Presso
la sede del Consiglio Regionale Veneto sono state ascoltate le
rappresentanze dei territori sul tema del salvataggio del
concessionario SIS-Dogliani nella costruzione della Superstrada
Pedemontana Veneta. I rappresentati del CoVePA sono riusciti ad
entrare dopo una duro tira e molla. Le disposizioni del Presidente
del Consiglio regionale, il geometra Ciambetti, ma soprattutto
quelle del presidente della prima commissione Finozzi, coadiuvato da
quello della seconda Calzavara, ci avevano escluso con uno sgarbo
evidente e voluto: quello di invitarci per poi revocare l'invito.
Va ricordato infatti che il CoVePA ha agito in rappresentanza del territorio e portando legittimi interessi in molteplici incontri per audizioni pubbliche presso la Corte dei Conti e ha ripetutamente interloquito con l'ANAC. La situazione si è sbloccata, dopo aver convenuto con la LIPU e la LegAmbiente che i appresentati del CoVePA sarebbero entrati su delega di queste e di fatto presentando un fronte comune su questo tema.
Va ricordato infatti che il CoVePA ha agito in rappresentanza del territorio e portando legittimi interessi in molteplici incontri per audizioni pubbliche presso la Corte dei Conti e ha ripetutamente interloquito con l'ANAC. La situazione si è sbloccata, dopo aver convenuto con la LIPU e la LegAmbiente che i appresentati del CoVePA sarebbero entrati su delega di queste e di fatto presentando un fronte comune su questo tema.
Ammessi
in audizione insieme ad Italia Nostra, è stato ascoltato per primo
il rappresentante di questa l'ing. Romeo Scarpa. Il suo intervento ha
chiarito tutte le contrarietà di principio al progetto spintosi fino
a questo punto, ne ha rivendicato l'ineludibile necessità di
bloccarlo e di riconsiderarne le gravissime conseguenze ambientali,
economiche e finanziarie. Ha proseguito l'intervento Matilde Cortese
che ha puntualmente ricordato la situazione disastrosa degli
espropri, pretendendo che questi siano saldati prioritariamente
rispetto ai cantieri. Ha chiesto infatti che non un euro sia stornato
per l'inadempiente SIS, spingendosi a chiedere un vincolo garantito
nella transazione fino al blocco dell'opera per completare i saldi ai
cantieri.
Per
ultimo è intervenuto l'arch. Massimo Follesa che ha puntualizzato le
contrarietà di ItaliaNostra sostenendoche SPV è la malora della
pedemontana del Veneto. Ha sottolineato che da oltre un decennio ci
si sta tirando su le maniche per agire e contrastarne la scellerata
avanzata e questa è solo l'ultima ma non definitiva pagina di un
fallimento.
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