martedì 30 luglio 2019

TECNICO DELLA SIS ED ESPONENTE DEL PD BASSANESE ATTACCA IL COVEPA E UN SUO PORTAVOCE PER LA SERATA DEL 31 LUGLIOA BASSANO

Mercoledì 31 luglio 2019 alle ore 20,30 presso la Sala Tolio in via Da Ponte, 37 a Bassano del Grappa, il CoVePA ha organizzato insieme con FridayForFuture di Bassano d.G. un incontro pubblico dal tittolo “CITTA’, CAMPAGNA, SPRAWL”. Lo avevamo immaginato come una sorta di autoformazione per chi volesse approfondire i meccanismi del territorio e della sua pianificazione. Parleremo della Pedemontana Veneta solo marginalmente, come pretesto per allargare il pensiero e il ragionamento su un cambio possibile nel agire sui nostri territori, per impostare un meccanismo diverso di organizzazione della presenza umana
Mai avremmo pensato che questo attirasse le ire di un tale di Bassano del Grappa che si è spinto ad inoltrare un messaggio piuttosto pesante ai ragazzi di FFF, che hanno organizzato la serata con noi. Il messaggio ci va giù pesante nei nostri confronti e di quelli del nostro portavoce l’architetto Massimo Follesa, che dialogherà insieme al relatore della serata l’architetto Robert Maddalena. 
«Certo che se il geometra della SIS Claudio Gasparotto posa i ferri e i tiranti nel tunnel come scrive in italiano, stiamo freschi, ci da ragione con le sue stesse parole, ma quel che è peggio è che neanche una cuccia per cani è degno di costruire», ha dichiarato Follesa dopo uno scambio con FFF Bassano. Si perché Gasparotto non è un cittadino qualsiasi è un dipendente della SIS dal 2012 del cantiere della Pedeveneta, con trascorsi in Pedelombarda e nelle CoopRosse. Un bel esponente inoltre del Partito Democratico bassanese, a cui non difettano le genialate per fallire la conquista dei governi locali. E se qualcuno si domandasse come hanno fatto a perdere Bassano, Gasparotto è una delle risposte. «Sembra mandato a curare l’orticello, ma lo fa male per giunta, se qualcuno aveva dei dubbi su come si può occupare un partito o come si potrebbe occupare un territorio, eccovi la conferma» ha rincarato il nostro portavoce.
Nel messaggio Gasparotto, ci va giù pesante, al limite della diffamazione per Follesa e per il CoVePA, che sono definiti, il primo “un estremista no pedemontana”, mentre la seconda come associazione che lancia “offese false”, “propaga odio”, “lancia accuse false infondate sui media senza prove” e sul fatto “si usano materiali scadenti e che - quelli che lavorano in SPV ndr - siamo criminali”.

CITTA', CAMPAGNA, SPRAWL. INCONTRO PUBBLICO A BASSANO DEL GRAPPA

Come funziona il territorio della Pedeveneta? Quanto dipende da noi? Quanto da agenti esterni ? Perché siamo giunti a questa situazione apparentemente senza via d’uscita? Lo abbiamo sempre abitato in questo modo o vi sono modalità diverse per insediarsi e viverlo? Le parole che usiamo per descriverlo sono corrette? Oppure esse stesse ci nascondono la realtà “oggettiva”? 
Ne discuteremo il mercoledì 31 luglio 2019 alle ore 20.30 in sala Tolio in via Jacopo da Ponte a Bassano del Grappa assieme all'architetto Robert Maddalena e all'architetto Massimo M. Follesa nostro portavoce.
Cercando di comprendere i meccanismi di un territorio tra i tre sistemi con cui gli uomini se lo contendo: la città, la campagna e lo sprawl.  
Vorremmo che ci fosse un confronto immaginando questo evento come autoformazione e proposte concrete di analisi alternative del territorio della Pedemontana Veneta come luogo geografico. 
Ci sarà modo anche per un breve aggiornamento sullo stato dell'infrastruttura 

venerdì 26 luglio 2019

TAR LAZIO RESPINGE IL RICORSO CONTRO LA VARIANTE DELLA SPV PER LA GALLERIA MALO-CASTELGOMBERTO

La sentenza del TAR Lazio N. 10035/2019 REG.PROV.COLL. N. 15464/2018 REG.RIC. sull’avanzamento dei lavori per la galleria Malo-Castelgomberto della Pedemontana Veneta dal tunnel di sicurezza della Località di Vallugana a Malo, è stata resa nota oggi a seguito del ricorso presentato dal CoVePA e da 40 cittadini di Malo. Il collegio presieduto dalla Giudice Elena Stanizzi ha respinto il ricorso contro il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Commissione Tecnica via-vas, la Regione del Veneto, il Consorzio Stabile SIS scpa, e la Superstrada Pedemontana Veneta spa che chiedeva l’annullamento della variante al progetto esecutivo per eseguire i lavori principali dal tunnel secondario, fatto che alterava le stesse prescrizioni del Ministero contenute nella Valutazione di Impatto Ambientale dell’opera confermate fino al maggio 2018.
A noi risulta che il collegio giudicante abbia ripreso in toto le motivazioni dei resistenti facendo decadere il nostro ricorso poiché non avremmo impugnato la variante approvata col decreto regionale n.35 del 14 dicembre 2018 affermazione malandrina. E’ del tutto evidente che stiamo attentamente valutando la sentenza, riscontrando quanto essa sostiene e alcune falle che ci consentono di pensare al ricorso presso il Consiglio di Stato. A questo proposito ci pare naturale ricordare l’esisto sulla recente sentenza che ha azzerato la Valdastico Nord.

CENSURATO L'UFFICIO STAMPA DELLA REGIONE VENETO DALL'ORDINE DEI GIORNALISTI

L'Ordine dei Giornalisti del Lazio ha comminato una censura all'Ufficio Stampa della Regione Veneto. Ha agito in seguito alla nostra segnalazione contro il suo responsabile in vero, infatti il Dott. Carlo Parmeggiani è colui che ha ricevuto il provvedimento in virtù del fatto che egli è ivi iscritto e in virtù della mancata rettifica per il comunicato che ci attribuiva dichiarazioni false relative al fatto che noi avremmo tifato per Salini-Impregilo nel ricorso contro il Terzo Atto Convenzionale della Pedemontana Veneta.
La censura è stata pronunciata l'8 luglio scorso per le violazioni di legge riscontrate dal collegio di disciplina. Non è poca cosa infatti, poiché riguardano violazione della legge n. 69 del 3 febbraio 1963 sull'ordinamento della professione di giornalista. In particolare vengono imputate le violazioni dell'articolo 2 comma 1 che prevede l'obbligo inderogabile di riportare la verità sostanziale dei fatti e di rettificarli quando questi siano stati riferiti in modo inesatto ed errato. Viene inoltre rilevata la violazione dell'articolo 9 comma a del Testo Unico dei doveri del giornalista, che impone la rettifica di fatti non veritieri con l'adeguati rilievo, come pure si segnala la ulteriore violazione del comma d in merito al dovere di verificare l'attendibilità delle informazioni ottenute.
Il Primo Collegio del Consiglio territoriale di disciplina dell'Ordine dei Giornalisti del Lazio ritenuta grave la violazione delle norme di legge sulla professione gionalistica ha censurato Carlo Parmeggiani nella sua qualità di responsabile, ma con lui tutta l'attività dell'Agenzia di Stampa della Regione Veneto, che nei casi di abusi o mancanze di grave entità, consiste nel biasimo formale per la trasgressione accertata.

DISSEQUESTRATA LA PEDEMONTANA VENETA


Dissequestrati 7km della Pedemontana Veneta dal Giudice Lanzi, attendiamo le motivazioni, non ne avevamo dubbio che potesse accadere. Attendiamo il prossimo morto o crollo per vedere lo stop definitivo! Alleghiamo il comunicato della Regione Veneto e il Provvedimento del Giudice che potrà spiegarsi nei prossimi giorni. Sarà nostra cura leggere le motivazioni che potrebbero contenere le prescrizioni del caso. Solo allora capiremmo che piega ha preso il giudizio. Noi visto chi era presenta al dibattimento abbiamo deciso di valutsre l'opportunità di costituirci quale parte civile.Questo può avvenire i virtù del nostro statuto e dopo una attenta ricognizione delle carte.

Vale la pena di sottolineare che un sequestro avviene per la tutela delle prove, per impedire che queste siano alterate o che chi è indagato continui a perpetrare il reato per cui sono state avviate le indagini. La terribile evinienza che il lavori in Vallugana, al famigerato cantiere del terzo accesso alla galleria di Malo-Castelgomberto di SPV, possano ricominciare con 4-6 mine al giorno è un fatto concreto. La Regione Veneto ne da annuncio in comunicato prudente dopo le ripetute cantonate degli scaramacai, che redigono le comunicazioni sulla Pedemontana Veneta. Questo proprio perchè l'inchiesta sembra avere elementi su cui si basa più solidi di quanto è emerso finora, secondo il giudizio di chi sa leggere quegli atti. Insecondo luogo il Giudice Lanzi Lanzi ha un brutto precedente nel recente procedimento in corso contro Zonin per il crack di popolare di Vicenza, dal cui collegio giudicante ha dovuto allontanarsi per incompatibilità. Crediamo non sia l'unica incompatibilità secondo quanto emerge da una approfondita ricerca che ovviamente è da verificare.

Francamente ci rifiutiamo di credere che la cosiddetta Giustizia non esista e che tutto il potere si coaguli lì dove girano immensi capitali. Ci rifiutiamo di credere che lasciare questo paese sia l'unica opzione per fare fronte a certe miserabili modi di gestire il nostro paese. Non vogliamo lasciare che i Dogliani, gli Zaia, e i Corsini e tutti i loro tira piedi vincano, per questo è dura.  La Pedemontana Veneta può sopravvivere a se stessa se solo sarà trapiantata nella CAV in modo che gli utili di quest'ultima coprano i buchi che i regali alla SIS produrranno nel bilancio regionale. A poco serve ammirarci per la nostra determinazione e perseveranza... unitevi a noi la dove vi trovate perchè è dura e nulla è ancora cambiato!

AVANTI PIANO QUASI FERMI SUL CASELLO A4, LA CONNESSIONE CON PEDEMONTANA VENETA E TAV

www.ildomaniditalia.eu
“Il Cipe – precisa De Berti – ha anche affrontato, con una informativa, il problema dell’interferenza tra i lavori di realizzazione del casello autostradale di Montecchio Maggiore (Vi) sulla A4 e l’alta velocità Verona-Vicenza. La soluzione individuata consentirà di accelerare i lavori che verranno realizzati nella prima fase dalla società A4 con finanziamento da parte di RFI. L’informativa di oggi sarà oggetto di specifica delibera del Cipe nella prossima settimana”. Questa è la parte del comunicato della Regione Veneto apparso oggi sull'ultima riunione del CIPE che ha elargito un botto di risorse romane alle strade dei prenditori veneti. Stanno preparando il sacco se a queste aggiungiamo le mdifiche radicali alle norme swui lavori e contratti pubblici.
In pratica non c'è ancora nulla di concreto per consentire alla Pedemontana Veneta di entrare in A4, ma soprattutto il contrario. Sarebbe come dire che l'infarto del progetto più grande d'Italia è un dato certificato dal CIPE. Non riusciremo a uscire dalla Pedemontana Veneta e non riusciremo ad entrarci dalla A4, con buona pace dei conti e dei flussi economici. Ma quello che è peggio è che la risposta alle problematiche sui limiti allo sviluppo del Veneto sia ancora quello di costruire nuove strade e non una seria riflessione sui ruoli della città, della campagna e delle aree contaminate dallo Sprawl. 
insomma i Road Gangster si muovono come negli anni 50 immaginando un grande paese, neanche fossimo gli StatiUniti del dopo guerra.

giovedì 18 luglio 2019

DIMISSIONI PER CORSINI! ZAIA FA PRESTO A DIRE CONTROLLI, CHI CONTROLLA CORSINI AUTORITA' DI VIGILANZA SULLA PEDEMONTANA VENETA?


Lo avevamo già segnalato che l'Avvocato Corsini non è imparziale nel ruolo che copre di Autorità Vigilante e Commissario della Pedemontana Veneta. Avevamo già segnalato che durante la festa di Santa Barbara del 2017, cara ai minatori, quelli che non si fidavano di quello che faceva la SIS nel tunnel di Malo-Castelgomberto, si era messo la maglia della squadra che dovrebbe controllare. Neanche nelle vituperate partite della Rubentus ai tempi del buon Moggi, gli arbitri entravano in campo con la maglia dei Gobbi. Si vede che i salernitano-piemontesi hanno aggiornato, alzando l'asticella, il metodo di Lucianone. 

Questo video girato il 4 dicembre 2017, dentro alla Galleria di Ca' Fusa, nel tratto di SPV tra Breganze e la A31, celebrava la conquista dei famosi bond, il cui garante finale siamo, cioè la Regione Veneto. Certo sono passati 18 mesi ma quel fatto rende impossibile da digerire le parole di Zaia pronunciate in Consiglio Regionale sul sequestro della galleria. Più che altro sembravano l'ennesima supercazzola pedemontano-veneta per lodare se stesso e il suo buon governo con gli organi dello stato. Tra quelli citava proprio il viceavvocato dello stato Corsini, uno che alla luce del video facciamo fatica a credere che lavori per il miglior esisto dell'inchiesta interna che Zaia vorrebbe avviare. Questo video la dice lunga da che parti stia quel personaggio, c'è da chiedersi se giochi nella squadra dei D'Agostino, dei Turso, dei Saretta e dei Cordaro gli indagati di SIS?

sabato 13 luglio 2019

L'INFERNO PER ORA NON C'E' PIU' IN VALLUGANA. Comitato Vallugana di Malo – Comunicato n°2

taepile.blogspot.com
Nella quiete ritrovata della Vallugana le nostre case non tremano più, le nostre famiglie tornano a riposare e nessuno tossisce a causa delle polveri. Non c’è più il rumore delle ventole come sotto fondo o dei cingoli della ruspa che fino alle 22 non smetteva di lavorare, non ci sono più i valori di PM10 e PM2.5 che ci impedivano di aprire le finestre la sera. L’inferno, per ora, non c’è più: il cantiere è stato sequestrato. In questi anni in cui la comunità di Vallugana è stata violata da perfetti sconosciuti e abbandonata da coloro che avevano promesso di proteggerla, abbiamo imparato quanto l’unione faccia la forza. In questi anni non abbiamo mai smesso di difendere la valle che tutti amano e conoscono per la sua tranquillità e purezza, non abbiamo mai perso la speranza che un giorno giustizia venisse fatta. Il Comitato Vallugana di Malo ritiene che ciò che emerge dalle intercettazioni sia a dir poco agghiacciante: operai spaventati dai continui crolli della volta della galleria e dalle infiltrazioni di acqua durante le piogge che “entrava da tutte le parti”, utilizzo di materiali non conformi... noi del Comitato esprimiamo tutta la nostra solidarietà a quegli operai che erano costretti a lavorare in condizione cosi precarie e al tempo stesso non siamo affatto sorpresi di tutto ciò, in quanto è perfettamente in linea con quello che abbiamo subito e denunciato per quasi due anni. 

NOTIFICA E DIFFIDA A LUCA ZAIA IN RELAZIONE AL SEQUESTRO DEI 7 KM DI PEDEMONTANA VENETA

Abbiamo inviato notifica e diffida a Luca Zaia in relazione al sequestro dei 7 km della Pedemontana Veneta. Si tratta della Galleria tra Malo e Castelgomberto al centro delle attenzioni della magistratura come è emerso nei giorni scorsi. Tutto è stato inviato tramite fax al Responsabile dell’Ufficio di Presidenza Alberto Piz, al Direttore dell’Ufficio di Presidenza Fabio Gazzabin e alla Segreteria Generale della Programmazione diretta dalla Dott. Ilaria Bramezza
Le registrazioni hanno dimostrato che atteggiamenti volti alla costruzione dell’opera senza il rispetto delle norme, dei capitolati e del contratto di concessione, perduravano dalla morte dell’operaio schiacciato nella parte iniziale del tunnel a San Tomio, avvenuta nell’aprile del 2016. Abbiamo intimato a Luca Zaia di costituirsi parte offesa nel proseguimento di questo procedimento, perché solo così saranno sincere le sue dichiarazioni, già troppe volte abbiamo sentito dire che l’ente che lui guida è parte offesa ma alle chiacchiere non sono seguiti i fatti.
Il presidente della giunta regionale deve tenere bene a mente che la Regione Veneto è coinvolta nei fatti che il pubblico ministero Carunchio addebita a quattro dirigenti tecnici della SIS concessionaria della Superstrada Pedemontana Veneta. In particolare vi sono il Direttore dei Lavori ing. Adriano Turso e il capo della SPV spa e direttore tecnico della SIS geom. Salvatore D’Agostino oltre al capo cantiere geom. Luigi Cordaro e il direttore dei lavori ing. Fabrizio Saretta del tratto sequestrato.

giovedì 11 luglio 2019

IN PEDEVENTA IL PANE E' LIEVITATO, VUOI UN PEZZO DI SFILATINO LUCA?

Rotto il silenzio dei prosecchi, siamo arrivati al lievitare del pane: ha parlato, ha parlato, ha parlato e ha sparato una cazzata! Oggi 11 luglio 3019 sul GdiVi a pagina 7 con prosecco in mano Zaia dopo 7 giorni commenta il sequestro dei 7 km della Pedemontana Veneta. Ci accusa di essere quelli che provano a far lievitare il pane, ormai siamo pronti ma metterlo nel forno. Inoltre si lamenta della posizione di parte lesa che la Regione Veneto ha in questo momento, ma mettercela è stato lui con un terzo atto che ha dimenticato di farsi garantire in cantiere da un direttore dei lavori rispettoso delle norme e dei criteri di incarico regionali e nazionali
«Siamo assolutamente al fianco della magistratura», ma non può essere una vicenda giudiziaria, come quella legata al sequestro della galleria di Malo che ne coinvolge solo una parte, a fermare il cantiere di un’intera opera importante come la Pedemontana Veneta. È questo il messaggio che il governatore Luca Zaia ha lanciato ieri sulla grande superstrada in costruzione da Montecchio a Spresiano (rispondendo ai giornalisti a margine dell’evento sul Prosecco). «Siamo assolutamente a piena disposizione dei magistrati, perché pensiamo che la chiarezza fa bene a tutti. E se c’è qualcosa da chiarire, va chiarito, senza dubbio. Ciò non toglie che quanto non ricade sotto l’indagine degli inquirenti si debba fermare nel frattempo in attesa che sia stata fatta piena luce sulla questione. E mi spiace quindi assistere ai soliti che, anche in questo caso, cercano di far “lievitare il pane”…». Zaia ha risposto anche alle altre critiche sulla Pedemontana giunte al suo indirizzo. «Chi è all’opposizione ha diritto di chiedere tutto quello che vuole. Ma ricordiamo che, se fosse accaduto qualcosa, la Regione si troverebbe nella posizione di parte lesa. Prima di costituirsi in giudizio, però, serve un provvedimento».
https://drive.google.com/file/d/1bUdK8y12XxNkvV4aJzi7olKDhf4PIXo-/view?usp=sharing

mercoledì 10 luglio 2019

NEMICI DEL POPOLO IN PEDEMONTANA VENETA. INDEBITE PRESSIONI SULL'INCHIESTA IN CORSO CON IL RICATTO OCCUPAZIONALE.

Arianna Editrice
Non possiamo esimerci dal commentare la recente posizione assunta dalle sigle sindacali Fillea, Filca e Feneal apparsa oggi sui quotidiani in merito alla richiesta di cassa integrazione dopo il blocco dei lavori al cantiere del tunnel Spv di Malo-Castelgomberto. I giornali riportano una presa di posizione tardiva e come sempre a babbo morto. Oltre tutto si diffondono anche notizie non vere come fanno A. Al. e M.Za. sul Corveneto di oggi in pagina 3, i quali scrivono che gli operai Sis hanno ottenuto la cassa integrazione. Non è vero... crediamo vada rettificata. Questa degli edili appare essere come una indebita pressione sugli inquirenti nell'ambito dell'inchiesta sulla Galleria Malo-Castelgomberto, usando e sfruttando gli operai.
Per noi resta ferma la dovuta comprensione per chi lotta per il proprio posto di lavoro, ma il Covepa considera inconcepibile che a causa della condotta scriteriata di un concessionario come la SIS che da anni in tema di Spv ne combina di cotte e di crude, qualcuno pensi di scaricare sull'Inps ovvero sulla collettività, le aberrazioni del concessionario e del Terzo Atto della convenzione di Zaia.

martedì 9 luglio 2019

PERCHE' GLI INGEGNERI SI PRESTANO A FARE LA FIGURA DEI MINCHIONI? PER FORTUNA NON TUTTI!

ASD Emissioni Zero
La storia della galleria è una cosa lunga, e c'è ancora molto da approfondire. Spicca in questa fase una nota che induce al ridere, tanto gli ingegneri ci fanno la figura dei minchioni, ma non proprio tutti per fortuna. Poi viene da riflettere su come intenda la Pellegrina condurre le verifiche in Pedeveneta, se vuole farli come la balla degli aggiornamenti e i crediti formativi dell'ordine degli ingegneri di Verona c'è da incazzarsi di brutto e invocare la giustizia divina tramite quella popolare!
Poi a questi di Verona quel corso in SPV dovrebbe valere -40 crediti altro che +4…
Leggi l'ultima sulla galleria di Malo-Castelgomberto, usata come eccellenza formativa per gli ingegneri veronesi. Tutto è avvenuto solo 15 giorni prima del sequestro, con guest-tutor il buon indagato direttore dei lavori ing. Adriano Turso, a fianco dell'altro guest-star l'ing. Elisabetta Pellegrina da Verona. 
«Ecco qui la Pellegrini e il suo ordine»
http://www.vicenzatoday.it/…/sequestro-cantiere-spv-malo-ag…

lunedì 8 luglio 2019

PEDEMONTANA VENETA, SEQUESTRI E PERQUISIZIONI. ECCO LE INTERCETTAZIONI SHOCK TRA CONTROLLATI E CONTROLLORI. LA FIGURA DEL DIRETTORE DEI LAVORI TURSO

https://drive.google.com/file/d/1_8GZ9LQvlUdAqy9Xn4MGyVkXq0SH-EXG/view?usp=sharing
In queste ultime ore il caso del sequestro dei sette kilometri più importanti della pedemontana veneta si carica di due nuove puntate, che se vogliamo sono delle repliche già andate in onda ma che i più avevano visto ma non osservato.
Ci ha pensato Marco Milioni per primo richiamando le vicende del 2017 che hanno visto due atti importanti in questa vicenda. In un suo pezzo ha ricordato in primo luogo "il lungo esposto che il primo progettista della Spv, la società di ingegneria Sics, inviò a Zaia nel gennaio del 2017 nel quale senza andare troppo per il sottile si parla di «pratiche del tutto non ortodosse seguite per affidamenti, subaffidamenti non soggetti ad autorizzazione, subappalti ed interessi privati che nulla hanno a che fare con il sano utilizzo delle risorse pubbliche, con evidente e conclamata responsabilità erariale»".  Poi all'intervento di VicenzaToday.it è seguito il fondamentale approfondimento di AppaltiLeaks.it noi diamo seguito pubblicando il documento apparso in tutti i quotidiani e gli organi di informazione che hanno parlato delle intercettazioni alla base del sequestro dei 7 KM della Pedevneta.

domenica 7 luglio 2019

IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI

Luca Ancetti, direttore del Giornale di Vicenza, nella prima pagina di oggi si lancia in un articolo di fondo duro, per quanto lui può esserlo, contro il silenzio dei prosecchi di Zaia, incomprensibilmente  troppo occupato a Bakù, ecco il testo:
"«La struttura di progetto Pedemontana Veneta della Regione,di fronte a quanto emerge da i primi sviluppi dell'indagine in corso da parte della Procura della Repubblica di Vicenza, si astiene con doverosa cautela da ogni commento, in attesa di conoscer emaggiori particolari sulla vicenda». 
Recita così il laconico comunicato inviato ieri alle redazioni. Una nota non firmata, intestata ad un'impersonale struttura che parla di silenzio doveroso. A distanza di tre giorni dalle prime clamorose notizie di stampa e a ventiquattro ore dalle rivelazioni di intercettazioni telefoniche dai contenuti inquietanti sorprende e preoccupa il mutismo del governatore. Va bene la cautela, la presunzione di innocenza e la fiducia negli inquirenti ma per rispetto e tutela dei veneti, che contribuiscono a pagare quell'opera, appare ancor più doverosa da parte di Zaia, se non un commento, una decisa presa di posizione verso quello che potrebbe risultare come un autentico “attentato” contro la Regione, committente dell'opera e parte offesa nella vicenda, e contro tutti i potenziali utenti della galleria maledetta, già funestata da un mortale incidente di lavoro nel 2016 ei  nteressata da un crollo nel 2017. 

sabato 6 luglio 2019

CHI SONO I LAZZARONI ZAIA? LE AMBIGUE DI CHIARAZIONI DELLA REGIONE VENETO DELLA STRUTTURA DI PROGETTO E DI ROBERTO CIAMBETTI

www.qdpnews.it
Quanto sta trapelando sui media in queste ore in materia di Superstrada pedemontana veneta è agghiacciante. Le intercettazioni pubblicate sulla stampa parlano di un sistema truffaldino ammesso bellamente durante le conversazioni telefoniche di questi signori che avrebbero dovuto garantire la qualitá dell'opera, nonchè la sicurezza di cittadini e operai. Invece è successo ben altro.

Fermo restando che sarà la magistratura a pronunziare un verdetto definito al riguardo, speriamo che prenda in considerazione anche la fattispecie dell’attentato alla sicurezza dei pubblici trasporti oltre alla truffa. Essa però potrà agire solo per la sfera penale, in questa vicenda di aberrazioni schifose c'è un passaggio che non può essere sottaciuto. Chi è la figura che per prima avrebbe dovuto garantire la integrità della commessa? Si tratta del direttore dei lavori, l'ingegnere Adriano Turso, il quale ricordiamolo una volta ancora non è solo una figura riferibile alla parte privata, ma in ragione della natura della commessa in project financing, è anche un pubblico ufficiale facente funzione.

Il Covepa da tempo ha segnalato nelle sedi opportune, le incognite che si addensavano su questo personaggio. E adesso alla luce dei fatti possiamo constatare effettivamente quanto la Regione Veneto abbia, anzi non abbia, fatto in termini di controlli preventivi. Ricordiamo a tutti che la Regione, che è il concedente dell'opera, avrebbe dovuto agire con occhiuta terzietá, non tifando per l'opera, impegnandosi a contestare al concessionario, ove necessario anche la singola virgola anche il punto decimale ove necessario.

IL CEMENTO DELLA PEDEMONTANA VENETA

Ecco delineato dalle intercettazioni pubblicate dal GdiVI di oggi 6 luglio 2019 in pagina 1 e 29 il problema del cemento della Pedemontana Veneta:
 "IL CEMENTO. In un’intercettazione emerge che anche il cemento non è conforme, tantoche «gli operai hanno paura
di entrare» nel tunnel, perchè «qui viene giù tutto». Èu usatoper le operazioni di «spritz», la gettata per consolidare la volta della galleria.
Quando ci sono le «volate», cioè le esplosioni controllate per fare avanzare il cantiere, si «splacca», cioè si stacca e cade a terra. «È sempre maggiore la preoccupazione per la propria incolumità che pervade gli operatori destinati a lavorare all’interno della galleria», scrive il giudice.
Saretta a Cordaro, 2 maggio, ore 19.08: «Lo spritz deve essere diverso da quello che usiamo però lì possiamo sempre fare la storia che partiamo con lo spritz non qualificato e poi lo qualifichiamo dopo».
Turso a Cordaro: «Ci stanno tutte le centine dove si vedono perfino le catene, ma questo è un problema dello spritz che Sis lo sa da un sacco di tempo». «Ci sono delle lesioni larghe un dito, pensavo fosse il sole che asciuga la terra, adesso invece comincio a preoccuparmi». «Meno male che non c’era nessuno sotto che erano due splaccaggi forti, uno di un paio di metri quadrati, che è venuto giù in maniera repentina». «La gente ha paura». Di qui l’invito: «Tenete lontana la gente»."

venerdì 5 luglio 2019

SEQUESTRATI I 7 KM DELLA GALLERIA SPV MALO-CASTELGOMBERTO

Dopo le numerose segnalazioni e gli esposti che abbiamo portato avanti si arriva a questo punto, finalmente ci viene da dire: il sequestro dei 7 kilometri della galleria Malo-Castelgomberto della Pedemontana Veneta. La notizia è deflagrata nel pomeriggio del 4 luglio con una nota ipocrita della Regione Veneto, sul sequestro della PedemontanaVeneto nel tratto di 7 km della Galleria di Malo-Castelgomberto per l'impiego di Cls depotenziato, avvento al mattino alle 8.
Ciò che risalta è il commento della struttura regionale, probabilmente i pellegrini non hanno neanche il coraggio di firmare quello che scrivono. In esso si assicura che tutto andrà avanti e l'opera finirà secondo il programma. E il resto dei calcestruzzi sono veramente a posto? Non è compito del responsabile del procedimento verificare che il giochetto che ha portato al sequestro di 7 km di Pedemontana Veneta non sia stato fatto da qualche altre parte?

martedì 2 luglio 2019

SPV A BREGANZE: PESANTEMENTE A RISCHIO LA STABILITA' DELL'ARGINE DEL TORRENTE CHIAVONE

2 luglio 2019 apprendiamo da Gianfranco Fattori di Breganze che i lavori di SIS sul cantiere di Pedemontana Veneta sulla deviazione del Torrente Chiavone nel tratto tra Breganze e Mason Vic sono da rifare. Le foto delle opere di deviazione del torrente realizzate dalla SIS dimostrano che sono da rifare. È pesantemente a rischio la stabilità dell'argine e la tenuta della struttura realizzata solo due anni fa, con il rischio di alluvione per le famiglie a ridosso delle aree a nord della Superstrada Pedemontana Vuota.