nella distribuzione delle acque derivate dagli eventi atmosferici e per impedire gli allagamenti di aree limitate e pericolose per i centri urbani sparsi, così numerosi nella pianura settentrionale veneta.

PEDEMONTANA VENETA TREVIGNANO(TV) TEMPORALE TRA IL 15 E IL 16 AGOSTO E CROLLO DI UN PONTE CANALE NELLA TRINCEA

Nella notte tra il 15 e il 16 agosto, lungo il tracciato della Pedemontana Veneta, nel comune di Trevignano (TV), un rovescio ha provocato il crollo del ponte canale che attraversa la trincea tra Case Pellizzari e Caberlotto(https://goo.gl/maps/tXZ3bmTqToLhEkSJ6), al kilometro 73.200 dell'opera, proprio al confine tra Trevignano e Montebelluna
Se qualcuno pensava che i crolli della SPV fossero una esclusiva del vicentino e della Galleria Malo-Castelgomberto si sbagliava e di molto. È sufficiente guardare le foto in allegato che ci hanno inviato da Treviso per comprendere la gravità dell’evento, soprattutto se si pensa al fatto che vi potevano essere dei mezzi circolanti e se la pedemontana fosse stata in funzione poteva essere un disastro con un numero considerevole di vittime!
È bastata la pioggia della notte di ferragosto, non particolarmente violenta, rispetto alle medie di questi ultimi periodi, per far crollare la parte appoggiata al bordo della trincea nord di un ponte canale con tutto il primo tratto della sua trave prefabbricata. Questo ha causato una serie di smottamenti ben visibili, su un fronte di circa 1000 metri lungo la sponda della trincea, con conseguente allagamento del fondo. Un evento simile, ma di minore portata, lo avevamo registrato anche nel canale di deviazione che la SIS aveva realizzato per il torrente Chiavone a Breganze(VI), dove l’acqua aveva scalzato il fondo di massi e cemento scavando sotto agli argini.