venerdì 17 marzo 2017

CoVePA, Legambiente, LIPU, ItaliaNostra e WWF hanno esposto compatti le loro posizioni in 1^ e 2^ commissione del Cosiglio Regionale Veneto.

Presso la sede del Consiglio Regionale Veneto sono state ascoltate le rappresentanze dei territori sul tema del salvataggio del concessionario SIS-Dogliani nella costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta. I rappresentati del CoVePA sono riusciti ad entrare dopo una duro tira e molla. Le disposizioni del Presidente del Consiglio regionale, il geometra Ciambetti, ma soprattutto quelle del presidente della prima commissione Finozzi, coadiuvato da quello della seconda Calzavara, ci avevano escluso con uno sgarbo evidente e voluto: quello di invitarci per poi revocare l'invito.
Va ricordato infatti che il CoVePA ha agito in rappresentanza del territorio e portando legittimi interessi in molteplici incontri per audizioni pubbliche presso la Corte dei Conti e ha ripetutamente interloquito con l'ANAC. La situazione si è sbloccata, dopo aver convenuto con la LIPU e la LegAmbiente che i appresentati del CoVePA sarebbero entrati su delega di queste e di fatto presentando un fronte comune su questo tema.
Ammessi in audizione insieme ad Italia Nostra, è stato ascoltato per primo il rappresentante di questa l'ing. Romeo Scarpa. Il suo intervento ha chiarito tutte le contrarietà di principio al progetto spintosi fino a questo punto, ne ha rivendicato l'ineludibile necessità di bloccarlo e di riconsiderarne le gravissime conseguenze ambientali, economiche e finanziarie. Ha proseguito l'intervento Matilde Cortese che ha puntualmente ricordato la situazione disastrosa degli espropri, pretendendo che questi siano saldati prioritariamente rispetto ai cantieri. Ha chiesto infatti che non un euro sia stornato per l'inadempiente SIS, spingendosi a chiedere un vincolo garantito nella transazione fino al blocco dell'opera per completare i saldi ai cantieri.
Per ultimo è intervenuto l'arch. Massimo Follesa che ha puntualizzato le contrarietà di ItaliaNostra sostenendoche SPV è la malora della pedemontana del Veneto. Ha sottolineato che da oltre un decennio ci si sta tirando su le maniche per agire e contrastarne la scellerata avanzata e questa è solo l'ultima ma non definitiva pagina di un fallimento.

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