In realtà è dal finire della primavera che D'Incà e Cappelletti avevano avviato, anche su input dei gruppi locali del M5S, «una battaglia per la trasparenza sulla Spv» che era culminata con una puntuale richiesta di accesso agli atti al commissario governativo ad acta Silvano Vernizzi. Richiesta cui era stato opposto diniego. Una condotta per nulla condivisa dal M5S che da diverso tempo parla di atteggiamento sprezzante nei confronti delle potestà ispettive dei parlamentari.
Questi ultimi così, codici alla mano, hanno cominciato ad approfondire gli aspetti giuridici della vicenda. Ed ora si preparano a diffidare Vernizzi (nel riquadro) e a presentare un esposto alla procura della repubblica di Venezia. Mesi fa la strada dell'esposto penale era stata seguita anche da alcuni attivisti locali del Cinque stelle nonché dai ricorrenti che si sono opposti al progetto Spv impugnando l'iter davanti alla magistratura amministrativa dove il giudizio è ancora pendente.
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