martedì 27 giugno 2023

SILENZI E DIMENTICANZE TRA DIGHE E SUPERSTRADE

Ci sono un paio di fatti recenti che debbono farci riflettere sul futuro delle grandi opere pubbliche nel Nordest. In primis c'è stato un recentissimo pronunciamento della Corte dei conti che ha espresso un giudizio sprezzante sul futuro della Superstrada pedemontana veneta: in primis sul riflesso che quest'ultima avrà sulle casse della Regione Veneto. E ancora, di recente si sono moltiplicate le polemiche per quanto riguarda un'altra opera pensata per chissà quali effetti benefici sul territorio, in questo caso si parla di mitigazione e regolazione del regime idraulico: il caso specifico è quello della diga sul torrente Vanoi, opera che veine realizzata in gran parte in terra trentina ma il cui progetto viene de facto deciso dalla Regione Veneto e dal Consorzio Brenta.

Ebbene, in entrambi i casi la politica del Nordest, tranne alcune eccezioni è rimasta in silenzio.

martedì 20 giugno 2023

NELLA SPV, PER LA CORTE DEI CONTI, NESSUNA DELLE CRITICITA' SOLLEVATE RISULTA SUPERATA DEFINITIVAMENTE

Con la delibera 178/2023 la Corte dei Conti del Veneto dell’ 8 giugno scorso, in 10 punti torna a sottolineare il grave stato di crisi riguardante la situazione della SPV, capace di riverberarsi in modo catastrofico sulla Regione Veneto e sui suoi conti e sul suo bilancio. I Giudici della Corte nella Relazione allegata alla Delibera n. 178/2023/GEST hanno scritto valutszioni assai gravi. Sebbene i loro scritti mantengano forme istituzionali, ma nella Relazione della Corte si comprende la sentita preoccupazione di chi capisce di bilanci, e l’allarme per questo fuoco che cova sotto la cenere.

La Corte afferma con chiarezza che nessuna criticità sollevata con il referto 2020, risulta definitivamente superata”. Si viene così a determinare un imbarazzante caso per cui l’amministrazione della Regione Veneto e la guida politica nei vari mandati svolti dal Presidente Luca Zaia non ha mai risolto le ripetute questioni poste nel 2015, nel 2016, nel 2018 e nel 2020. Ma soprattutto in questo momento non è applicato il Terzo Atto Convenzionale che prevede penali per 25 mila euro per ogni mese di ritardo dall’apertuta, prevista nel settembre 2020. Zaia omette di richiedere e di riscuotere quasi un milione di euro alla società concessionaria SIS e ai Dogliani che la guidano con la loro INC spa, della quale varrebbe la pena di approfondire la storia prossimamente. 

In primo luogo i tempi di realizzazione dell’opera sono continuamente spostati. Dall’annunciata fine di settembre 2020 fatta con la terza convenzione di Zaia, ora si vocifera che forse si avrà l’opera completata per novembre 2023. In secondo luogo del Terzo Atto Convenzionale viene fornito un saldo positivo che non tiene conto dei contributi dello Stato, per la Corte sostiene che tra 39 anni vi sarà una perdita di 479 mln di €. In riguardo a ciò manca l’anno in cui i pedaggi saranno in grado di pareggiare il costo del canone di disponibilità: non c’è il Break Event Point. Viene trascurata l’incoerente apertura delle connessioni autostradali con A27, A31 e A4, che dannenggia la viabilità e l’equilibrio dei ricavi. Le perdite già stimate si attestano al 13%. Lo scenario da infarto è il blocco delle cosiddette opere complementari. Mancano così i collegamenti alla rete della viabilità veneta sia libera che a pedaggio. Fallisce anche la cosiddetta condizione migliorativa della viabilità a nord di Treviso e Vicenza. Questo consolida la mancata validità dello studio del piano del traffico del 2017, che viene usato come un alibi. Da anni ormai non si riesce a realizzare la modifica del limite di velocità della SPV da 110 a 130 km/h. La corte ha sottolineato che il consessionario è l’agente della riscossione dei pedaggi, secondo la delega affidatagli dalla Regione Veneto. Fino ad ora SIS non ha ottemperato a tutti gli obblighi contabili nel suo ruolo pubblico, con il deposito di tutti gli atti dovuti e i giudici lamentano che non si sia provveduto a sollecitare gli interessati. Infine la Corte aveva sottolineato che SIS deve restituire i 20.4 mln di€ di IVA che ha indebitamente ricevuto dall’amministrazione regionale.