Il nuovo corso
del Board
di Pedemontana Veneta si dovrebbe vedere dalla trasparenza.
Questo è un fatto lampante dall'atto
che ha sottoscritto l'ing. Pellegrini nuovo master della SPV.
Egli ci ha consentito di avere copia del 3° atto di revisione della
Concessione
di Pedemontana Veneta respingendo le opposizioni della SISscpa. E'
comunque un dominus che, limitandosi alla costruzione dell'opera,
continua a buttare sotto il tappeto le gravi carenze economico e
finanziare
della gestione dell'opera capici di costruire un debito per la
regione Veneto tra gli 8 e i 13 mld di €. E' un risultato
importante perché
dimostra l'abiezione morale e giuridica a cui si era piegata la
precedente conduzione commissariale guidata dal Vernizzi. Più che
essere un commissario del governo fu il commissario della SIS e con
lui tutti i suoi uomini e le sue donne......
Pellegrini ci
ha inviato l'atto
che ha sottoscritto il 29 maggio 2017 e che il solito Notaio
Gasparotti di Mestre (VE) ha registrato il 5 giugno. siamo di
fronte di fatto a un nuovo contratto che ripartirebbe da zero, e
questa è una grave mancanza. E' evidente l'azzardo normativo su cui
gioca per primo Luca Zaia, che ha ottenuto due risultati in colpo
solo: salvare la SIS e la SPV, chiudere la bocca alle opposizioni
interne ed esterne.
Emergono poi
due fatti: una sostanziale adesione, del documento rogitato, alla
delibera n. 708 del 16 maggio 2017 della giunta regionale
deliberato con il BURV
n. 49 del 19 maggio 2017, ma sappiamo che nei particolari si
annidano le diavolerie, che con precisione sveleremo. Valga per tutte
quanto riporta l'articolo 1 comma sul collaudo della velocità di
esercizio e l'art. 2 per il quale l'opera aumenta i chilometri
complessivi a 162, fatto salvo che l'autostrada sarà di 94 km,
resterebbero fuori almeno 2/3 delle opere complementari pari a 68 km.
Infine appare
chiara la strada che Zaia ha imboccato, che è quella di scontrarsi
con i poteri dello stato, espressi dalla Corte dei Conti e dall'ANAC.
E' sicuramente fiducioso che potrà trovare un accomodamento politico
con il potere, quello che conta, ora che lo porta in palmo di mano
come governatore d'Italia. Tutti tacciono delle sue incompetenze e
dei suoi silenzi sulle gravi questioni infrastrutturali, finanziarie,
industriali e ambientali. Lo sollevano a leader nazionale da un
Veneto che, surroga le favole in fatti e che sta portando i segni di
una crisi senza mostrare quelli della rinascita, perché non volge
sguardo e pensiero alle questioni di sostanza: un cambio radicale
delle condizioni di vita nel nostro territorio a partire dalle
questioni dei luoghi in cui viviamo rappresentate da inquinamento,
consumo del suolo e cambiamento climatico.
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