martedì 19 novembre 2013

LA PEDEMONTANA VENETA TRA I TEMI DELL' EUROPEAN POSTGRADUATE MASTER IN URBANISM ALL'IUAV DI VENEZIA

Lunedì 18 novembre dalle 15 alle 18,30 il CoVePA ha partecipato all'incontro di medio termine dei gruppi di lavoro del EMU presso Palazzo Badoer dello IUAV a Venezia. I 4 gruppi di lavoro sotto la direzione del Prof. Bernardo Secchi e della Prof. P. Viganò si occupano di 3 temi: Marghera, Camposanpierese, e la PEDEMONTANA. Il Master coordina l'esperienza di 4 università europee:  Technische UniversiteitDeft (TU-Deft); UniversitadPolitecnica de Catalunya - Barcelona (UPC); Katholieke Universiteit Leuven, (KUL) e Università Iuav di Venezia. I gruppi di studenti raccolgono la partecipazione di laureati da tutto il mondo. In veste di tutor ospite abbiamo partecipato ai lavori di gruppo. A noi è stato chiesto di discutere con i corsisti le loro proposte sulla Pedemontana Veneta. Dopo la presentazione delle ipotesi di lavoro siamo intervenuti con alcune note e contributi.
Le ipotesi presentate riguardavano lo scenario nel caso si costruisse la SPV oppure nel caso non la si costruisse. Il confronto tutto in lingua inglese con qualche difficoltà da parte nostra, ha messo in luce l'approccio congiunto teso a rigenerare e rivoluzionare l'infrastruttura ai blocchi di partenza. La della proposta di un gruppo di studenti quasi tutti stranieri, ha sottolineato la trasformazione della SPV in strada aperta, strettamente connessa con le rete primaria stradale e ferroviaria fino a connettrsi con la rete delle piste ciclabili e dei percorsi residenziali e agricoli. Ipotesi allettante secondo questo gruppo di studenti è l'abolizione dei caselli. Al loro posto hanno suggerito di ricavare una serie di campi solari da cui ricavare reddito per togliere il pedaggio autostradale questo insieme ad una serie di sistemi eolici e idraulici da cui ricavare un adeguato compenso poichè nella loro analisi risultava economicamente troppo cara
Entrambi i gruppi di lavoro sulla SPV hanno presentato proposte ipotesi di riqualificazione delle reti esistenti e di sviluppo da quelle pesanti a quelle leggere, da quelle private a quelle pubbliche secondo pattern. 
Il secondo gruppo di lavoro a sviluppato un'idea per una rete stradale radicalmente alternativa all'autostrada. E' incentrata sull'asse esistente della Gasparona e su un suo proseguimento. Il gruppo di giovani urbanisti ha sottolineato che con uno strumento leggero si riqualificherebbero tutte le reti esistenti potenziando, migliorando e innovando il panorama della mobilità, degli insediamenti esistenti e delle reti produttive. In questo caso ha svilupuppato un sistema molto vicino alle nostre ipotesi riguardo alla mobilità delle merci e ai collegamenti con le aree produttive.
I corsi a Venezia sono strutturati intorno a un laboratorio progettuale, che costituisce il cuore della didattica e che è seguito da un team con competenze multidisciplinari. Intorno a questo si sviluppano alcuni corsi e seminari, tenuti da docenti interni ed esterni. I temi chiave, articolati sui casi studio di Marghera, il Camposapierese e la Pedemontana Veneta, finora identificati includono:
a) Città emergenti. Questo tema concerne i territori in rapida trasformazione. Una delle questioni centrali è l'attrito tra pressioni globali, identità e resistenze locali;
b) Territori della dispersione. Tratta l'uso esteso del territorio, includendo nuove forme di lavoro e di abitare. Se considerati come una nuova forma insediativa, questi territori necessitano un ripensamento di concetti e teorie;
c) Mobilità e "Network Cities". È incentrato sulle innovazioni tecnologiche e sullo sviluppo di sistemi infrastrutturali che permettono unariconcettualizzazione della città, come regioni policentriche, nuove centralità, agglomerazioni urbane, città-aereoporto, etc.;
d) Siti di dismissione industriale. Prende in esame le aree urbane obsolete e marginali che offrono opportunità per un rinnovamento urbano. Alla scala territoriale, la nozione di "shrinking cities" obbliga a un ripensamento dell'idea corrente di sviluppo;
e) Paesaggi culturali. Questo tema incrocia una serie di questioni rilevanti, come la conservazione attraverso la trasformazione, la pianificazione fondata sulla rivalutazione di risorse patrimoniali, l'identità in relazione alla globalizzazione.
Le operazioni progettuali sulle quali sono impostate i laboratori sono:
a) Ricerca/progetto attraverso la descrizione, come strumento per leggere e interpretare la complessità;
b) Ricerca/progetto attraverso la concettualizzazione, cioè la dimensione analitica del progetto;
c) Ricerca/progetto attraverso gli scenari, come strumento per costruire e discutere il futuro attraverso la formulazione e l'esplorazione di ipotesi;
d) Ricerca/progetto attraverso la costruzione di strategie, ovvero la dimensione processuale del progetto.

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