Segnalerò ..... che fra gli impegni che l’Italia sta assumendo in queste ore per fronteggiare la grave crisi dei conti pubblici, non figura alcun provvedimento né per calcolare.... la cifra esatta del debito, essendo nascosta nella contabilità di società di diritto privato, ma soprattutto, le cause che consentono di costruire questo debito occulto e che dunque è destinato ad aumentare.....
di Ivan
Cicconi -
ilfattoquotidiano.it.
Sono
stato invitato per la prima volta a parlare del Tav
in Val di Susa nel 1997. Ci sono ritornato altre decine di
volte, ogni volta con un bagaglio arricchito di conoscenze, saperi e
amicizie. Ci ritornerò il 14 di dicembre, ad Avigliana, per parlare
come sempre delle ragioni scientifiche ed economiche del no a
un’opera inutile, nella totale assenza di chi, schierato per il sì,
senza alcuna motivazione tecnica, si nasconde dietro il paravento
delle presunte violenze del movimento No
Tav,
che solo l’occultazione della verità e la disinformazione può
tenere in piedi.
Ci
tornerò per ringraziare migliaia di cittadini e decine di sindaci
che da circa 20 anni si oppongono non solo a un’opera che rischia
di devastare la loro terra, ma che hanno, fino a oggi, impedito che
si consumasse l’ennesimo saccheggio del futuro del nostro Paese.
Per denunciare la menzogna e l’irresponsabilità
dei governi che
si sono succeduti in questi anni e del governo tecnico, oggi degno
erede dei bugiardi e irresponsabili che lo hanno preceduto.
Ricorderò
che con il comma 966 dell’unico articolo della legge n. 296/2006,
la Finanziaria per l’anno 2007, si è sancito che: “Gli oneri per
capitale e interessi dei titoli emessi e dei mutui contratti da
Infrastrutture Spa fino alla data del 31 dicembre 2005 per il
finanziamento degli investimenti per la realizzazione della
infrastruttura ferroviaria ad alta velocità “Linea
Torino-Milano-Napoli”, nonché gli oneri delle relative operazioni
di copertura, sono assunti direttamente a carico del bilancio dello
Stato”. Che con questa norma si prendeva atto che
il “finanziamento
privato” per
la realizzazione delle infrastrutture per il treno ad Alta velocità,
era in realtà, una pura
e semplice bugia.
Che l’importo del “finanziamento privato” diventato “debito
pubblico” è esattamente di 12.950 milioni di euro. Che dopo
il 2005 nulla è cambiato, altri presunti finanziamenti privati si
sono aggiunti e prima o poi finiranno nel debito pubblico.
Ricorderò
quello che i Valsusini misurano da anni sulla loro pelle: tutta la
gestione del progetto Tav è stata accompagnata da atti,
comunicazioni, contratti, pareri che si sono caratterizzati per la
loro opacità quando non esplicitamente falsi.
A partire dal falso più clamoroso, che ha consentito alla Tav Spa di
costruire un’architettura contrattuale che con il cosiddetto
project financing ha millantato un finanziamento privato mai
esistito.
Parlerò
del project-financing senza
rischi per i privati e delle “società di diritto privato” con
proprietà pubblica replicati dallo Stato e dagli Enti Locali, grazie
a norme sui contratti pubblici (in contrasto o derogatorie rispetto a
quelle contenute nelle direttive europee) e alle politiche di
privatizzazione dei servizi pubblici (senza liberalizzazioni e con
Spa pubbliche). Di un fenomeno straordinario, scarsamente analizzato
dagli economisti, letteralmente sconosciuto nel confronto fra le
forze politiche, promosso e alimentato dai tecnici al soldo delle
banche d’affari, del tipo, guarda caso, di Corrado
Passera.
Segnalerò
al Governo dei tecnici e all’opposizione distratta e ignorante che
nel debito pubblico dell’Italia, pari al 120% del Pil, non sono
considerati i debiti delle “società di diritto privato” con
capitale pubblico e quelli delle società con capitale privato per
i project-financing totalmente garantiti da soggetti
pubblici. Che, in entrambi i casi, si tratta di debiti
pubblici a tutti gli effetti
nascosti nella contabilità privatistica o di società con capitale
pubblico o di società con capitale privato. Che la cifra esatta di
tale debito, essendo nascosta nella contabilità di società di
diritto privato, non è stata calcolata da alcun organo dello Stato,
ma può essere stimata fra il 15 e il 20% del Pil e la sua emersione
porterebbe il debito effettivo del Paese fra il 135 ed il 140% del
Pil.
Segnalerò
al Parlamento Europeo che fra gli impegni che l’Italia sta
assumendo in queste ore per fronteggiare la grave crisi dei conti
pubblici, non figura alcun provvedimento né per rimuovere questa
clamorosa omissione né, soprattutto, le cause che consentono di
costruire questo debito
occulto e
che dunque è destinato ad aumentare. Che, al contrario, sia
nell’ultima manovra del Governo Berlusconi, sia nel Decreto del
Governo Monti che il Parlamento si appresta ad approvare, proprio
queste modalità di investimento sono quelle che vengono rafforzate
ed incentivate.
Ringrazierò
i No Tav valsusini per il loro tenace, straordinario ed essenziale
contributo per impedire che la menzogna e l’ignoranza dei vassalli
e paladini del modello Tav trascinino l’Italia e l’Europa verso
unacatastrofe
dei conti pubblici ben
più pesante di quella oggi minacciata per imporre sacrifici ai
soliti noti.
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